Premio Racconti per Corti 2012 “Mario” di Brunella Monti
Categoria: Premio Racconti per Corti 2012Racconto notturno, fatto di piccoli passi esitanti fuori dal letto. Dentro il calduccio, fuori un buio gelato e una notte misteriosa. Perché mai Mario, nove anni, dovrebbe voler barattare il caldo tepore del letto con il freddo alito dell’ignoto? Forse soltanto perché è della stirpe dell’uomo e ha sangue di Ulisse nelle vene? O forse piuttosto perché ha molto bevuto (a cena) e agogna il ristoro di una vescica leggera e di un rapido rientro alla base? Ma la sorte ha deciso altrimenti…
Mario accende la luce e si dirige, con una fretta esitante, in direzione del bagno. La porta è socchiusa, e ne filtra, lungo la sagoma scura, una luce bianca e sfumata. A tratti da quella fessura fioriscono strani suoni disarticolati. Mario esita, ma poi, per quel principio di causa ed effetto, che regge tutte le cose, allunga la mano contratta e spalanca la porta.
La scena che vede lo lascia per un attimo come stordito. Inginocchiato sul pavimento e strettamente abbracciato al water di casa, c’è uno sconosciuto intento a vomitare anche l’anima. L’uomo lo vede ed ha come un gemito di disappunto. “ Cazzo, ma che ci fai tu qui? La casa doveva essere vuota!” Mario non sta a dare risposte. Fugge.
L’uomo lo prende sulla soglia della sala, Mario si divincola e tira calci. Allora lo sconosciuto lo scrolla: ”Smettila, ora, non voglio farti del male”. Mario piange per la rabbia impotente. L’uomo cerca di rabbonirlo: “Su, su, ti ho detto che non voglio farti del male. “Ma Mario piange più forte. L’uomo non sa cosa fare, teme che il rumore attiri l’attenzione di qualche vicino e gli chiude la bocca con la mano. “Adesso basta” gli ringhia “Ok?” Mario annuisce. L’uomo lo lascia.
“Dove sono i tuoi?” gli chiede “e come mai ti hanno lasciato solo?” “Ormai sono grande” risponde Mario “NON SI E’ MAI ABBASTANZA GRANDI” sentenzia l’uomo “Vedi può sempre capitare un ladro… ” “Un ladro di bambini?” chiede con finta indifferenza Mario. “No, perbacco, non di bambini” risponde il giovane uomo un po’ imbarazzato. “E di cosa allora?” “Televisori, stereo, computer, quadri… ” “A beh, allora… ”
Mario respira con sollievo “Ruba quello che vuoi, ma poi vai via, …per favore!” “Ok” lo sconosciuto sorride e gli tende la mano. E poi mentre se la stringono, solenni, il giovane uomo di colpo impallidisce. Si stringe lo stomaco. “Che ti succede?” chiede il bambino. “Niente, ho questo dolore e non sto molto bene”.
L’attacco doloroso è molto forte. L’uomo si piega in due, ha il viso imperlato di sudore e si appoggia alla parete. Mario lo guarda e lo vede scivolare lento, come in un film al rallentatore, dapprima in verticale, lungo il muro, poi sbilanciarsi e cadere in avanti, con la testa incuneata nell’angolo formato dal lato esterno del divano con il proseguimento del muro.
Mario rimane immobile. Registra l’accaduto, per un attimo è indeciso sul da farsi. Poi si china verso l’uomo e cerca di allungarlo, prendendogli le gambe e tirandole. Alla fine ci riesce e con fatica lo gira in posizione supina.
Mario accende la luce. Lo sconosciuto è poco più che un ragazzo, con la faccia terrea e la fronte sudata, allora chiama il 118 e spiega che c’è un uomo svenuto nel salotto di casa.
Tutto il resto avviene per rotolamento, per un concorso di fatti, da quel primo fatidico gesto di aprire la porta del bagno fino all’arrivo dell’ambulanza, succede che un bimbo, sorpreso da solo nella casa deserta, salvi la vita di un ladro con un attacco di appendicite.
Una bella concatenzione di eventi casuali consente al piccolo Mario di tramutarsi da potenziale vittima, in un improvvisato eppure efficace salvatore
del “nemico trovatosi in palese difficoltà”
Della serie: a volte i bambini sono più svegli di quanto pensiamo … 🙂