Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2011 “Berlino, venti anni dopo” (dedicato a Giovanna Mezzogiorno) di Gian Piero Gallerano

Categoria: Premio Racconti per Corti 2011

Mattina del 9 Novembre 2009, immagine di alcuni quotidiani, posta e biglietti vari su un tavolo. Primo piano sui titoli in prima pagina, poi su una lettera, mani di donna che la aprono e estraggono un foglio. Mentre la camera inquadra la donna riflessa in uno specchio, una voce fuori campo legge… (scorrono le sequenze d’immagini narrate nella lettera)

Cara Giovanna,

Pochi mesi prima che tu nascessi – avevo da poco compiuto diciotto anni – un giorno di febbraio, cercavo invano di concentrarmi sui libri della maturità mentre il mio sguardo non poteva fare a meno di tornare su un poster del Cineclub Tevere appeso alla parete della stanza con al centro una foto in bianco e nero di Marilyn Monroe. Quasi senza accorgemene mi trovai a scrivere queste parole su un foglio: “Non posso guardare i tuoi occhi che mi chiedono un bacio che non posso darti…” .

Mi chiedevo allora se dietro ogni gesto dell’uomo, anche il più incomprensibile, non ci fosse un infinito bisogno d’amore. Negli anni questa domanda è stata in parte bilanciata dai problemi di ogni giorno, ma ciò che gli occhi possono esprimere, come essi possano parlare, affascinare, o la forza stessa che uno sguardo può dare, sono rimasti per me il denominatore comune dei sentimenti.

Ho provato a pensare dove mi trovavo il giorno in cui sei venuta al mondo: quasi sicuramente in un’aula dell’Istituto di Fisica della “Sapienza”; ma non conoscendo l’ora, potrebbe anche essere che mi trovassi su un bus notturno con una ex-compagna di scuola, tra Piazza Cavour e San Pietro, traiettorie di particelle che s’incrociano, si toccano o si affiancano per un attimo.

Forse eri anche tu lì quindici anni dopo, il 9 Novembre del 1989, magari davanti un cinema  aspettando gli amici per festeggiare il tuo compleanno, mentre in un altro angolo del mondo gli angeli di Wenders, prese lezioni di volo, e scesi dal cielo sopra Berlino, compievano un miracolo abbattendo le barriere costruite dagli uomini. E io, dopo aver sofferto del perduto amore, aver provato che l’amore non basta e qualche volta ritorna, ed aver accompagnato la donna amata in un viaggio della sposa di milleduecento chilometri, quel giorno ero tra un telegiornale e l’altro a ritagliare articoli di giornale da mostrare un domani alle mie figlie, allora due bimbe di quattro e cinque anni che mi chiedevano di giocare invece di stare davanti alla televisione. Li ho mostrati ora alla nostra terza figlia, che, come te allora, ha oggi quasi quindici anni.

In un balzo, vent’anni dopo, Berlino celebra il suo anniversario, gli occhi del mondo nuovamente puntati su di lei. I tuoi occhi intanto si guardano allo specchio al risveglio, mentre il telefono squilla con i primi auguri della mattina.

Desidero anch’io fare gli auguri a te, che sei senza dubbio la migliore attrice italiana salita sul set a cavallo tra due millenni. Vorrei augurarti di conservare sempre la luce speciale che hai negli occhi: occhi che sanno mutare di tristezza in sorriso, una finestra di fronte l’anima. E’ un dono speciale, un attimo d’eternità, che ti è stato donato alla nascita, per donarlo a tua volta, come un vero dono deve essere. Forse non è un caso che il film documentario su tuo padre, Vittorio, s’intitoli “Negli occhi”.

Chissà se qualche regista ti abbia mai riproposto “Le notti bianche” di Visconti e il messaggio di Dostoesvskij: “un’attimo d’eternità, è forse poco per colmare la vita di un uomo?”

Forse un giorno interpreterai Nastenka…

Buon compleanno!

Con stima e affetto, e… in ultimo un bacio

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