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24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2012 “13 a tavola” di Veronica Visari

Categoria: Premio Racconti per Corti 2012

Specchietto retrovisore di un’automobile, riflette due profondi ed espressivi occhi femminili Primo piano della bellissima ragazza che guida l’automobile. Scorge da lontano un ragazzo frettoloso e carico di buste della spesa, sta faticosamente entrando nel portone di uno stabile. La ragazza si avvicina con l’auto e prima che il ragazzo sia del tutto entrato nel portone, attira la sua attenzione con un colpo di clacson. Il ragazzo è il classico sfigatone, lungo lungo, molto magro, viso ovale  ed occhialuto. Si avvicina alla macchina della ragazza e parlano per qualche minuto, quando la ragazza parcheggia, scende e lo aiuta con le buste. Salgono in casa di lui. Sulla porta d’entrata la targa: FORTUNATO FESTA

Entrano nell’appartamento del ragazzo ed iniziano a cucinare. E’ il 25 dicembre ed il protagonista della storia ha organizzato il pranzo di natale tra amici e parenti. Iniziano ad arrivare gl’invitati. I primi sono i genitori di lui, poi la sorella della ragazza con il marito ed il figlio al seguito. Le scene si alternano, Fortunato in cucina, gli ospiti già arrivati che parlano tra loro in salotto. L’ultimo, arriva mentre il padrone di casa ha appena terminato di servire a tutti la prima pietanza in tavola ed i commensali iniziano a sedersi intorno al tavolo. Sono in 12. Soddisfatto, siede anche Fortunato Festa, nonostante manchino due persone. L’importante è essere in numero pari, immaginarsi se ne dovesse uno soltanto e dovessimo ritrovarci in…

Prima che la numerosa tavolata possa aprire le danze, il campanello della porta suona un’ultima volta. E’ la nonna di lui, che si era attardata per i dolori alle gambe. Edo ora? Che si fa? Siamo in 13 a tavola, non si può porta sfortuna. Doveva arrivare anche suo fratello, perché non arriva? Aveva programmato tutto alla perfezione, si doveva essere in 14 ed invece… qualcosa è andato storto…

Fortunato Festa telefona al fratello, lo prega di venire assolutamente, non si può essere in 13 a tavola porta sfortuna, ma il fratello lo manda a cagare, ha un rendez.vous bollente con Lella The Best, pornostar e playmate di gennaio 2009.

Ed ora che si fa? Bisogna farsi venire in mente qualche idea per non rimanere in 13. Chiamare altre persone all’ultimo momento è impensabile. “Se non è venuto mio fratello… figurarsi…”.Bisogna andare sul sicuro e trovare entro qualche minuto la quattordicesima persona che si sieda in tavola. Ma come? Perché non scendere giù in strada e la prima persona che s’incontra la portiamo in casa? Eh… ma anche questa cosa qui è curiosa però, il prescelto si chiederà perché proprio io, cosa c’è sotto, mi volete incastrare per qualcosa, o prendere per il culo…  Ho trovato, gli si potrebbe dire che si è fatto una scommessa con gli altri commensali su chi si riesce a portare alla nostra tavolata, se un uomo o una donna, a seconda di chi si riesce a convincere per prima a salire. Il fortunato in questione, vince una luculliana cena gratis. E’ l’unica soluzione, facciamo in questo modo.

Non è stato molto facile trovare l’ultimo commensale. Una teen ager “emo” non mangiava da giorni per protestare contro il sistema, un barbone sdraiato sotto il porticato di un palazzo vicino puzzava troppo per poterlo far salire in casa, una vecchietta alla fermata del bus ha iniziato a smulinare borsettate credendo ad un malintenzionato, “Marmittone” lo scemo (e pipparolo) del paese che passava il tempo ad infilare il cazzo nei tubi di scappamento delle auto meglio di no ed infine un prete esorcista sedicente Vescovo che voleva redimermi credendomi omosessuale e posseduto dal demonio. Poi, quando la speranza iniziava ad affievolirsi, eccolo…

“Banjo 4”, un tassista semi alcolizzato che portava l’auto come stesse sul circuito d’Indianapolis, si ferma credendo di dover far salire un cliente, inchiodando all’improvviso e a causa del forte stridio di freni lasciando puzza di gomma bruciata. Gli parlai della scommessa e lui accettò subito di buon grado, il caso ha voluto che stesse staccando dal turno di lavoro proprio in quel momento. Parcheggiò l’auto (ma si può fare per un taxi, un normale parcheggio tra le altre macchine? Mah…) e sale in casa. Non è molto presentabile, ma a questo punto fa niente. Veste come “Monnezza” di Thomas Milian, salopette jeans con le bretelle abbassate, una maglietta celeste con sopra scritto “forza lazio” e sotto la scritta un’aquila stilizzata con un pallone all’altezza delle zampe, sigaro puzzolente in bocca e berretto mezzo bianco e mezzo celeste.

Il signor Remo Cesaroni viene presentato a tutti i commensali che stufi dell’attesa iniziano l’abboffata, compresa Elena (quella arrivata con marito e figlio), insospettabile madre di famiglia nonchè sorella dell’amica di Fortunato. Il tassista riconosce subito “Elena D.T., quinta misura, Podgora 199, citofonare  int. 10”, che visibilmente agitata cerca di evitarlo. Tra la prima e seconda portata incalzata dalle insistenze del tassista, Elena reagisce con un gesto di stizza che fa montare su tutte le furie il marito. Fortunato inizia a pensare d’aver fatto male a portare dentro il tassista. Tra il tassista ed il marito di Elena inizia un’accesa discussione che porta al coinvolgimento di un altro paio di ospiti. La cena si ferma, la discussione degenera e i due arrivano alle mani. Schiaffi e spintoni, culminano con un destro del tassista al marito di Elena che cade in terra sbattendo la nuca contro lo spigolo di un basso tavolino da salotto, morendo sul colpo.

Fortunato, il padrone di casa, è inebetito, sono di nuovo tornati in 13 e per di più ora la situazione è peggiorata, hanno un morto in casa, il pranzo di natale si è interrotto ed il dovere morale di chiamare i Carabinieri e l’ambulanza… anzi l’obitorio.

E’ proprio vero che il numero 13 porta sfortuna.

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1 commento »

  1. Molto ironico e molto divertente! Mi ricorda alcuni film del filone parenti serpenti che purtroppo non si fanno più.

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