Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2011 “D.O.C.” di Elia Gonella

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2011

NOTA: si tratta di un mockumentary sul tema del Disturbo Ossessivo Compulsivo.

La voce narrante del Dottor De’ Minchis, psichiatra e criminologo, ci introduce ai singolari casi clinici di Dario e Moira, affetti da inusuali forme di Disturbo Ossessivo Compulsivo.

Dario è nato e cresciuto a Milano. Da bambino, attraversando le rotaie, è stato investito da un tram. Se l’è cavata con l’amputazione dell’alluce destro, ma da allora non ha più calpestato nessuna linea. La sua fobia gli impedisce di calpestare le linee di fuga tra le piastrelle e qualsiasi linea segnata a terra. Fuori dalla sua casa (dove ha eliminato le linee sul pavimento con dello scotch bianco), la vita di Dario è difficile. Tenere sempre lo sguardo fisso a terra gli impedisce di fare attenzione alle auto quando attraversa la strada (saltellando tra una linea bianca e l’altra), di guardare la merce che sta comprando al supermercato, e, naturalmente, gli inibisce ogni interazione sociale con gli altri individui. Dario è terrorizzato dai pavimenti con piastrelle particolarmente piccole. Per non parlare dei mosaici…

Moira ha girato il mondo con un circo. Grande funambola, nessuno camminava sulle corde meglio di lei. Ma da quando il circo è fallito, Moira è come un pesce fuor d’acqua. Scesa dalla corda, Moira continua a camminare su una linea anche coi piedi per terra. Cammina esclusivamente sulle linee di fuga; attraversare la strada, per lei, è una vera impresa! Abbandonata dai vecchi compagni del circo (anche i clown ormai ridono di lei), la povera Moira tenta di inserirsi nella società attraverso un impiego stabile.

Dario e Moira visitano un’agenzia per l’impiego. Ma ciascuno dei due è perso nella contemplazione del pavimento, e i due non si accorgono l’uno dell’altro. Entrambi vengono presi, in prova, come sguatteri: Moira col turno di giorno, Dario con quello di notte. Ma Dario pulisce solo il centro delle piastrelle, e Moira si dedica esclusivamente alle linee di fuga. Entrambi vengono licenziati in tronco.

Esasperati dal fallimento, i due si lanciano verso gesti estremi: Dario decide di rapinare una banca, e Moira di suicidarsi. Moira cerca di buttarsi sotto un treno, ma inizia a camminare sulla linea gialla lungo i binari e il convoglio passa senza investirla. Dario rapina, con insperato successo, il bar della stazione. Ma si ritrova in un atrio con piastrelle piccolissime: è il panico. Anche Moira è intrappolata dalle numerosissime linee di fuga, che le rendono difficile attraversare la stanza. Dario e Moira si scontrano. È amore a prima vista. È anche la galera, grazie al tempestivo intervento della polizia!

In carcere, il Dottor De’ Minchis prende in cura Dario. Ma il suo recupero è molto difficile. Moira viene spesso a trovarlo assieme al loro bambino, Teofrasto. Il piccolo ha imparato a muovere i suoi primi passi. Cammina senza problemi sulle piastrelle e sulle linee di fuga. I genitori, commossi, si abbracciano (ciascuno tenendo i piedi sulla sua porzione di pavimento preferita). Il Dottor De’ Minchis, anche lui commosso, lascia la scena.

Il piccolo Teofrasto, assicuratosi di non essere visto, si allontana saltellando su una gamba sola…

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3 commenti »

  1. Originale come trama, complimenti.
    Concetto

  2. Divertente, sorprendente, allegramente crudele. Mi è piaciuto molto. Ugo

  3. Esilarante, con un sottofondo di velata tristezza. Bravo!

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