Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Racconti nella Rete 2009 “Interno con televisore acceso” di Gaetano Gallitto

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2009

A metà del primo servizio del notiziario il televisore si fermò, nel senso che l’immagine dello speaker si immobilizzò e l’audio tacque.

– Accidenti! – Disse l’uomo seduto nella poltrona di fronte al televisore mettendosi a cercare il telecomando.

– Accidenti! – Disse la poltrona.

– Accidenti! – Disse l’orologio a pendolo appeso sulla parete accanto alla porta.

Gli altri mobili della stanza ed il gatto pacificamente accovacciato su un cuscino di velluto posto su una sedia accanto al tavolo non dissero niente.

L’uomo sulla poltrona, trovato il telecomando, prese a premere pulsanti senza ottenere alcun risultato. Poi mise da parte il telecomando e si lanciò sul televisore mettendosi a girare manopole e a schiacciare pulsanti.

– Possibile mai che non riesca a sentire una notizia in pace? – Disse l’uomo con tono lamentoso.

– Proprio ora che cominciava a piacermi… – Disse la poltrona.

– Io da qui non vedo bene, ma le notizie mi interessavano. – Precisò l’orologio a pendolo.

Il gatto sbadigliò e si aggiustò meglio sul cuscino.

La figura sullo schermo prese vita per dire: – Il fatto è che sono stufo.

– Stufo? E di che cosa? – Chiese l’uomo.

– Già, di che cosa sei stufo? – Incalzò la poltrona.

– Stufo lui… e che dovrebbe dire un poveraccio costretto a fare dei minuti sempre uguali? – Commentò amaramente l’orologio a pendolo.

Gli altri mobili della stanza continuavano ad assistere alla vicenda senza interloquire. Il gatto si limitò, tanto per fare atto di presenza, ad aprire una fessura d’occhio sulla scena.

– Sono stufo di parlare sempre io. – Dichiarò il televisore. – Qui non c’è dialogo, non c’è scambio, mai. Io parlo e voi ascoltate, e quando siete stufi di ascoltare mi spegnete.

– Invece con me fanno tutti delle gran chiacchierate… – Disse l’orologio a pendolo. – Quando va bene è un’occhiata e via.

La poltrona fu più conciliante: – Non è il caso di prenderla così… Noi siamo solo degli oggetti e sono molto pochi gli uomini che parlano con gli oggetti.

– Sono pochi ed anche un po’ matti. – Tagliò corto l’uomo. – A me non viene proprio in mente di mettermi a parlare con un elettrodomestico. Quindi, caro signor televisore, datti da fare con il telegiornale o ti spengo!

– Ecco, vedete?.. Parlavo proprio di comportamenti del genere. – C’era molta amarezza nella voce del televisore. – Quasi quasi mi spengo da solo. Per sempre.

Un libro, che giaceva sul piano alto dello scaffale, si schiarì la voce: – Ehm… Nessuno ha voglia di leggere una storia? Magari si potrebbe organizzare una bella lettura ad alta voce, così che tutti possano ascoltare…

– Più tardi, magari. – Tagliò corto la poltrona – Adesso proviamo a trovare una soluzione al nostro problema: non c’è nulla di male a commentare le notizie dopo il telegiornale, e forse questo basterà a far sentire il televisore più partecipe della vita della famiglia, no?

– Beh… – L’uomo era pensieroso. – Tutto sommato penso che si possa fare… Va bene, sentiamo il telegiornale e poi commentiamo le notizie. Spero però che sapremo evitare i discorsi noiosi.

– E poi magari leggiamo qualcosa. – Suggerì il libro con un filo di voce.

L’uomo assentì con un breve sospiro di rassegnazione. – E poi magari leggiamo qualcosa prima di dormire.

Vi fu una piccola ovazione, e il pendolo suonò persino le ore con venti minuti di anticipo. E mentre il televisore riprendeva vita con le immagini di una qualche lontana guerriglia, il gatto si stiracchiò e disse: – Miao.

 

 

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2 commenti »

  1. Questo raccontino è molto grazioso.
    Lascia un senso di affettuoso calore, perchè suppongo che una persona che guarda la televisione da sola, si senta molto meno sola, in effetti, se tutti gli oggetti di cui è circondata parlano, vivono ed interagiscono con lei… bello!

  2. L’idea è carina e piuttosto originale, magari l’avrei sviluppata farcendo i dialoghi con maggiori descrizioni.
    Ho apprezzato in particolar modo il finale.

    Attendo critiche al mio, a questo punto… 🙂

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