Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2012 “Un’altra vita per il teatro” di Annamaria Vargiù

Categoria: Premio Racconti per Corti 2012

Sul portone di uno stabile antico è affisso un cartello mezzo scolorito su cui è scritto “VENDESI”

Un distinto signore controlla l’annuncio sul giornale, riguarda il numero civico ed entra, attraversa una sala con vecchie poltrone di velluto rosso e arriva a un palcoscenico con quinte lacere e oggetti di scena alla rinfusa tra cui una  vecchia scrivania,dove è seduto un uomo che guarda trasognato la sala e parla tra sé:“Guarda che bello! Era tanto che non mi sentivo così bene! Quando si dice la magia di un posto! Lo sapevo, con un nuovo proprietario tutto cambierà.” Poi pensieroso: “ Prima o poi succederà.” Torna quasi allegro e continua sempre tra sé: “ Zona elegante, bella gente. Già mi immagino le file alle casse! E il repertorio: Shakespeare, Pirandello…Tutto esaurito. Sempre.”

Scorge il visitatore che avanzando con circospezione nella sala, sta dicendo:

“Si è proprio questo il posto. L’annuncio  era preciso”.

Si accorge dell’uomo alla scrivania e lo saluta.

Buongiorno. Sono qui per l’annuncio, ci siamo sentiti ieri. Lei è il proprietario?”

No, veramente …sono… il custode.”

Ah, bene, bene.”

L’uomo si guarda intorno: “ Si, mi sembra proprio il posto ideale .

Un bello spazio per lo schermo gigante… Una bella platea… Sì sì sì, mi interessa.

Una volta abbattuti quei muri, si creano due, tre pareti.Poi per il prezzo ci mettiamo d’accordo.”

Il custode  lo interrompe: “Bene signore, mi lasci i suoi dati e riferirò al proprietario.” L’altro, perso ormai nei suoi progetti, sale sul palcoscenico e indica in fondo alla platea: “ Laggiù abbassiamo il pavimento, alziamo il soffitto e realizziamo un’altra sala. Si starà chiedendo come si può fare a trasformare questa baracca nel maxi cinema più alla moda della città,vero? Non lo so neanch’io. Ma ho un architetto che fa miracoli.”     Scoppia a ridere.

“ Pensi che ha trasformato un appartamento di sessanta metri quadri in tre mini appartamenti. Ci ho fatto un guadagno favoloso!”

Poi, sempre più eccitato, aggiunge: “Sarà un grande affare. Il multisala più elegante della città.”

Il custode con un’espressione indecifrabile chiede:“ Mi sembra di capire che vorrebbe trasformarlo in un cinema”.

Un cinema? Il più megagalattico cinema che si sia mai visto!” e comincia a

muoversi per il palcoscenico in preda ad una viva eccitazione: “ Zona elegante, bella gente. Già mi immagino le file alle casse! I migliori film della stagione. Tutto esaurito sempre”.

Il Custode, impassibile, risponde: “Il proprietario vuole che rimanga un teatro”.

Ma dico, è matto?! Ma si rende conto dei soldi che si possono fare? Il teatro! A chi interessa più ‘sto teatro. Quanto si può guadagnare con un teatro?

Il custode risponde freddamente: “L’arte non ha prezzo”.

Ma l’altro, ormai  in preda ad un vero e proprio delirio, si infiamma: “Ma non mi faccia ridere! L’arte. Quattro scalmanati che si agitano su un palcoscenico, che dicono un mucchio di sciocchezze vestiti di stracci, me la chiama arte! Alberi di cartone, finestre disegnate…arte!Oggi la vera arte è il cinema. Effetti speciali , Dolby surround . Alberi veri, case vere. Attrici che fanno girare la testa.”

Si sporge sulla scrivania arrivando a sfiorare la guancia dell’uomo:  “Se mi dà una mano a concludere l’affare le offro una bella sommetta. Ci mettiamo d’accordo e facciamo cambiare idea al proprietario”

Volta le spalle  e si allontana, continuando nel suo farneticare parla agitando le mani per mostrare varie parti del teatro:

“Qua manifesti giganti. E poi il bar! Pop corn, bibite, gelati.I bambini sono dei clienti eccezionali. Proietteremo un sacco di film per bambini.”

Intanto il custode , sempre impassibile, si china sotto la scrivania e afferra qualcosa.

L’altro continua: “E poi, se lo immagina quando organizzeremo le prime con attori famosi? Ragazzine urlanti, mamme in estasi.”

Il custode si alza, gli arriva alle spalle, alza la mano che stringe un grosso pugnale e colpisce l’uomo che si accascia  subito a terra privo di vita.

Gli  gira intorno,lo afferra per i piedi e lo trascina verso una quinta che aprendosi lascia vedere i piedi di altri due cadaveri .

Il custode si ferma e guardando intensamente un invisibile pubblico, dice:

Tutti così: credono che il teatro sia morto.

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5 commenti »

  1. Un finale inaspettato, una strenua difesa del teatro, bel racconto 🙂

  2. Mi piace naturalmente ma forse avrei limato un po’ per rendere più incisiva l’enfasi.
    complimenti.

  3. Grazie ad entrambi. Essendo un soggetto per corto diciamo che l’ho “sceneggiato” un po’ 🙂 (naturalmente so molto bene che una vera sceneggiatura è tutta un’altra cosa)

  4. Mi piace questo racconto e credo sia adatto per un corto dal finale a sorpresa. Brava, complimenti!

  5. Grazie Mirta, hai anche tu un racconto in concorso?

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