Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2025 “Salomone” di Gavino Perre

Categoria: Premio Racconti per Corti 2025

Lei era rigida, le braccia conserte e le labbra serrate, poggiava sullo stipite della porta finetra della veranda.
“Sei un incosciente, è ancora un bambino” sibilò, all’indirizzo di Lui.
Lui era contento, un accenno di sorriso, senza esagerare, non voleva contrariarla oltre il lecito.
“Stai tranquilla. E’ un maschio e ha 15 anni, dobbiamo dimostrargli fiducia, responsabilizzarlo. E poi… avresti preferito che salisse sugli scooter degli altri?”

Massimo era un fascio di nervi, ebbro di felicità come solo a quell’età si può essere, la giovinezza è così potente! Con lo sguardo carezzava incessantemente il nuovo cinquantino rosso fiammante.
“Grazie pa’, sei un mito. Non ti preoccupare ma’, lo so guidare benissimo”. Quindi ruppe gli indugi, montò in sella, accendere e partire fu un tutt’uno, sparì oltre la curva in un baleno.

Lei sussultò e deglutì rumorosamente, la postura identica a quella dell’inizio del racconto.
Lui continuava a sorridere sornione, ora più apertamente, con le mani sui fianchi.

Passò una manciata di secondi appena e un clangore di ferraglia, come tuono a ciel sereno, squarciò il quadretto.
Ci volle quasi un intero, interminabile minuto perché lui riuscisse a muovere le gambe per precipitarsi verso l’origine di quel fracasso inaspettato.
Lei rimase immobile, la postura ancora uguale a quella dell’inizio del racconto, un accenno di sorriso, amaro, senza esagerare, consapevole che non sarebbe mai più stata, per il resto della sua miserevole vita, così infelice di aver avuto ragione.





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1 commento »

  1. Sembra perfettamente realizzabile questo soggetto: tre personaggi, il motorino, un interno, un esterno e l’astuzia del raccontare con gli effetti sonori quello che sarebbe difficile da girare. Ben pensato. Ma anche ben scritto secondo me: è un episodio che tante coppie di genitori (e tanti figli) hanno vissuto, nel quale dunque non è difficile ritrovarsi: complicità da una parte, buon senso dall’altra e in mezzo la naturale, perfino sana se si vuole, incoscienza dei più giovani. Se ne può persino sorridere. Bella storia 🙂

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