Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2011 “La buona stella” di Roberta Cucini

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2011

Era difficile resistere ,in quella magica notte di San Lorenzo,al desiderio di catturare le meraviglie celesti. La piccola Olga attese la mezzanotte e ,in punta di piedi per non svegliare i suoi genitori,raggiunse lo studio e tirò fuori dall’ armadio lo scatole ove il padre custodiva gelosamente un telescopio di ultima generazione.Tornò in camera sua ,spalancò la finestra e posizionò lo strumento girandolo verso il cielo stellato.Lo spettacolo che le si rivelò superava ogni immaginazione .Tutto il firmamento era contenuto nelle sue piccole mani .Le mancò il respiro per l’emozione ed il cuore prese a batterle a mille. Sfilarono davanti a lei stelle lontane,puntiformi.Poi,una pioggia di stelle cadenti illuminò i suoi grandi occhi verdi e per ogni stella espresse un desiderio. Non aveva mai pensato di avere così tanti desideri! Riconobbe il carro dell’Orsa Maggiore ed infine,come per incanto,le comparve davanti un gruppo di stelle blu :una galassia lontana lontana,come quella di G uerre Stellari .Presto fu vinta dalla stanchezza e si addormentò abbracciata al grande telescopio. Quella notte i suoi sogni si animarono di strani perrsonaggi .                                        

 La prima a fare la sua apparizione fu una bionda barbie-pattinatrice.Un mix di Heater Parisi e Carolina Kostner.Si impegnava in piroette tanto difficili quanto impossibili ed ogni volta,sul finire,cadeva a  terra piangendo disperatamente.

La seconda a fare la sua apparizione fu un’aliena,dalla testa enorme come un pallone da rugby e dalla labbra rosse scarlatte e gonfie per il botulino.Un mix di Jessica Rabbit e Valeria Marini .Era ferma ,immobile davanti ad uno specchio enorme .Aveva i piedi bloccati al suolo ed era incapace di girare la testa altrove.Costretta a guardare unicamente l’immagine riflessa ,nella quale non si riconosceva e che non sentiva appartenerle.Del resto ,la giovane donna che vedeva era la donna che aveva costruito in ogni dettaglio per piacere agli altri.Anche l’aliena piangeva disperatamente ,nell’inutile tentativo di fuggire da quella forzata posizione e di liberarsi di quella visione che non le piaceva affatto.

Infine fu la volta di un asino volante,afflitto da una gravissima balbuzie . Anche l’asino piangeva vergognandosi del suo difetto che non gli consentiva di dialogare e relazionarsi con gli  altri.

La piccola Olga aveva compreso  chiaramente le sofferenze che affliggevano i tre personaggi.

La barbie-pattinatrice piangeva la paura di cadere e di non portare a termine la sua impresa sportiva ,ormai  consapevole  dei suoi limiti e della sua non riuscita.L’aliena prosperosa ed eccentrica piangeva ,invece,la paura di non poter essere quello che realmente era pur di piacere agli altri.L’asino balbuziente piangeva ,infine,la paura di non riuscire a parlare e quindi la sua solitudine ed il suo isolamento dal resto del mondo.

Si trattava di paure che la piccola Olga conosceva bene e con cui doveva fare i conti tutti i giorni.Paure che avevano a che fare con la mancanza di autostima.

A forza di sentirsi ripetere che non aveva le capacità per vincere una gara di pattinaggio ,nonostante che si allenasse ogni giorno duramente ormai da oltre cinque anni, a forza di sentirsi dire che non  aveva amici perchè con le sue lentiggini e l’apparecchio ai denti non poteva piacere a nessuno,a forza di sentirsi ripetere che non sarebbe mai stata capace  di recitare tutta di fila una poesia a causa della sua balbuzie,aveva finito per credere anche lei di essere una incapace destinata alla solitudine.

Nel sogno,tuttavia,il finale di ogni storia appariva diverso da quello che avrebbe immaginato.Era un finale felicemente inaspettato.La baby-pattinatrice approfittando di una piroetta riusciva a spingersi così in alto tanto da raggiungere la galassia blu.Qui raccoglieva una stellina azzurra che furtivamente nascondeva e che trasformava in un ciondolo bellissimo da indossare prima di ogni gara .Da quel momento,come per miracolo,riuscì ad eseguire in modo perfetto le sue evoluzioni senza più cadere a terra.Portò a termine tutte le gare,anche le più difficili,raggiunse traguardi importanti ed ottenne riconoscimenti e plausi.L’aliena,dal canto suo,veniva inondata da una pioggia dis telle blu che le sfioravano il corpo.Come per incanto l’immagine riflessa nello specchio si trasformava ed assumeva sembianze delicate e piacevolmente più sobrie,in cui si sentiva perfettamente a suo agio.Liberata dal peso di quel corpo artificiale ora riusciva a muoversi in ogni direzione ,finalmente libera.L’asino volante raggiungeva a sua volta la galassia blu ed ivi giunto, godendo di  tale spettacolo celeste, iniziava improvvisamente a cantare tutto d’un fiato una lunghissima canzone di Jovanotti ,senza più balbettare.

Al risveglio la piccola Olga si sentì particolarmente felice e sopratutto pronta ad iniziare la giornata con uno stato d’animo ben diverso.Nella certezza che per ognuno di noi esiste una buona stella che ci protegge e non ci abbandona mai,aevva acquistato fiducia nelle  proprie capacità e non aveva più paura di non piacere agli altri.La sua buona stella l’aveva invasa di positività quella notte e da quel momento  in poi avrebbe vissuto la sua vita senza più farsi condizionare dal giudizio altrui.Quel che contava era che ora,almeno lei,credeva in se stessa,le piaceva il suo aspetto,si stava simpatica,si sentiva finalmente tranquilla.Aveva imparato ad accettarsi e ad amarsi e da quel momento poteva amare anche gli altri.

Olga ,ormai,era pronta a volare nel mondo ed a cantare la vita senza balbettare.

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2 commenti »

  1. Trovo molto bello il messaggio generale del tuo racconto dove Olga riesce a farsi catturare da quell’entusiasmo verso la vita, che l’immensità dell’universo
    può suscitare nelle persone che hanno la costanza, e il coraggio, di ascoltare con la giusta intensità, le sensazioni derivanti dalle immagini meravigliose
    che un piccolo telescopio ci permette di osservare, avvicinandocele moltissimo.

  2. Una stella favorevole che ricorda quella del Pinocchio versione Disney. Al pari di essa prima o poi brillerà pienamente illuminando la via di chi coltiva l’arte della speranza ed i cui meriti alla fine prevarranno sulle naturali ed immancabili carenze che noi tutti, in diversa misura, comunque ci portiamo appresso. Occorre dunque andare sempre avanti, ci suggerisce Roberta, anche nei momenti più difficili, scrutare attentamente il nostro universo, soprattutto quello interiore, perché alla fine vi vedremo rilucere le nostre risorse. Basterà a quel punto guidarle all’esterno perché ci aiutino ad accrescere il livello di autostima. Un ultima annotazione: sarei molto curioso di sentire l’asino cantare “Ciao mamma, guarda come mi diverto”.

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