Premio Racconti per Corti 2011 “Mai ferma” di Roberto Giorni
Categoria: Premio Racconti per Corti 2011Da sotto le coperte spunta una mano veloce nel disattivare una sveglia che suona sopra al comodino. Entra in camera la piccola Gabiria, raggiunge il letto, e con molta energia sposta le coperte ordinando alla sorella maggiore di alzarsi.
Eleonora sbruffa, con lentezza si mette in piedi, e accusa la sorellina di essere un impicciona. Eleonora è insonnolita anche mentre fa colazione, invece Gabiria e la madre Giulia sono pronte per andare via, e le raccomandano di chiudere tutto quanto prima di uscire.
La fretta accompagna Giulia mentre si tuffa nel traffico mattutino. Intanto ben legata al seggiolino posteriore c’è la piccola Gabiria, lei frequenta la prima elementare, deve entrare a scuola fra dieci minuti, prima che chiudano i cancelli. Giulia, professione avvocato, osserva i fogli ammassati alla rinfusa sul sedile passeggero, prova a sistemarli in qualche modo, non vi riesce, quindi ci riprova.
Gabiria ordina alla madre di guardare la strada. Giulia obbedisce giusto in tempo per compiere una brusca frenata che consente al veicolo di bloccarsi a pochi centimetri da una vecchietta ingobbita, che attraversa le strisce pedonali, aiutandosi con il bastone.
Giulia si sporge dal finestrino per scusarsi, ma l’anziana signora gioca d’anticipo accusando Giulia di essere una grandissima distratta e maleducata. A questo punto la signora ingobbita completa l’attraversamento della strada.
Il veicolo riparte, Giulia è confusa, non ha più voglia di mettere la seconda marcia, rimugina a voce alta sulla sensazione di aver già visto quella strana vecchietta, difficile ricordarsi dove.
Giulia torna indietro, posteggia al volo a bordo strada, fa pochi passi e affianca la signora con il bastone, a cui domanda se possiede ancora il vestito da fata turchina che alcune bambine le regalarono a carnevale 1985.L’anziana signora risulta sorpresa, ma rivela di averlo ceduto tre anni fa alla propria figlia.
Successivamente la vecchietta è seduta sul sedile passeggero, e parla con “il pilota” Giulia, che fu sua allieva alle scuole elementari. Le due donne, riuscite a vedersi dopo venti anni, vogliono rispolverare alcuni dei ricordi tanto belli di quei tempi andati.
Il veicolo si ferma nei pressi di una scuola. Gabiria chiede all’anziana maestra se insegnava pure la lingua inglese.Le adulte rispondono con un si strascicato, poi ridono di gusto. Gabiria le ripaga con una linguaccia prolungata.
La medesima sera, durante una cena avviene un “dibattito generazionale” fra la piccola Gabiria, la quindicenne sorella Eleonora, la mamma Giulia, e come ospite d’onore l’ottantaduenne signora Genuardi, che pur avendo un fisico provato dagli anni, ha conservato un animo gioviale ben disposto a comunicare con il prossimo.
Un rumoroso clacson richiama l’attenzione delle commensali. La piccola Gabiria esulta, ha già riconosciuto il caratteristico suono del camion di papà Osvaldo.
Egli ha risolto gli impegni lavorativi con un giorno di anticipo, e ora abbraccia con entusiasmo le tre perle preziose che compongono la sua famiglia. La raggiante moglie Giulia gli presenta la signora Genuardi descrivendo con ironia l’episodio del mancato incidente mattutino. Osvaldo ascolta, pare come incantato da Giulia.
Interviene la signora Genuardi che tira un robusto sospiro di sollievo e ringrazia la fortuna. Per una volta la trentasettenne Giulia ha frenato in tempo. Proprio quella vivace Giulia che da giovane era famosa alle elementari con il soprannome “Mai ferma”.
Giulia finalmente si è concessa una pausa. Le pause sono spesso salutari perchè interrompono la routine che a volte ci impedisce di cogliere il vero senso della vita e non ci consente di aver cura degli altri. A volte è il caso che ci spinge a queste interruzioni che ci fanno riflettere; vorrei aggiungere alle argomentazioni dell’ autore che personalmente credo che il caso, se fosse possibile, andrebbe incoraggiato, sostenuto, coltivato di modo che, paradossalmente, non sia più accidentale.Simpaticamente ottimista
La fretta che spesso accompagnava Giulia, questa volta l’ha fortunatamente lasciata libera di godersi appieno un incontro casuale con una persona per lei speciale.
Cosi pure le sue figlie e il marito Osvaldo riscoprono una Giulia più serena, più terrestre, più pronta a riscoprire quegli affetti del passato molto importanti per lei stessa.
Ringrazio Franco per il suo commento.