Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2011 “Aiuolando” di Chiara Girardi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2011

 A Marcovaldo piacevano le aiuole.

Le trovava quasi magiche grazie a quella speciale alchimia di colori e forme composte. Le considerava una sorta di suo piccolo giardino privato, spezzettato per la città, resti proletari di una grande proprietà di un vassallo maggiore scomparso chissà dove, chissà quando.

La cosa più bella delle aiuole era che sembravano essere solo sue. Nessuno le guardava e le amava come lui. Nessuno ci parlava e ci passava così tanto tempo come lui. Ogni giorno faceva il giro di tutte le sue aiuole per controllare che tutti i fiori e tutte le piante stessero bene. Ogni giorno lo stesso giro. Solo per par condicio, a volte partiva da destra, a volte da sinistra, all’uscita da lavoro.

A volte, quando la stanchezza era troppa, si sbagliava e confondeva la mano destra con la sinistra e faceva il giro sbagliato. «Effetti collaterali del lavoro sotto padrone», si diceva sorridendo.

Usciva tardi da lavoro Marcovaldo, così tardi che tutti gli uccelli, tranne i pipistrelli, erano già tornati nei loro caldi nidi.

Le strade, vuote di traffico e gente, erano appena rischiarate dalla fioca luce dei lampioni, poca per vedere e distinguere ogni cosa ma abbastanza per assaporare qualche piacere della vita. La strada verso casa era lunga ma piacevole, costellata di fiori e profumi, capaci di gratificare e rasserenare Marcovaldo.

La domenica portava spesso la sua famiglia a fare picnic in questa o quella, o quell’altra aiuola. Stendevano una coperta e si accomodavano sull’aiuola, mentre Maria apriva il cestino e distribuiva il cibo, reso buono dalla festa, dalla novità e dal luogo del pranzo.

I passanti guardavano stupiti l’insolito spettacolo, sbarrando gli occhi e spalancando la bocca, quasi a voler catturare come rospi qualche mosca. Qualcuno già avvezzo alla scenetta domenicale scuoteva la testa, rigirandosi un dito sulla tempia e storcendo la bocca, rivolto verso il vicino occasionale di marciapiede.

Marcovaldo e la sua famiglia, splendidamente assorti nel piacere del cibo, del luogo e della compagnia, sorridevano sereni.

Loading

2 commenti »

  1. Un modo originale per descrivere ciò che i più considerano come comportamenti “fuori norma”. Narrazione essenziale sul tema, evitando opportunamente giudizi di valore

  2. intanto mi piace la citazione calviniana, evidentemente non del tutto casuale e non solo del nome, e mi piace questo piccolo frammento letterario così fresco e gustoso. A dimostrazione che si può scrivere una bella storia in poche righe. Molto brava chiara.

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.