Racconti nella Rete 2009 “Le avventure di una carota paurosa” di Germana Gallitto (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2009C’era una volta un orto. E nell’orto, in fila ordinate, tanti ortaggi coltivati con cura.
Fra questi vi era una bella carota.
Era felice, perché stava molto comoda nella terra che l’avvolgeva, nel buio e nell’umido calore del terreno fertile. Le sue lunghe foglie facevano capolino fuori e le davano tutte le notizie che le servivano, che vi fosse il sole o la pioggia, freddo o caldo…
Un giorno però accadde che una grossa mano l’afferrò alla base delle foglie e la tirò fuori dalla terra, senza esitazioni. Con un colpo secco, la povera carota si ritrovò in aria e poi in mezzo ad ortaggi che non conosceva, in un grande cestino. Quel giorno faceva molto freddo e la carota cominciò a tremare, per la paura ed il freddo improvviso.
Un pomodoro, accanto a lei nel cestino, si mise a ridere prendendola in giro. Ma lei non era affatto contenta e si girò dall’altra parte. Il cestino ondeggiava vistosamente ed il contadino entrò in casa a grandi passi e lo posò sul grande tavolo della cucina.
La carota si guardò intorno timorosa, cosa le sarebbe successo?
Il contadino prese un grosso coltello, sedette al tavolo, e, canticchiando fra le labbra, cominciò a sbucciare una melanzana, un ravanello e il pomodoro, che smise di ridere.
Quando arrivò il turno della carota, nel momento in cui il coltello si avvicinò, lei cominciò a tremare così forte, ma così forte che il contadino faceva fatica a tenerla.
– Ma che succede? Che carota è mai questa? Stai ferma!
– Ti prego, ti prego non mi sbucciare! – Rispose la carota tremando ancor di più.
E tremava così forte, ma così forte che all’improvviso sgusciò dalle mani del contadino e finì in terra.
Il gatto, che sonnecchiava lì vicino, la prese in un baleno e corse fuori, nascondendosi in un cespuglio.
In bocca al gatto la carota era tramortita, ma si riprese quando il felino la prese tra le zampe e fece per morderla.
– No! Ti prego, ti prego non mi mangiare! – Supplicò la carota disperata, e ricominciò a tremare, così forte, ma così forte che saltò dalle zampe del gatto e finì su un cespuglio più alto.
Una gazza ladra vide la carota e calò in picchiata su di essa, afferrandola con il becco e volando via.
Mentre volava, la carota gridava terrorizzata: – Aiuto! Lasciami! No anzi, non mi lasciare che cado! Posami ti prego! – E tremava così forte, ma così forte che la povera gazza non riusciva a volare bene e dovette posarsi su un albero molto alto.
La carota tremava troppo e la gazza, che intendeva mangiarla, non riuscì a tenerla ferma per beccarla. Così le cadde e volò giù, in picchiata verso terra.
Quando atterrò, con lo slancio della caduta, la povera carota si infilò dritta dritta nella terra, profondamente.
Una volta riacquistata la calma, dopo il trauma della lunga caduta, si sentì finalmente confortata dal terreno che la circondava, le venne anche un piccolo dubbio…
…- Ho forse sognato? – E si addormentò, felice.
Questa carota stralunata è deliziosissima e l’orco-contadino, inconsapevole e quindi inarrestabile, fa davvero paura. Insomma è una splendida favoletta. Complimenti!
Esultare per la salvezza della carota è la prima cosa che si fa!
Subito dopo però mi chiedo: cosa voleva cucinare il contadino? E adesso verrà bene lo stesso senza carota?
E il povero pomodoro? comunque bella favoletta, complimenti!
Complimenti…Nella sua semplicità trasmette molta simpatia ed è adatto ai bambini.