Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2011 “Killer” di Andrea Stucchi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2011

L’uomo calvo appare nel centro del mirino, è circondato da altri uomini con walkie talkie ed auricolari che cercano di coprire la sua figura.  L’uomo sta uscendo da un hotel, di fronte all’ultimo piano del palazzo, Mark preme il grilletto.  L’uomo calvo stramazza a terra, Mark toglie il silenziatore smonta il fucile lo ripone nella valigetta ed esce dall’appartamento. Prende l’ascensore scende al pianterreno e si avvia all’uscita del palazzo.  Di fronte dall’altra parte della strada un nugolo di persone blocca l’entrata dell’hotel, Mark s’avvicina facendosi largo.  A terra c’é l’uomo esanime con un buco in testa, Mark rimane immobile a fissarlo, nel frattempo tra la confusione generale alle sue spalle arriva Stefan.

STEFAN

Mark questa dalla a me e gli prende la valigetta.

Vai via da qui presto! Mark! Mark!  Marco! Marco! è tardi!.

Marco sudato si sveglia di soprassalto.

MARCO

Buongiorno Ma, che ore sono?

MAMMA

sei tutto sudato,stavi facendo un brutto sogno?

MARK

No no Ma,che ore sono? 

MAMMA

Sono le 7,30 vestiti il caffè è pronto

Marco esce di casa,un piccolo villino con giardino,scende la rampa a fianco del villino ed apre la porta del garage. Prende il motorino e va al lavoro. Arriva la sera, Marco sta uscendo dall’ufficio quando il suo telefonino squilla

MARCO

Pronto

STEFANO

Ciao bello!

MARCO

Ciao Ste

STEFANO

Hai da fare stasera?Abbiamo organizzato una partitella a calcetto,viene anche Luca

 MARCO

A Stefano proprio questa sera che sono a cena da Patrizia!Potevi avvisarmi prima

 STEFANO

Lo so hai ragione,è stato fatto tutto all’ultimo,dai sarà per la prossima. Tua madre come sta tutto ok?

 MARCO

Si, si tutto bene grazie Ste

 STEFANO

Va bene dai ti saluto Marco,e fatti sentire

 MARCO

Sempre pronti comandante!ciao bello

 

Marco è sulla porta e con un bacio saluta Patrizia. Prende il motorino e torna a casa. La tv in camera della mamma è ancora accesa. Va in cucina apre il frigo prende la bottiglia dell’acqua e sale nella sua camera. Squilla il telefonino, ark si ferma e risponde.

MARK

Si!

STEFAN

Mark sanno chi sei,ti stanno seguendo

 Mark riattacca si guarda intorno cammina velocemente,le vie del centro a quest’ora sono affollatissime, ed è quasi impossibile capire chi lo segue. Il primo portone aperto che trova sulla sua strada,ci si butta dentro e lo richiude. Sudato con il cuore in gola viene richiamato dal passo lento di un anziana signora che sta uscendo. S’avvicina alle cassette postali e finge  di controllare la posta,l’anziana signora gli passa davanti lo saluta apre il portone ed esce. Mark va per chiuderlo di nuovo,quando questo s’apre di scatto scoprendo l’uomo con la pistola che fa fuoco. Fitte atroci allo stomaco gli piegano le gambe tirandolo giù a terra come un sasso. In una pozza di sangue e senza fiato tenta inutilmente di muoversi chiedere aiuto,per pochi attimi lo sguardo fisso nel vuoto,poi il buio. Stefan e Pat arrivano di corsa

STEFAN

L’hanno preso Pat!Mark rispondi!Mark!

PAT

Stefan!Stefan!lascialo è andato!

STEFAN

No!no!Pat sognava una vita diversa,una ragazza, gli amici……

PAT

Stefan non possiamo rimanere qui, prendigli il telefonino e andiamo via

Stefan gli guarda dentro la tasca interna della giacca, gli tira fuori il telefonino e s’allontana insieme a Pat.

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6 commenti »

  1. Un interccio intrigante fra realtà e ossessione

  2. Intrigante intreccio di realtà e ossessione

  3. meglio cambiare spacciatore….

  4. Ha ragione Alice, ti rifilano della roba grama…

  5. Direi che manca qualcosina…

  6. Concordo per un verso con chi dice che in questo racconto manca qualche tassello, ma siccome non sarebbe il solo a lasciare in sospeso il lettore, con qualche significativo dubbio su coerenza ed omogeinità narrative, proverei una interpretazione su quanto prodotto dall’autore. Una normale routine, fatta di incontri con gli amici e di ripetitive ritualità di coppia alla quale il protagonista vuole dare una salutare scossa. Il modo migliore per farlo? Attivare una realtà onirica parallela. Sarebbe interessante avere un feedback complessivo dello stesso autore, sul significato che sottende la sua storia, così come lui l’ha concepita.

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