Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2024 “Chiacchierata sul Nilo” di Lucia Cassoli

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2024

Sembrava una sera come tutte le altre e invece sarebbe avvenuto un magico incontro tra due anime libere che, come per magia, si sarebbero incontrate, sfiorate, baciate per poi tornare a volare. Complici di quell’incontro il Nilo, con la sua magica atmosfera, la nave che placida scivolava sulle sue acque, il vento caldo che avvolgeva i loro corpi trepidanti, desiderosi di stare insieme, di diventare un corpo ed un’anima sola. Come cornice del loro incontro, così perfetto da sembrare un quadro, l’alba che rischiarava i loro occhi che brillavano, sia per i riflessi dei primi raggi del sole sia perché incontrandosi riflettevano la bellezza della loro anima e l’ardore dei loro cuori ribelli.

Lei, Lucrezia, si trovava in vacanza in Egitto, da sempre attirata dal vento dell’Africa. Giornalista più per passione che per fama, determinata, coraggiosa, libera nelle scelte e nel pensiero.

Lui, Gamal, guida egiziana, unico nel suo modo di essere, tormentato nell’animo, ma con una grande capacità di comunicare ed esprimere la sua ricchezza e il suo spirito.

Parlarono per tutta la notte dei loro sogni, desideri, sofferenze, paure, di piccoli segreti. Si capivano solo guardandosi, sembrava fossero stati creati per stare insieme, anche se presto avrebbero dovuto separarsi, ma preferivano non pensarci e viversi senza se e senza ma, consapevoli solo dell’attimo fuggente. Un incontro così intenso, un’attrazione così forte da paralizzare qualsiasi pensiero, capita raramente nella vita, forse solo una volta. E forse proprio la brevità di tale incontro rende indelebile, indimenticabile e fantastico quell’istante. E proprio questo alone di mistero rende così straordinaria ed eccitante questa storia che sembra quasi una leggenda degli antichi egizi. E come per le leggende c’è chi ci crede chi invece pensa sia solo un racconto inventato dagli antichi.

Lucrezia, durante l’estate trascorsa in Egitto non solo era stata stregata dalla tranquillità e dalla pace delle acque del Nilo, dalle suggestive preghiere che echeggiavano all’alba, dai luoghi suggestivi ed incantati. Era rimasta affascinata dagli spettacolari templi che racchiudono storia, misteri e saggezza degli antichi e dalla gente straordinaria che aveva incontrato, ricca di sentimenti e passioni. Tra quelle persone Gamal era stato per lei un faro nella notte, compagno, in quella magica serata, di avventure e di sogni.

Tornata a casa, durante le loro brevi ma intense telefonate, lui le sussurrava che non avrebbe mai dimenticato i suoi occhi, il sapore dei suoi baci, le sue carezze, la purezza della sua anima. Ed ogni volta che saliva sul ponte della nave sentiva ancora il profumo della sua pelle e il suono della sua voce portato dalle ali di quel vento caldo. Un giorno, annientata da quella mancanza che la stava consumando, gli comunicò la decisione di volersi staccare da lui suo malgrado, per non soccombere a quel sentimento che la attraeva irresistibilmente, ma nello stesso tempo la tormentava. Lui restò in silenzio, come rassegnato, incapace di cambiare il corso degli eventi. Nessun silenzio fu mai tanto loquace.

Ripensando a lui e a quei momenti vissuti così intensamente e senza armi per arginare il fiume in piena che li aveva travolti, si addormentò con la penna in mano mentre cercava di esorcizzare la tristezza e la malinconia nero su bianco. La mattina si risvegliò con una nuova energia riscoperta e una consapevolezza rinnovata. Il destino le stava preparando un’inaspettata sorpresa e, se lei le fosse corsa incontro con tutto l’amore e l’ardore di cui era capace e l’avesse accolta a braccia aperte, le avrebbe cambiato la vita.

La sua inquietudine di vivere era dettata dalla sua natura selvaggia, dal desiderio di esplorare l’inesplorabile, di lanciarsi ad occhi chiusi in una miriade di avventure. Decise di cambiare il percorso della sua vita, partì per un lungo viaggio alla scoperta di altri mondi che l’avrebbero aiutata a riscoprire se stessa. Non resistette e tornò in Egitto, il paese che più di ogni altro le aveva sempre donato energia, calore, sorrisi, emozioni infinite e tanta serenità a lei sconosciute. Salì su una nave e ripercorse di nuovo le acque del Nilo, il vento caldo la accarezzò come allora, il profumo intorno la inebriò con una tale intensità che le sembrò di rivivere quel momento magico di diversi anni prima, i suoni e i colori le riscaldarono l’anima. Chiuse gli occhi e rivisse quelle stesse sensazioni: le stelle si accesero più brillanti che mai, il vento portò una musica soave, la nave come allora scivolava impalpabile sulle acque di quel magico fiume. All’improvviso si bloccò. Sentì la sua presenza dietro di lei, sempre più forte, sempre più reale, sempre più ardente. Lui le sciolse i capelli e li sfiorò dolcemente, il suo alito sul suo collo le bloccò il respiro. Le sue mani sulla sua schiena fecero imbizzarrire il suo cuore; i loro corpi e le loro anime erano all’unisono. Lui la prese con forza tra le sue braccia, la strinse con tutto l’ardore di cui era capace e si persero ballando a lungo come allora, guardandosi intensamente negli occhi. Le loro labbra si avvicinarono sempre di più, fino a quando un’esplosione di passione li travolse. Trascorsero i giorni tra sogno e realtà. Nella sua mente si rincorrevano meravigliose sensazioni e quando raggiunse il Cairo si sentì scossa da una nuova energia. Prese una stanza in un alberghetto con un certo sapore di antico, essenziale e poco luminoso, ma con quel pizzico di non so che davvero elettrizzante. Fece una passeggiata tra le strade della città, leggera e inspiegabilmente felice, e attraversò il mercato tra la folla. Si fermò a curiosare tra un gruppo di persone, cercando di capire cose stesse accadendo. Dai gesti e dalle espressioni sui volti della gente capì che un uomo aveva prestato troppe attenzioni ad una giovane donna e la madre era intervenuta a difendere l’onore della sua bambina, inveendo con tutta la forza di cui era capace contro il mal capitato. Sembrava una questione di stato, i passanti si fermavano ed ognuno esprimeva la sua opinione a sostegno di una parte o dell’altra, anche se non avevano assistito all’accaduto e come se si trattasse di un fatto personale. Si fermò per qualche minuto ad osservare questa specie di tribunale di strada, i cui testimoni inventavano la versione dei fatti e cambiavano idea e schieramento all’improvviso e chissà per quale strano motivo. Anche se non comprendeva le parole, si divertiva a captare la situazione tra grida e gesti concitati. All’improvviso sentì un brivido correrle vorticosamente lungo la schiena. Avvertiva un inspiegabile calore in tutto il corpo, si bloccò per qualche istante senza riuscire a respirare. Non capiva cosa le stesse accadendo, ma avvertiva un polo di attrazione fortissimo in mezzo a quella folla impazzita. Ebbe uno strano mancamento, chiuse gli occhi, fece un respiro profondo, poi un altro ed un altro ancora. Ormai sentiva le voci della gente sempre più in lontananza, fino a quando non udì più niente e rimase sospesa nel tempo e nello spazio. Si sentì sfiorare una mano, senza riuscire più a distinguere la realtà. Immobilizzata da uno sguardo che sentì penetrarla nel profondo dell’anima, aveva quasi paura ad aprire gli occhi, perché temeva si trattasse ancora di un sogno, come qualche giorno prima sulla nave. La mano la sfiorò di nuovo, sentì un respiro sul suo collo ed un profumo inebriante, familiare. Si abbandonò completamente all’emozione di quell’istante eterno, senza resistenza alcuna, decisa a vivere fino in fondo quella sensazione paradisiaca il più a lungo possibile, prima di aprire gli occhi e scoprire cosa le stesse accadendo. Le mani la accarezzarono sempre più insistentemente, con un desiderio sempre più forte e questa volta anche lei ricambiò le carezze di quella mano forte e decisa, delicata ma ardente. Si sentì sfiorare i capelli con le labbra che lentamente scesero sul suo collo, il suo cuore batteva all’impazzata come un tamburo impazzito. Quelle mani salirono sui suoi seni con una passione travolgente, facendola vibrare come le corde di un liuto. Malgrado fosse frastornata, il suo corpo emanava tutta la passionalità del suo essere e si faceva accarezzare da quelle mani così come l’argilla si fa plasmare dallo scultore. Non ricordava per quanto tempo avesse goduto di quello stato quasi febbrile ma eccitante, ora che il suo corpo giaceva accanto a quello di lui, dopo aver fatto l’amore per tutto il pomeriggio e per tutta la notte. Lei lo guardava mentre dormiva tranquillo, non si stancava mai di osservare ogni suo più piccolo movimento e di sentire il suo respiro ora rasserenato. Voleva rubare ogni istante di quel momento, ora che lo aveva ritrovato dopo così tanto tempo. I loro corpi trepidanti e desiderosi di stare insieme si erano dissetati l’uno dell’altro, le carezze e i baci si erano alternati, lasciando il posto ad una passionalità senza freno e senza pudori. Trascorsero diversi giorni insieme mai stanchi e mai sazi l’uno dell’altra. Alternarono intensi silenzi a parole cariche di sentimento, era come se non si fossero mai lasciati. Malgrado fossero felici di stare insieme, condividendo in quei giorni sogni, risate, racconti, balli e piatti tipici, Gamal a volte era così cupo ed assorto nei suoi pensieri, frastornato da quell’inquietudine di vivere che lei capiva perfettamente. Dopo due settimane intense e inebrianti, gli comunicò la decisione di tornare a casa. Lui, come allora, accettò la decisione di lei, anche se i suoi occhi esprimevano chiaramente una tristezza e un vuoto infiniti. Condivisero la gioia nello stare insieme e la paura di perdersi per sempre. Prima della partenza rimasero a lungo avvinghiati l’uno all’altra in silenzio e senza riuscire a staccarsi. Dopo continui abbracci e baci appassionati, lei con le lacrime agli occhi corse via velocemente, mentre pian piano sentiva scivolare la mano di lui che cercava di trattenerla. La rincorse per le scale, l’afferrò cingendole la vita con le braccia e restarono così per un tempo indefinito, cadenzato dai battiti dei loro cuori. Poi Lucrezia spezzò quell’attimo con tutta la forza di cui era capace, volando via per le scale, senza voltarsi.

Salì sulla scaletta dell’aereo con le gambe pesanti come zavorre, che tremavano come foglie in autunno, gli occhiali scuri per nascondere i suoi occhi tristi e pieni di lacrimoni. Durante il volo non smise neanche per un attimo di pensare a lui, lo spirito libero più affascinante che avesse mai conosciuto, l’unico in grado di sconvolgerla a tal punto da farle perdere controllo e razionalità.

Resteranno ad aspettarsi sul ponte della nave, in quella dimensione solo loro, dove la paura e la lontananza si infrangeranno come un’onda su uno scoglio.

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2 commenti »

  1. Wow. Il mix di passione, mare, vento e tramonto lasciano incantati a chiedersi se è tutto vero oppure solo un sogno, perché incontrare qualcuno in grado di sconvolgere al punto da far perdere controllo e razionalità è estremamente raro. Complimenti Lucia.

  2. Grazie Marina per le tue belle e incoraggianti parole?

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