Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2011 “Démon” di Elisa Crisci

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2011

Eva freme dall’eccitazione, la casa dei suoi sogni è davanti ai suoi occhi, una casa che il suo ex-marito avrebbe sicuramente disapprovato, un rudere in campagna… avrebbe asserito con la sua aria da saccente. Eva cerca con foga, nella borsa, le chiavi fornitegli da quel viscido personaggio dell’agenzia e, non appena apre la porta, un odore nauseabondo le assale le narici. Puaahh, che puzza! Deve essere rimasta chiusa per troppo tempo; però nella sua fatiscenza ha qualcosa di affascinante. Osserva l’atrio spazioso, circolare, al centro una scalinata in legno, mentre sale, sente scricchiolare sotto i piedi e quasi perde l’equilibrio, ma velocemente si aggrappa al corrimano, poi si abbassa, si tocca la caviglia sinistra e da’ uno sguardo allo scalino. Ah, è solo una crepa nel legno, un piccolo rinforzo ed è sistemata.
Le stanze da letto sono perfette, a parte le macchie d’umidità sulle pareti, quelle saranno dure da togliere…
Eva si avvicina alla porta-finestra di quella che sarà la sua stanza, fuori solo alberi spogliati dall’inverno, si agitano allo sferzare del vento. Un brivido inconsueto le lambisce la schiena. Entra di scatto.
Si siede sul letto, rannicchiata, il viso appoggiato alle ginocchia con la sua folta chioma bionda che le avvolge le gambe.
Beh, ormai è fatta! Non torno indietro, in primavera qui sarà una meraviglia con tutti gli alberi in fiore!

“Laura, prendi per favore l’ultima valigia in auto e aiutami a sistemare”.
“Va bene, mamma”.
Laura porta la pesante valigia dentro casa, poi si aggira con un incedere lieve e lento, come se ogni passo fosse sempre soppesato.
Si guarda intorno, allarga il torace e inspira a pieni polmoni e i suoi occhi blu cobalto luccicano di trepidazione, come se avesse aspettato secoli per vivere questo momento.
Nella casa regnano i rumori dell’andirivieni di amici, tutti impegnati nel trasloco e in una sommaria ristrutturazione; Eva è intenta a eliminare le numerose macchie di umidità, non le sopporta, ma grazie al suo lavoro di restauratrice conosce molti “trucchi” per debellarle.
Nel trambusto generale, Laura si isola con la sua gatta “Monde” in un angolo, lontana da sguardi indiscreti, con le dita tamburella il ventre della micia e, per un attimo, gli angoli della bocca felina si alzano in un ghigno crudele.
Velocemente, la casa si svuota del vociare, dei rumori assordanti e il silenzio e la notte si impossessano della dimora.
Eva, sfinita riempie la vasca per un benefico bagno ristoratore. L’acqua scorre rumorosa nelle tubature, forse un po’ logore.
Intanto, Laura è rimasta nel salone, abbandonata sul divano non lascia la sua gatta. Sul suo viso, incorniciato da capelli neri corvino, aleggia un’aria inquietante.
Il rumore aspro dell’acqua che scorre, il tamburellare di Laura sulla pancia di Monde perforano la ragnatela del silenzio.
Eva si adagia nell’acqua bollente e lascia andare tutti i suoi dolori, un matrimonio fallito, un trasferimento veloce, una figlia problematica. Ora è sola e può ricominciare a vivere, a far virare in una nuova direzione la sua vita.
Laura, in basso, sul divano sembra in trance, con lo sguardo assente non cessa di tamburellare il ventre di Monde, con un ritmo che diventa man mano più incessante, seguito da terrificanti guaiti felini così intensi che sembrano voler risvegliare il regno dei morti.
Improvvisamente, una pioggia battente, inferocita assale la casa, di colpo spacca le finestre del salone e comincia a invadere l’entrata.
Di sopra, Eva come un fulmine salta fuori dalla vasca e si infila l’accappatoio, appena in tempo, prima che la finestra venga frantumata in mille pezzi. Eva è reattiva e velocemente esce del bagno senza curarsi dei vetri per terra. I suoi piedi sanguinano…
Di colpo saltano le luci e la donna si trova a vagare nell’oscurità e urla.
“Laura, dove sei? Rispondi! Dove sei? Tesoro, non scherzare. Mooonde… dai micina vieni quà”.
La pioggia non cessa ed Eva in preda al terrore comincia a sentire strane voci, come se l’acqua parlasse, proprio così, una voce lugubre proveniente dall’acqua.

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1 commento »

  1. bello!!! ti avvince, ti coinvolge, ti da speranza, e poi…colpo di scena…

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