Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Racconti nella Rete 2009 “Chat” di Valerio Bettalico

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2009

Stava rientrando a casa . Pensava a Fragola. Era il nick name di una ragazza che aveva contattato chattando. Ormai si “conoscevano” da un paio di settimane. Lui, Paolo, era rimasto subito colpito da lei, così spiritosa, sempre pronta a scherzare, piena di fantasia, di vitalità. Aveva tutto quello di cui lui sentiva la mancanza. Questa ragazza lo faceva ritornare indietro nel tempo, gli ricordava il periodo in cui aveva incontrato sua moglie, quando anche loro si divertivano ed erano felici. Ora non era più così.

Roberta sua moglie era molto cambiata negli ultimi tempi. Ormai non gli parlava più. Si, gli diceva quello che c’era da fare, discutevano di cose pratiche, impegni, si commentava qualche avvenimento. Ma non parlava di lei, di quello che sentiva, desiderava. Non gli diceva se era felice . Erano nella stessa casa, dormivano nello stesso letto, nessuno dei due aveva parlato di separazione, ma si erano allontanati, non stavano più insieme. Quello che avevano dentro non usciva più.

Era una situazione che si era creata in modo subdolo, lentamente, senza dare all’inizio segni particolari. Poi, quando cominciò ad essere evidente che qualcosa non andava, era già tardi.Tentarono a turno di capire, di chiarire un episodio, una parola. Ma con grande sconcerto si resero conto che quelli che sembravano piccoli problemi, non lo erano, perché sommandosi tra loro avevano creato un grande problema. Il problema. E questo problema c’era ormai da mesi.

Roberta si era lasciata andare, non faceva più niente di interessante. Lavoro, casa, televisione. Già la televisione ! La sera, visto che lui non usciva quasi più, si ritrovavano sul divano davanti alla tv. Ma era solo una vicinanza fisica, anche i programmi li dividevano. Lei era caduta in uno stato di ipnosi televisiva, e non si perdeva mai trasmissioni come “La Corrida”,” C’è posta per te”, ” Stranamore ” …Lui nel tentativo di mantenere un contatto, un minimo di comunicazione, restava con lei. Così si era ritrovato a seguire e commentare situazioni e personaggi di questi “spettacoli” e per lui era veramente un brutto segno.

Da qualche tempo però, in particolare da alcuni giorni, Roberta aveva uno strano comportamento. Tornava a casa con il portatile, che normalmente usava solo per il lavoro, diceva di avere un sacco da fare, si chiudeva in camera e non usciva più per tutta la sera. Non lo aveva mai fatto. A lui questa cosa non piaceva. Comunque almeno aveva il vantaggio di poter chattare liberamente. Non che sua moglie lo controllasse, ma era lui che preferiva non farsi notare chattando. Chattare. Già la parola non la sopportava, poi quel popolo di nick names con il loro gergo, i ritmi frenetici, insomma non era una cosa per lui. Ma una delle prime sere che ci aveva provato era comparsa Fragola e si erano trovati subito in sintonia.

Lei lo divertiva un sacco, lo metteva di buon umore, insomma gli piaceva. Avevano già più di una volta sfiorato un appuntamento, ma poteva essere molto pericoloso e lui esitava. Quella sera però non riuscì a resistere e si accordarono per la sera successiva . Lui era entusiasta, ma poi pensò a cosa avrebbe detto a Roberta. Stava per trovare una scusa, la solita cena tra colleghi, quando lei uscì dalla camera per andare in cucina. Mentre gli passava accanto, gli disse, senza guardarlo : << domani sera sono da mia madre, resto là a cena >>. Lui, mascherando la sua soddisfazione, emise un << va bene …>> con aria annoiatissima.

La sera dopo arrivò nel locale che avevano scelto. Non era stato difficile accordarsi, perché Fragola era della sua stessa città ed entrambi conoscevano quel locale, un po’ fuori mano, ma sicuramente con l’atmosfera giusta. Lui entrò emozionatissimo, l’avrebbe riconosciuta dal vestito rosso fragola. Cominciò a cercarla con lo sguardo e finalmente vide un tavolo con una ragazza sola, vestita di rosso, di spalle. Si diresse verso di lei. Guardandola ebbe la sensazione di conoscerla da sempre. Mentre si avvicinava non riusciva a staccare gli occhi dai capelli nerissimi che cadevano sulle spalle lasciate scoperte dal vestito . L’aveva quasi raggiunta, quando lei si voltò con un bellissimo sorriso. Ma nel vederlo il sorriso si trasformò istantaneamente in una espressione di assoluto stupore. Rimase a guardarlo così, sbalordita, muta. In quell’attimo, in cui anche lui l’aveva riconosciuta, fu investito da mille pensieri ed emozioni diverse, che andavano da una rabbia furiosa, al trattenersi dallo scoppiare a ridere. Ma poi in quell’istante interminabile tutto gli apparve chiaro, semplice. Era lei. Era quella che aveva amato. Era quella che amava e che avrebbe amato sempre. Lei si alzò e rimase come paralizzata guardandolo negli occhi. Anche lui la guardava. Poi si abbracciarono.

 

 

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