Premio Racconti per Corti 2012 “Il mare che ride” di Bettina Bartalesi
Categoria: Premio Racconti per Corti 2012Ivan si è accorto che il mare ride. Lo ha detto in giro, agli amici di scuola, a sua madre che invece ha sempre riso poco. Ivan ha quindici anni e ama passeggiare. Niente gli riuscirebbe meglio, è un modo per concentrare le idee, e quando ha tempo esce a camminare per le vie del paese e lungo la spiaggia dove la sabbia affonda i piedi e camminare diventa difficile. Ogni tanto si deve fermare e tirare il fiato. Si ferma lì, sullo scoglio più alto e guarda giù, dentro le onde che ad aprile sono di colore scuro e il cielo ci si infila dentro diventando un tutt’uno.
Si è accorto in quel modo che il mare ride. Ha avuto sempre grande fantasia, ma questa gli sembra davvero grossa, non vuole crederci nemmeno lui, ma giurerebbe a se stesso che un sorriso aperto e sincero lo ha guardato dal fondo del mare, sotto gli scogli; è stato come un balenìo nell’ora di mezzogiorno quando l’aria è più chiara e la luce scende giù, sotto alla profondità. E’ salita una immagine che non ha potuto afferrare, due labbra piccole e sottili aperte in un sorriso che da quel momento non gli danno più pace. Un sorriso così lui non l’ha mai visto.
Ha chiesto a Piero, il suo migliore amico, di andare con lui fino allo scoglio, <<Vieni a vedere>>, dice, ma Piero prima lo guarda, poi gli risponde <<Che secondo te non c’ho niente di meglio da fare che venire a vedere il mare che ride? Sta’ zitto e non dirlo a nessuno che ti prendono per matto!>>, la sua faccia è scura. Ivan alza le spalle e torna là, sopra lo scoglio.
Corre veloce la primavera. Lo chiede altre volte a Piero che alla fine si arrabbia sul serio: <<Se vai a dirlo ancora in giro, ti rompo la faccia>>. Ha fatto una smorfia minacciosa che a Ivan non è piaciuta.
A inizi maggio sul litorale le ruspe scavano il fondo del mare per ripulirlo dai monti di alghe e proteggere la sabbia dalle mareggiate; preparare la spiaggia per la stagione estiva.
Ivan è sempre lì e crede che prima o poi qualcuno si accorgerà come lui che il mare ride.
L’aria diviene calda e in una mattina limpida di sole, la folla si è radunata intorno allo scoglio. Corre Ivan felice che anche altri vedano quello che lui va dicendo in giro da tempo. I gabbiani sono agitati, non riescono a fermarsi sullo scoglio, c’è troppa gente a disturbarli. Qualcuno grida.
<<State indietro!>>, intima un carabiniere.
Eccolo il sorriso del mare, sul viso di una bimba.
C’è anche Piero che si muove nervoso e non si vuole avvicinare.
Una donna dice: <<Avrà corso dietro al suo pallone ed è finita in acqua>>.
<<Eccola la mia Lisa>>, piange un’altra <<ha sempre il suo sorriso>> .
Bettina, davvero molto intenso e scritto benissimo. Complimenti.Una favola amara letta con gli occhi di un bambino. Un sorriso che di colpo si tramuta in un pianto universale, collettivo, immortalato senza retorica e sentimentalismi. La disperazione di una madre, senza nome ,che incarna il dolore di ogni donna al quale il destino decide di sottrarre un figlio. Ma i sorrisi non muoiono.
Correggo: ” al quale” con ” alla quale”. Mi scuso per l’errore di battitura.
Grazie per l’emozione che mi hai regalato.
Claudio