Premio Racconti nella Rete 2024 ” Il Principe senza regno” di Sabina Rizzo (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2024Tanti anni or sono in una antica città di nome Arnas viveva, un re felicemente innamorato della propria regina. Il regno era prospero ed i sudditi amavano e veneravano il proprio sovrano, tanto che quando seppero che il re aspettava un figlio accolsero con felicità l’evento e portarono loro in dono un grande cesto di monete d’oro. Un giorno al loro cospetto si presentò una giovane fanciulla che disse di provenire da un regno lontano e di aver portato un regalo per il lieto evento. Il re e la regina la ringraziarono, ma quando aprirono il dono vi trovarono all’interno un’ amara sorpresa.
Dentro la scatola c’era una grande sfera di bronzo simbolo di brutti presagi e di sventure. Il re chiese alla ragazza il motivo di tale oscuro dono. Ad un tratto un forte vento cominciò ad aleggiare intorno al regno, ed il cielo cominciò a scurirsi, mentre una forte tempesta cominciò ad abbattersi violentemente in tutto il regno, i sudditi impauriti cominciarono a urlare e scapparono. Dal cielo grandi fulmini cominciarono a cadere e ad incenerire tutto quello che trovavano intorno. La ragazza ad un tratto si trasformò in una vecchia megera e raccontò che da piccola aveva già incontrato il futuro re, e se ne era invaghita, ma lui non l’aveva degnata nemmeno di uno sguardo, o di un sorriso e questo l’aveva ferita profondamente a tal punto che decise che se un giorno si sarebbe innamorato di un’altra donna, avrebbe sofferto come aveva sofferto lei. E così dicendo gettò una maledizione sul regno e sul futuro nascituro. Dicendo che prima del compimento del sedicesimo compleanno il bambino sarebbe stato travolto da un grande carro che gli avrebbe inferto ferite mortali e di lì a poco sarebbe morto.
E che il regno durante la sua nascita e per il resto della sua breve vita avrebbe patito fame e carestia, la peste avrebbe decimato migliaia di persone ed il regno avrebbe avuto una breve durata. Il piccolo bimbo alla nascita, fu ceduto ad una famiglia di contadini, nascosto fino a quando la profezia della strega non si fosse avverata. Nella speranza di poterlo salvare e di poter salvare il regno, ed i propri sudditi da un destino crudele ed effimero. E sperando che trascorso il tempo della profezia, il bambino diventato ormai adulto potesse finalmente fare ritorno al regno. Antony crebbe da solo, in una casa modesta, in campagna, lontano dal regno e dal paese, non aveva molti amici, se non qualche ragazzino che viveva nei dintorni. Spesso faceva lunghe passeggiare nel bosco. Aiutava i genitori adottivi a seminare la terra, imparò velocemente, a seminare il terreno, a irrigare la terra ad arare e a tagliare le erbe secche. Certo, era un lavoro pesante per un bambino, ma aveva imparato ad amare, quello che faceva. Quando era stanco, sedeva su una grossa pietra ad osservare il cielo, talvolta contemplando le stelle o la pallida luce della luna, socchiudendo gli occhi e lasciando che la leggera brezza del vento gli sfiorasse i capelli, cercando di aprire il suo cuore e immaginando una vita diversa, migliore, degli amici, uno futuro diverso.
Ma i suoi erano solo dei bei sogni, quando apriva gli occhi tutto svaniva e ritornava in lui una strana angoscia, mentre rimaneva assorto nel silenzio e nei suoi pensieri. Gli anni passavano velocemente ed il bambino crebbe trasformandosi in un bel giovane. Intanto si avvicinava il giorno in cui la profezia si sarebbe avverata. Un giorno il papà gli disse che dovevano recarsi al regno di Amas per consegnare delle cassette che contenevano ortaggi e frutti di vario tipo, il ragazzo era entusiasto di poter visitare il regno e poter vedere da vicino il castello in cui abitava il sovrano, l’aveva sempre immaginato nei suoi sogni, quando sperava di poter diventare un valoroso guerriero al comando del re. Diverse volte il ragazzo aveva tentato di raggiungere il regno, nonostante il percorso fosse tortuoso e difficile da raggiungere a piedi, vista la notevole distanza dalla campagna. Spesso era tornato indietro, avvertendo una strana sensazione, come una oscura presenza maligna.
Eppure il ragazzo si sentiva spinto da una forza misteriosa che lo portava a dirigersi proprio verso il regno, sentiva nella testa riecheggiare dei versi, delle parole e una dolce voce femminile che ammaliava la sua mente. Giunto ad Arnas, consegnarono la merce. Per uno strano destino del caso, ricorreva il giorno della profezia. Mentre il padre aspettava il compenso, il ragazzo spinto da una forza misteriosa entrò dentro le mura che circondavano il castello. Improvvisamente dei cavalli che trainavano un grosso carro, cominciarono a correre impazziti avvicinandosi velocemente al ragazzo, che rimase immobile. Un uomo anziano vide la scena e si gettò sui cavalli cercando di fermare il loro percorso, così facendo riuscì a deviare il percorso dei cavalli e ad impedire che il ragazzo fosse travolto. L’uomo riportò gravi ferite, ma riuscì a sopravvivere. Tale clamore destò l’attenzione del re e della regina che giunti sul luogo videro il ragazzo e lo riconobbero .La regina scoppiò in lacrime tanta era la felicità nel rivederlo e gli raccontarono tutta la storia. Il ragazzo andò a vivere nel castello e i genitori adottivi, trovarono una dimora nelle vicinanze del castello. E vissero felici e contenti.