Premio Racconti per Corti 2024 “Punti di vista” di Mara Melon
Categoria: Premio Racconti per Corti 2024Carlo, il protagonista di questa storia, soffre da qualche tempo di un disturbo un po’ particolare. Decide quindi di rivolgersi al suo dottore. Di Carlo non sappiamo nulla, non è importante. Potrebbe essere chiunque. Potremmo essere noi.
1 INT. GIORNO – STUDIO MEDICO
Due sedie, una scrivania. La scena si apre mentre il dottore, in piedi, sta misurando la pressione a Carlo, seduto. Il dottore ha l’aria di sapere quello che fa.
DOTTORE
Centoventi, settanta.
CARLO
(un po’ agitato)
Sì, ma, dottore, non credo sia questo che…
DOTTORE
(nemmeno lo ascolta)
Dica “aaa”.
CARLO
Aaa…
DOTTORE
(guarda la gola di Carlo)
Molto bene.
CARLO
Sì, ok. Come le dicevo, non credo di avere un disturbo fisico.
DOTTORE
(lo interrompe)
Zitto, zitto, zitto.
(si mette dietro la schiena di Carlo, si piega e appoggia un orecchio)
Tossisca.
Carlo, stranito, tossisce.
DOTTORE
Tutto nella norma.
(si rimette davanti a Carlo, gli abbassa le palpebre inferiori)
Uhm… un po’ di anemia, ma poca.
(va infine a sedersi alla sua scrivania)
Un rapido check up fa sempre bene, no?
CARLO
Immagino di sì.
DOTTORE
Quindi, mi dica, come mai ho il piacere di averla qui nel mio studio oggi?
CARLO
(in imbarazzo)
Ecco, sì, dunque… Da qualche tempo io ho come un… soprattutto al mattino… mi scusi, è imbarazzante.
DOTTORE
(equivocando)
Ma via, su. Non sia timido. Noi uomini al mattino… mi capisce…
CARLO
Ma no! Cos’ha capito? Il disturbo si presentava soprattutto al mattino, all’inizio. Poi… poi ora mi dura tutto il giorno. Fino a sera.
DOTTORE
Anche adesso mentre parla con me?
CARLO
(resta un attimo in silenzio, come in ascolto, poi annuisce)
Anche adesso, sì.
DOTTORE
Scusi ma… di che disturbo stiamo parlando esattamente?
CARLO
(sempre più in imbarazzo)
Faccio fatica a parlarne.
DOTTORE
Dorme male? Vuole un bel sonnifero? 30 gocce di Dormisan dopo cena fanno miracoli!
CARLO
No, no. Non è tanto il dormire. È più.. come dire…
DOTTORE
Mi dica, mi dica.
CARLO
Non è semplice…
DOTTORE
Su, non si faccia problemi. Vuole un Ansiastop in compresse?
CARLO
No, è che…
DOTTORE
Che?
CARLO
(abbassa la voce)
Sento le voci.
DOTTORE
Le voci.
CARLO
Eh.
DOTTORE
Nella testa o nelle orecchie?
CARLO
Oddio, c’è differenza?
DOTTORE
(serio)
Una enorme differenza.
CARLO
Non saprei… So che le sento.
DOTTORE
Capito, capito. Non dica altro.
(prende un foglio, lo usa per scriverci qualcosa e lo porge a Carlo)
La mando da uno specialista. Se ci va subito… a quest’ora lo trova.
CARLO
Uno specialista. Sì. Grazie dottore.
DOTTORE
Vada, ora. Vada.
CARLO
(speranzoso)
Vado, dottore. Vado.
(si alza dalla sedia, si inchina un paio di volte)
Arrivederci dottore. Grazie dottore.
Esce.
2 INT. GIORNO – CASA DEL PRETE
Il prete è seduto ieratico alla sua scrivania. Beve ogni tanto da una bottiglietta d’acqua. Carlo è seduto davanti a lui.
CARLO
(confuso)
…forse c’è un errore. Forse ho sbagliato indirizzo?
PRETE
No, figliolo, l’indirizzo è giusto.
CARLO
Ma perché il dottore mi ha mandato qui?
PRETE
Perché lui conosce i limiti della scienza.
CARLO
E mi manda da un prete?
PRETE
(leggermente risentito)
Non sono solo un prete: sono una guida spirituale.
CARLO
Ah.
PRETE
(ora pacato)
Bene, ti ascolto, figliolo. Qual è il problema?
CARLO
Sono un po’ in imbarazzo.
PRETE
Lo sai che puoi parlare liberamente.
CARLO
Perfetto, ecco, io… sento le voci.
PRETE
(fa una breve pausa)
Scusa, figliolo, temo di non aver capito bene-bene.
CARLO
(lentamente)
Io… sento… le voci.
PRETE
(cambia improvvisamente atteggiamento, prende la bottiglietta d’acqua sulla scrivania, la solleva con due mani per benedirla. Guarda l’acqua. Alza la voce)
Acqua, creatura di Dio!
CARLO
Cosa fa?
PRETE
(continua, sempre rivolto all’acqua)
Allontano il demonio da te!
CARLO
Scusi, ma che caspita sta facendo?
PRETE
(continua a voce più alta)
Che tu possa essere acqua pura, capace di allontanare tutta la potenza del nemico…
(Il prete usa la bottiglietta dell’acqua per benedire Carlo e urla un esorcismo)
In Nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti. Princeps gloriosissime caelestis militiae…
Il prete continua a schizzare d’acqua Carlo, che rimane fisso, fermo, interdetto a prendersi l’acqua in faccia, rassegnato e contrariato, senza dire più una parola.
3 INT. GIORNO – BIBLIOTECA
Carlo entra in biblioteca. Si guarda in giro un po’ spaesato in cerca dello scaffale giusto.
BIBLIOTECARIA
(gentile, dolce, deve sembrare un angelo)
Buongiorno, posso aiutarla?
CARLO
Salve, sono qui per una ricerca.
BIBLIOTECARIA
Benissimo. Su quale argomento?
CARLO
(si agita)
Su… eh, su quale argomento…
(sempre più agitato)
Su… sulla psicanalisi! Sulla schizofrenia! Sulle allucinazioni auditive!
BIBLIOTECARIA
Va tutto bene?
CARLO
Sì. No.
(impacciato)
Ecco io… io…
(cerca di fare il vago, ma cede alla sincerità)
Io non ce la faccio più. Sento le voci!
BIBLIOTECARIA
(incuriosita ma non spaventata)
Le voci?
CARLO
Sì! E parlano, parlano, parlano!
BIBLIOTECARIA
E cosa le dicono?
CARLO
Mah, più che altro parlano tra di loro. A volte parlano del più e del meno, a volte litigano, si mandano a quel paese. Raccontano storie. Insomma… parlano. Parlano continuamente.
BIBLIOTECARIA
Benissimo!
CARLO
Come benissimo?
BIBLIOTECARIA
Venga con me.
CARLO
(sospettoso)
Dove mi porta?
BIBLIOTECARIA
Venga, può accomodarsi nella zona più tranquilla. Questo è l’angolo di letteratura islandese: posto perfetto.
CARLO
Intende dire per la mia ricerca?
BIBLIOTECARIA
Certo. Qui non verrà disturbato da nessuno. Ha carta e penna?
CARLO
(mentre si accomoda al tavolino)
Sì, ma… le voci?
BIBLIOTECARIA
(con sorriso angelico)
Noi le chiamiamo “personaggi”. Scriva.
FINE
Molto originale e piacevole. Ben scritto. Brava!
Grazie, Alessandra. Molto gentile 😉
Carta e penna..gli strumenti per guarire.. Carta e penna ..per ascoltare, per placare e per raccontare tutte le storie e le voci che abitano dentro di noi..
Che bel racconto Mara! Non so perché ma già dalle prime battute ho pensato a Pirandello e a quanto i sei personaggi in cerca di autore lo abbiano tormentato con le loro voci prima di convincerlo a testimoniare il loro tormento. Complimenti
Divertente e piacevole. Brava !
Grazie, mi fanno molto piacere le vostre parole 😉
Grazie Mara per aver scritto questa bella sceneggiatura che rende bene un’idea che ho da tempo: i libri sono già scritti nella nostra testa e a volte decidono loro quando uscire! Lucia