Premio Racconti per Corti 2011 “Penelope” di Brie Parodi
Categoria: Premio Racconti per Corti 2011Una giovane donna cammina a passo svelto su una strada polverosa, trascinando con sé una pesante valigia, sino a raggiungere una fermata d’autobus. Dall’altro lato della strada, fa sosta una corriera da cui scende solo un ragazzino, Michele, anche lui con una piccola valigia: volge un veloce sguardo alla donna, poi mesto s’incammina verso il paese, un piccolo borgo. Al suo passaggio tra i vicoli, la gente lo scruta con diffidenza. Anche la donna con la valigia, quella della fermata, nel mentre passa evitando gli sguardi.
Michele raggiunge l’abitazione dei nonni. La nonna, gli apre la porta e lo fa entrare senza rivolgergli una parola o un gesto d’affetto. Lui va in camera, disfa la valigia quasi vuota e ripone sul comodino una foto che ritrae una donna. La guarda, fa per strapparla, poi si ferma.
Durante la cena la nonna chiede notizie del padre, loro figlio, e sul viaggio del nipote. Michele, rispondendo, accenna alla propria madre e alla sua inspiegabile partenza. La nonna lo zittisce: non deve nominarla neanche. Il nonno, un uomo silenzioso e dall’aspetto indurito, invece lo consola accarezzandogli una mano. Michele va a dormire tenendo stretta a sé la foto della donna.
Il giorno successivo Michele lo trascorre giocando con una bambina, Ludovica, con cui fa subito amicizia, poi accompagnando la nonna a fare commissioni. La donna, nel tragitto, lo presenta a tutti i conoscenti come “il bel bambino, peccato figlio di disgraziata”, così come fa anche nel piccolo bar, il ritrovo delle amiche. Mentre le chiacchiere delle vecchie signore gli affollano le orecchie, Michele dalla vetrina scorge passare la donna con la valigia. Al suo passaggio l’argomento di conversazione delle signore cambia. Da quanto raccontano, ogni giorno questa donna, soprannominata Penelope, si dirige con la valigia alla fermata aspettando l’arrivo del suo uomo, convinta che lui ritorni e che la porti via con sé. Puntualmente ad ogni tramonto la donna torna al paese sola. Questa storia incuriosisce Michele al punto che il ragazzino si addormenta pensando a Penelope.
Il mattino seguente, giocando con Ludovica, Michele si ritrova a dover rispondere ad alcune curiosità sul suo conto: perché è al paese e per quanto. Michele parla così della madre e dei sentimenti contrastanti che prova per lei.
Nel pomeriggio Michele è di nuovo con la nonna al solito bar, dove la storia di Penelope ritorna imperante: pure le cameriere fantasticano sull’esito che questa storia potrebbe avere e ci ridono su. Per Michele invece lei fa bene ad aspettarlo, lui tornerà. La nonna lo zittisce bruscamente.
Durante la cena il padre di Michele telefona a casa della madre, rifiutandosi di parlare con il figlio. Il ragazzino allora si allontana da tavola, va in camera e in un gesto d’ira distrugge la foto.
Il giorno seguente se ne pente subito. Stufo dei rimproveri e delle angherie della nonna scappa trascinando con sé Ludovica. Vanno alla fermata della corriera e insieme aspettano il tramonto. A loro poco dopo si aggiunge Penelope. Nessuna parola tra loro. Prima dell’arrivo della corriera però arriva il nonno che prende Michele e lo trascina via. Lo conduce in un campo, non lo sgrida, e inizia a raccontargli una storia, quella dei suoi genitori rivelandogli la verità: nessun amante, se ne è andata perché non sopportava più le violenze del marito.
Michele tornato a casa ricompone la foto e si addormenta. Sogna la donna della valigia.
Il pomeriggio seguente Michele all’ennesima invettiva pubblica della nonna contro la madre, le risponde a tono e prima che lei lo colpisca, scappa. Corre verso la fermata. Ludovica convinta che Michele stesse davvero per partire lo rincorre e lo vede parlare con Penelope. Lui poco dopo lascia la donna e raggiunge l’amica, dicendole di non voler scappare. Voleva solo salutare Penelope nel giorno della partenza. Ludovica non capisce. Restano a guardare a distanza l’arrivo della corriera e la discesa di un uomo. Penelope gli va incontro. Si ode uno sparo. L’uomo si accascia a terra. Penelope sale sulla corriera e si allontana nella polvere.
Uno spunto originale reso con linguaggio asciutto ed immediato
Grazie mille!
Nell’insieme non male ma personalmente avrei puntato molto di più sulla figura di Penelope ed il bambino Michele che hanno una grande forza drammatica che senza altre figure di contorno possono tranquillamente “reggere” la scena. Comunque interessante.