Premio Racconti nella Rete 2024 “Sussulti” di Rossella Toscano
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2024Affondo il viso nel suo cuscino, inspiro e lui è in circolo nei miei polmoni. Continuo a respirare fino ad averne abbastanza. Abbastanza… non arriva. Arrivano le lacrime. Scivolo piano in un sonno profondo.
In auto, emozionati, percorriamo i chilometri a velocità sostenuta. C’è un rallentamento. Lui si ferma per cercare un percorso più veloce. Slaccia la cintura e mi bacia. Riparte. Imbocchiamo l’alternativa suggerita dal navigatore. L’impatto: testacoda e schianto contro il guardrail. L’esplosione del mio airbag attutisce il colpo. Lo sguardo si posa sul gancio vuoto della sua cintura; prosegue verso l’alto, esitando: la testa immobile sul volante, i grandi occhi neri mi fissano; il sangue dalle narici.
Mi sveglio, sudata e con il viso corroso dalle lacrime. Afferro lo spigolo del comodino per sollevarmi. Un lieve sussulto e la sua foto si ribalta sulla mano. Mi rituffo nel suo cuscino. Riprendo a dormire.
A destarmi stavolta è odore di caffè caldo proveniente dalla cucina. L’aroma si diffonde in tutta la casa e sembra attaccarsi ai tessuti e alle pareti. Mi dirigo ai fornelli, ondeggiando a ogni passo, appesantita. Piano cottura chiuso. Pugni sul lavandino e un calcio sonoro contro il frigorifero.
Lo sguardo cade sulle due borse aperte. Premo la mano contro la camicia da notte profumata alla lavanda e chiudo la zip di quella grande. L’altra borsa ancora da riempire. Sospiro e torno in cucina.
L’odore di caffè bollente mi segue e mi avvolge. Preparo la moka. Sussulto: nella vetrinetta alle mie spalle è scivolata la sua tazzina preferita. L’abbraccio con il palmo, accarezzo il bordo e le sue labbra sono lì. Apparecchio per due con tutto l’amore che sopravvive al dolore. Le tovagliette di lino bianco, macchiate appena e sgualcite dopo mesi di riposo forzato nel cassetto.
Accendo il gas sotto la moka.
Bussano alla porta:
– Buongiorno!
– Già qui?
– Bel modo di accogliere un’amica! Che odore caldo di caffè…
Lei rivolge lo sguardo alle borse sul divano. Mi abbraccia e mi accompagna nella cameretta chiusa. Apriamo i cassetti e riempiamo anche l’altra borsa. Per ultimo, il peluche giallo e verde che lui aveva comprato subito dopo la lieta notizia e che avevamo “strapazzato” insieme. Me lo porto al petto, lo annuso: è ancora impregnato del nostro odore.
La mia amica mi stringe un braccio:
– Pronta?
Chino il capo, una mano sulla pancia. Un sussulto. Sorrido.
Quanto amore in questi sussulti.
Con poche immagini scelte con cura ci hai restituito una storia intensa.
Grazie, Rossella, per le emozioni che mi hai regalato.
nella tragedia la delicatezza dell’amore,. Piacevole
Grazie a te per l’attenzione che mi hai dedicato e per… l’incoraggiamento.?
Un vuoto e un pieno che lo riempirà, l’odore del caffè, amaro e dolce allo stesso tempo, come la vita che continua. Bellissimo.
Grazie.
Commuove pur essendo essenziale nel dolore, cosa per niente facile. Brava.
Grazie, Cristina. Emozionare è ciò che mi propongo scrivendo.
Poche battute per descrivere l’emozione di una scoperta, la tragicità di una perdita, una nuova vita che si manifesta in un sussulto. Brava Rossella!
Grazie, Caterina.
Poche parole che arrivano al cuore. Brava Rossella!
Grazie, Patrizia!
Bello e intenso. Nella sua brevità dice e racconta tutto. Belle emozioni, grazie. Brava.
Grazie per avermi letto.