Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2025 “Bullismo” di Laura Capogna

Categoria: Premio Racconti per Corti 2025

“Una manciata di foglie secche vortica da un angolo all’altro di un campo di pallacanestro all’aperto, sul retro del cortile di una scuola. Pare deserto, ma si sentono dei bisbigli circospetti:

– Ma siamo proprio sicuri che funzionerà? È uno che non si spaventa facilmente

– Lo dici tu! È un gran fifone Daniele, in realtà! 

– Vero! Si dà tutte quelle arie, ma se lo prendiamo di sorpresa, isolato dal suo solito gruppetto, e gli diamo una bella lezione, imparerà il significato della parola rispetto!

– Giusto! Attenti adesso: ecco, guardate! Quello è Pino. Era rimasto solo lui con Daniele, dopo che siamo usciti noi. Prima o poi il signorino la finirà di lisciarsi e verrà fuori dagli spogliatoi! Appena lo vediamo varcare quella porta si comincia. Ognuno al suo posto, forza! 

I tre hanno parlato standosene appiattiti dietro un’alta siepe, tra il muro e il fondo del campo, nascosti alla vista di chi fosse stato all’interno del campo stesso. 

Un ragazzetto tracagnotto e lento esce da una porticina dell’edificio che costeggia il campo su uno dei lati lunghi, guardandosi intorno. 

– Muoviti, vagli incontro! – L’ordine del “capo” è un perentorio sussurro.

– Ho paura, Davide! Perché non vai tu, lo stendi con una mossa di judo e la facciamo finita così? 

Il judoka replica con un deciso spintone che espone allo scoperto il componente più mingherlino del terzetto, che s’incammina titubante verso Daniele; questi, quando lo vede, lo gratifica con un ghigno e un secco: – Era ora! Guai a te se la prossima volta non ti trovo già qua davanti quando esco! Non mi piace aspettare. Allora?

Il mingherlino si avvicina, tira fuori un involto da sotto il giubbotto e lo consegna al tracagnotto: 

– C’è tutto?

– Sì, sì! La traduzione d’inglese, gli schemi di scienze e tutti gli esercizi di matematica.

Daniele sfoglia il pacco di fogli con calma, mentre l’altro sposta il peso del corpo da una gamba all’altra, guardandosi intorno nervoso.

– E i dieci euro? – Chiede Daniele dopo un po’.

– Quelli non ce li ho! I miei non mi danno più la paghetta da quando gli ho detto che il cellulare me lo sono perso … 

– Se non mi dai anche i soldi niente cellulare!   

– Ma ti dico che i miei non mi danno più un centesimo! 

– E tu prendili di nascosto dalla borsa di mammina, o chiedili a qualcun altro …insomma arrangiati! Se non mi dai i soldi, il cellulare io me lo tengo. Chiaro? 

Per sottolineare il concetto, Daniele prima strattona, poi afferra per il bavero il piccoletto.

– Tu non ti tieni un bel niente invece! Ridagli il cellulare. Subito! 

Mentre i due si confrontavano a pochi passi dalla porta della palestra, i due rimasti dietro la siepe si erano “appostati”: Davide, camminando lungo il muro, era sparito dalla visuale del campetto, aveva svoltato l’angolo ed era uscito dal cortile, ma solo per rientrarvi dal lato opposto, dopo aver corso intorno all’edificio, in modo da trovarsi alle spalle di Daniele; l’altro, il più grosso, era rimasto dietro la siepe, ma si era avvicinato fino un passo dalla porta ed era saltato fuori al momento opportuno, ossia quello sottolineato dalla battuta di cui sopra. 

– Mario? … Che hai fatto, microbo, ti sei portato dietro l’amico ciccione? 

 Ma intanto lo lascia andare, il microbo, e indietreggia.

– Fa come dice Mario, ridagli il cellulare! 

Daniele sussulta e si volta: si ritrova davanti Davide, che lo fissa torvo, gambe larghe e mani sui fianchi, pronto a bloccargli la ritirata. Daniele valuta: il ciccione e il mingherlino sono facili da togliere di mezzo, con un calcio e uno spintone; Davide è un’altra cosa. Incassa le spalle, abbassa lo sguardo, si fruga nelle tasche e ne fa uscire un cellulare.

– Siete bravi, tre contro uno! Ma lo dirò ai miei amici! – sibila con rabbia.

– Tu non dirai niente a nessuno, carino! E hai finito di ricattare la gente, d’ora in poi! Guarda qua! 

E Mario gli mette sotto il naso lo schermo del proprio cellulare, dove scorre un filmato che mostra la scenetta dello scambio di poco prima e risuonano forti e chiare le voci e i ruoli dei due protagonisti. 

– Se provi a dar fastidio di nuovo a Guido o a chiunque altro, questo finisce dal Preside! 

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1 commento »

  1. Mi piace che inizialmente il racconto sembri seguire i preparativi di un agguato teso dai bulli alla vittima di turno e che solo più avanti si scopra che le parti sono invertite perché sono le vittime a coalizzarsi e reagire. Bella anche l’osservazione su Daniele fifone, molto acuta: credo che il bullismo possa nascere, a volte, da un’insicurezza di fondo che si cerca di compensare con l’aggressività. Questo è un bel racconto per ragazzi, secondo me, non solo per adulti, perché insegna che insieme si può fare di più che da soli e che un pizzico di furba malizia mette nell’angolo la prepotenza pura. Molto carino, sì 🙂

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