Racconti nella Rete 2009 “Storia di una giovane principessa” di Michela Benedetti
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2009Notte di luna piena.
Devo dormire in questo letto scomodo e non ci riesco.
Fossi un licantropo mi metterei ad ululare alla luna almeno ingannerei il tempo.
Invece sono qui che mi giro e rigiro da un lato all’altro e Morfeo continua ad ignorarmi.
Daccordo che sono la principessa sul pisello ma chi cavolo me l’ha fatto fare di capitare in questa favola?
Chi è quello sciagurato che mi ha imprigionata in questa dimensione?
Io avrei tanto voluto impersonare il principe azzurro.
Perchè?
Innanzi tutto è giovane, bello, biondo, ha gli occhi azzurri, un fisico atletico, prestante, è coraggioso ed
impavido.
Praticamente un gran figo.
E poi è ricco e fortunato, è destinato al trono di re con tanto di corona e dalla sua sa di avere la felicità eterna.
Cosa può volere di più dalla vita uno come lui?
Di certo non una lucana ma nemmeno una triestina od una milanese a meno che non siano di alto rango e
con grandi possedimenti terrieri.
Potrebbe fare un eccezione per le trentine ma la motivazione è segreta e solo lui la conosce.
Strano forte ‘sto principe!
A me invece toccano le lagne di mia madre che da mesi va lamentandosi della mancanza di principi che vengano a corte per chiedere la mia mano e già mi vede zitella a vita.
Mio padre continua a dire che non esistono più gli uomini valorosi di un tempo in grado di mantenere decorosamente una moglie.
Moglie?
Principi?
Valorosi combattenti?
Ma dove pensano di vivere questi due qua?
A Fantasylandia con tanto di nano a far da guardia al castello incantato?
Chi credano se la pigli una come me?
Mi obbligano da anni, ogni benedetta sera, a coricarmi su nove materassi su cui devo salire con l’ausilio di una scala.
A dimostrazione che sono davvero una principessa regale sotto sistemano uno stramaledetto pisello che mi procura solo notti insonni e delle evidenti e spaventose occhiaie scure.
Soffro di alopecia precoce e se prendessero i miei peli, ogni volta che faccio la ceretta, potrebbero fabbricare
una pelliccia calda senza dover uccidere gli animali viventi.
il colorito della mia pelle è talmente pallido che al buio sembro uno di quei pesci luminescenti degli oceani profondi.
Mi ingozzano di cibi ipercalorici tutte le volte che mi siedo a tavola perchè seguono la regola che grasso è bello e l’opulenza del corpo rispecchia la ricchezza monetaria.
Ho il colesterolo alle stelle che potrebbe farmi venire un infarto da un momento all’altro.
Ed infine, come ciliegina sulla torta tanto per restare in tema, ho messo su più di dieci chili il che mi rende quasi più larga che lunga.
Mi manca la gobba ed una gamba più corta dell’altra ed ho fatto l’en-plein.
Ma chi pensano si sposi una come me?
Nessuno a meno che non sia cieco, sordo e pure anziano, calvo e con la dentiera.
Ah ma da domani si cambia musica.
Sono stufa di questa vita noiosa e sempre uguale.
Prima di tutto appena escono dalla stanza le mie damigelle butto giù i materassi, mi libero della tortura del pisello e mi faccio una dormita come Dio comanda fino a mezzogiorno.
Poi scappo dalla finestra annodando le lenzuola, mi chiudo in una di quelle beauty farm che ospitano i personaggi dello star system per qualche settimana e mi faccio rimettere a posto.
Massaggi, lampade abbronzanti e depilazione definitiva con il laser.
Poi, visto che ci sono, mi faccio una bella liposuzione a cosce, glutei, pancia e passo da una seconda scarsa di seno ad una quinta.
Al diavolo le favole e le loro morali:voglio essere bella, sexy ed appariscente.
E soprattutto desidero uno stuolo di uomini ai miei piedi.
Intanto si è fatto giorno e come sempre non sono riuscita a chiudere occhio.
Mi consolerò con una bella e ricca colazione a base di uova, pancetta, patatine fritte ed un panino al burro e prosciutto crudo, esclusivamente toscano, il tutto innaffiato da una tazza enorme di caffè nero bollente.
Infondo la dieta posso sempre cominciarla da domani no?
Ho sempre tempo, sono ancora tanto giovane.
Già. . .una giovane principessa bassa, grassa e con le occhiaie.