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24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2012 “Amore appassionato?” di Loredana Armanni

Categoria: Premio Racconti per Corti 2012

Dialogo silenzioso tra sconosciuti.

(Amore Appassionato?)

I soliti discorsi da spiaggia. Sul  bagnasciuga di una deliziosa, ed ancora tranquilla, spiaggia al Golf Bleu.

Bambini che spalettano improvvisandosi costruttori immobiliari di castelli di sabbia ed adulti ignari della loro presenza.

Siamo tutti in vacanza e si deve ingannare il tempo. Come sempre c’è chi legge, chi dorme, chi chiacchiera mettendo in mostra la sua saggezza e chi chiacchiera …………. a vanvera.

Nell’attesa di lasciar passare quell’ora dopo colazione, per essere d’esempio al nipotino, quando gli si è detto che “il bagno si fa solo dopo 2 ore dall’aver mangiato”, due ancora non attempati signori, uno dei quali con la classica pancetta d’obbligo che contraddistingue i goderecci, usando un tono di voce elevato, dice con aria soddisfatta:  “Potrei trovare una bella vedova di 90 anni e sarei a posto”

“Come se fosse facile” replica l’accompagnatore.

Lontana da loro, ma non abbastanza per non sentire i loro discorsi che mi distraggono , smetto di leggere “Tre anni da Leone” il giallo che mi appassiona. Sono in vacanza ed almeno qui devo sforzarmi di trarre qualcosa di positivo dalle situazioni  che la quotidianità mi offre.

Voglio divertirmi ad instaurare un dialogo silenzioso con il mio vicino e rispondergli: “ C’è un aggettivo di troppo nella sua richiesta mio caro signore. Bella. Bella eh!! Se vuole io potrei  accontentarla,  le basta vedova o , magari la vuole nubile. Ne ho un parco di vedove e anche di nubili a mia disposizione. Dentate, sdentate, bianche, grigie, tinte, ma tutte trés agées. Siamo in Francia e lei dovrebbe sapere bene cosa significa. Vecchie. Anzi molto vecchie. Ho addirittura la scelta tra una di 105 anni e una di 103, ma sul bella non garantisco, né, tanto meno, do il mio giudizio. Lascerei a lei decidere perché si sa, i gusti sono gusti e su quelli non si discute.”

“Mica deve anche essere benestante per caso” replica ridendo l’amico.

“Ecco, proprio quello il discorso che stavo per fare io miei cari signori. La cosa, al momento mi creerebbe qualche problema, ma nutro la speranza di poterla soddisfare trovando la complicità della mia cara  impiegata  amministrativa, che, quanto a contabilità  ed a conoscenza di patrimoni personali con attivo e passivo, potrebbe essere precisa al centesimo”  interagisco nel mio intimo.

“Beh! È logico che la voglio benestante già che ci sono. E’ un optional  inevitabile. Magari la cerco tra coloro che hanno lavorato in un campo molto remunerato. A me interessa percepire una pensione di reversibilità sostanziosa e, così,  son tranquillo fin che vivo.”

“Saggio!!  Sì perché oggi , visto come gira con le pensioni, non si sa più se la propria la si prenderà, meglio garantirsene una come erede legittimo” incoraggia l’amico.

“E poi, vuoi che non abbia una bella casa? E magari pure la badante o la domestica? Risolvo il problema dell’affitto e così quel rompiballe di padrone di casa la smette di venire alla porta, alle sette del  mattino di ogni 6 del mese perché non si è trovato il bonifico del canone sul conto.”

“E perché non glielo fai in tempo?” replica l’amico.

“Per come sto messo ci manca poco che il conto la Banca non me lo chiuda automaticamente. Ho un bel dirgli che oggi è sempre più difficile trovare dei lavoretti, è sempre più difficile trovare chi ti paga. Non ne vuole sapere, lui vuole l’affitto o mi sbatte fuori”  esclama risentito.

“E fa bene!!” intervengo animatamente io nel mio dialogo silenzioso. “Lo sa lei cosa significa essere possessori di una casa? Lo sa cosa significa Am-mi-ni-stra-tore di Condominio, scadenza delle rate,  morosità, lavori ordinari e straordinari,  tasse, ICI, 730 o Unico? Non lo sa sicuramente, ne sono certa. Credo lei conosca solo bollette di luce e gas, sempre che non si sia già fatto interrompere l’erogazione. Quando uno scriteriato ha fatto l’errore di risparmiare e comprare una seconda casa che, malauguratamente, ha dato in affitto ad un mascalzone come lei, si trova a non avere neanche la disponibilità  del  suo stipendio per pagare tutti danni che l’inquilino  gli ha arrecato. Caro mio bel bellimbusto, se gli errori sono suoi non deve pagarli un incolpevole proprietario di casa!”

“Ma della badante che te ne fai? Potresti offrirti come tuttofare, l’esperienza di vari lavoretti l’hai fatta” consiglia l’amico.

“Eh no! La vita me la voglio godere fino in fondo, per quel che mi resta. Magari poi quando schiatta la vecchietta, che nel frattempo è diventata mia moglie,  eredito un bel gruzzoletto e mi compro pure una Ferrari come quella che ho visto ieri sera davanti al Casinò a Montecarlo. Adesso però  mi faccio un bel bagnetto al largo in quest’acqua cristallina ed alla vedova ci penso al rientro” conclude guardando l’ora.

“Zio, la mamma dice che non posso ancora venire perché non sono passate due ore dalla colazione” gli grida il nipotino.

Lui però non lo sente perché, nonostante l’adipe sul giro vita, si è già tuffato per dar prova della sua prestanza fisica  a chi resta al sole ancora per un po’.

“E’ il solito matto! Non cambierà mai. Luca non prendere esempio da questo tuo zio”dice l’amico.

Oh! Finalmente  il vicino d’ombrellone si è tolto di mezzo con le sue megalomani farneticazioni. Posso riprendere la lettura del giallo di Chase. Che genio della scrittura! Sempre appassionante. Leggerlo e rileggerlo, anche dopo anni, non mi stanca mai. Traduzioni così rispettose, punteggiatura così appropriata! Spesso indugio a sperare di poter, un giorno, scrivere come lui. E sì, anch’io ho i miei sogni, anche se più limitati e realizzabili di quelli del vicino d’ombrellone. Al massimo, volendo inviare un mio testo ad un editore, potrei vederlo cestinato con la solita frase di cortesia: “Attualmente  il suo racconto non risponde alle nostre esigenze editoriali. Tuttavia, La ringraziamo per aver privilegiato la nostra casa Editrice” .

Che c’è adesso? Solo 10 minuti di tranquillità e dal mare arriva un grido d’aiuto. “help, help, appelés les secours pompiers”.

Vedo qualcuno che dalla piattaforma  si tuffa per correre in aiuto di una persona che ha evidente bisogno d’aiuto. Intanto gli sguardi dei bagnanti sono tutti rivolti verso il soccorso. Quattro persone riescono a trascinare  sul bagnasciuga il malcapitato.

Cerco di mantenere la calma, non facile in quelle circostanze. Il dovere morale mi impone di portare soccorso in caso di emergenza. Mi avvicino e, facendomi largo tra la folla, che come sempre si è assiepata sul luogo del dramma, dico timidamente: “Je suis un médecin”.

Vedo che, disteso a terra, privo di conoscenza, c’è esanime, il mio bellimbusto. Nella sua mente aveva tanti sogni e tante speranze affidati  alla bontà e fatica altrui. Sogni difficilmente realizzabili e, quindi,  illusioni.

Mi tolgono ogni doverosa incombenza sanitaria i Pompiers del 18 che, dopo un primo soccorso sulla sabbia, provvedono rapidamente a trasferirlo in luogo più adatto. E mentre la sirena dell’ambulanza interrompe la quiete di una mattinata di vacanza dico: “Bella lezione di vita mio caro signore. Grazie”.

Cap Martin 10 luglio 2011

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4 commenti »

  1. Racconto ben scritto, scorrevole, intrigante, ironico ma sopratutto veritiero….. Mi auguro che un editore lo legga attentamente poichè è meritevole di essere pubblicato. Brava Loredana!!

  2. Bravissima Loredana!!!!

  3. Gustoso resoconto di una movimentata giornata al mare. Talvolta un po’ di privacy sarebbe proprio indispensabile…

  4. Analisi psicanalitica: forse l’autrice teme di essere concupita da qualche cacciatore di anziane signore danarose e lo fa morire banalmente. Divertente.

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