Premio Racconti nella Rete 2025 “La casa abbandonata” di Irene Saettini
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2025In un angolo dimenticato del bosco, una casa abbandonata si ergeva contro il cielo plumbeo, circondata da alberi nodosi e cespugli incolti. Le pareti di legno sembravano gemere sotto il peso degli anni, e le finestre, oramai vetrate da ragnatele, guardavano il mondo con un’espressione di malanimo. La leggenda narrava di una strega che vi aveva abitato, una figura temuta e rispettata dagli abitanti del villaggio vicino, la quale si diceva fosse scomparsa in circostanze misteriose.
Una notte di ottobre, un gruppo di adolescenti, spinti dalla curiosità e dall’adrenalina, decisero di esplorare la casa. Armati di torce e di risate spavalde, si inoltrarono nell’oscura dimora. L’atmosfera era densa e inquietante, come se l’aria stessa avesse paura di manifestarsi. Le crepe nei muri sembravano formare volti inquieti, e ogni scricchiolio del pavimento rimbombava come un grido.
Dopo pochi minuti, Matteo, Sara ed Elena si ritrovarono nella grande sala principale. Una vecchia tavola in legno scricchiolò sotto il loro peso. Sull’angolo, un camino annerito sembrava custodire segreti affondati e dimenticati.
Assordanti silenzi abitavano le loro anime. Una polvere spessa copriva ogni superficie, ma tra le macerie, un oggetto attirò l’attenzione di Matteo: un antico libro rilegato in pelle.
“Guardate!” esclamò, sollevando il libro. “Sembra un grimorio!”
Gli altri si avvicinarono, eccitati. Con cautela, Matteo aprì il libro, le pagine ingiallite si sfogliarono rivelando formule magiche e immagini di rituali arcani. Più leggeva, più un’atmosfera di disagio si diffondeva nella stanza. Le parole sembravano prendere vita, fluttuando nell’aria come un sussurro sinistro.
Un forte rumore risuonò dal piano superiore. Un suono secco e pesante, come se qualcosa fosse caduto. “Che cosa è stato?” chiese Sara, con la voce tremante. Matteo, preso dall’ansia di dimostrare il suo coraggio, si fece avanti e propose di investigare. Gli altri, riluttanti ma incapaci di opporsi all’impulso dell’amico , lo seguirono.
Salendo le scale scricchiolanti, la luce delle torce tremolava, proiettando ombre danzanti sui muri. Ognuno di loro sentiva un crescente senso di oppressione, ma l’attrazione dell’ignoto era più forte della paura. Arrivarono a un lungo corridoio. Le porte, chiuse e consumate dal tempo, sembravano veggieurtare.
Una porta, però, era lasciata aperta. Da quella stanza provenivano voci indistinte e, con un misto di curiosità e terrorizzante timore, i ragazzi si avvicinarono. Spingendo il battente, si trovarono di fronte a una scena desolante: la stanza era vuota, tranne per uno specchio antico, incorniciato in legno intagliato, che rifletteva le loro immagini.
Improvvisamente, il libro rilasciò uno scoppio di fumo nero. Quasi in un riflesso, le loro figure nello specchio iniziarono a muoversi da sole, sorridendo in modo beffardo. Disorientati, si voltarono per scappare, ma la porta si chiuse con un fragore dietro di loro.
Giulia, una delle ragazze del gruppo, sentì un gelo attraversarle la schiena. “Dobbiamo andare via!” urlò, ma la sua voce sembrava svanire nel nulla. Le pareti della casa cominciarono a sanguinare.
La strega era tornata.
Immediatamente, la stanza si riempì di risate malefiche, e le figure speculari iniziarono ad avanzare, mentre l’oscurità avvolgeva i ragazzi. Matteo cercò disperatamente di aprire la porta, ma era bloccata. Alcune ombre si allungarono e li afferrarono uno ad uno. Giulia, nell’ultima disperata fuga, afferrò il grimorio e lo scagliò contro lo specchio, rompendolo.
Un forte squarcio di luce, e l’oscurità si ritirò all’improvviso. I ragazzi si ritrovarono uno accanto all’altro, respirando affannosamente in una stanza silenziosa e deserta. Ma quando si voltarono verso l’uscita, la porta non si apriva.
La casa era cambiata.
Riuscirono comunque a scappare, ma nei loro cuori sapevano che qualcosa di oscuro li aveva seguiti. Fuori, sotto il cielo stellato, giurarono di non raccontare mai ciò che era successo, ma la casa abbandonata rimase lì, silenziosa e avvolta nel mistero, in attesa di altre anime curiose da risucchiare nel suo eterno incanto maledetto.