Premio Racconti per Corti 2024 “Tempi moderni” di Maddalena Frangioni
Categoria: Premio Racconti per Corti 2024Marco era di fretta, si vedeva dal suo passo veloce e dal continuo guardar l’ora, mentre cercava di raggiungere il supermercato, che tra pochi minuti avrebbe chiuso. Riuscì ad arrivare davanti alla porta d’ingresso che si aprì di scatto. La luce metallica bianca lo accolse con freddezza, non c’era più tempo per i convenevoli.
Sulla cinquantina, avvolto nel cappotto nero, con la cartella del computer portatile a tracolla, cominciò il giro tra i vari reparti, per scegliere le confezioni, di pesce, di carne o di verdura da mettere nel carrello, con cui riempire il frigo, liberandosi, almeno per una settimana, dalla seccatura di fare la spesa. Da giorno del suo divorzio entrare nel magazzino per procurarsi il cibo era una vera “tortura”.
Fino ad allora ci aveva sempre pensato sua moglie.
I primi tempi aveva cercato di rimandare il più possibile tale operazione e si era nutrito di patatine, panini e pizze, poi era stato costretto dal bisogno a frequentare il supermercato. Alti scaffali abbondavano di grandi confezioni per famiglie, poco adatte per lui che viveva solo.
Come fare a ritagliarsi una porzione giusta per lui? Quanta fatica e che spreco!
Una sera, nell’aggirarsi per i corridoi del magazzino, notò qualcosa di strano e di diverso. Non più grandi confezioni straripanti sui ripiani, ma piccole scatole e preparati recanti la scritta: “monoporzione”.
Marco accolse la novità con sollievo, finalmente il direttore aveva capito che il quartiere era cambiato. I reparti non erano più percorsi da famiglie numerose: padri madri, nonni e bambini al seguito, addormentati nei passeggini, o arrampicati sui carrelli. Tempi lontani quelli! Un nuovo esercito fatto di uomini soli di tutte le età avanzava ogni giorno di più. Trentenni delusi da un matrimonio appena finito, cinquantenni in carriera, lasciati soli da mogli stufe di solitarie giornate, anziani, poco disposti a sopportare compagne invecchiate, illusi di riprendersi nelle mani la vita per nuove avventure amorose.
La società li definiva con l’appellativo di “single” come a voler designare una nuova classe di “uomini soli”, quasi felici se non fosse per i volti stanchi, barbe non sempre rasate e camicie sgualcite.
Uomini soli, poco inclini a cucinare, ogni sera affollavano il supermercato alla ricerca di monoporzioni da consumare subito nella tranquillità delle rispettive cucine. Rumori sordi di spostamenti si mescolavano al continuo argentino ticchettio delle casse, animate dalle lunghe dita colorate delle cassiere in un continuo apri e chiudi.
“Belli questi tempi moderni!” diceva Marco, accarezzando con gli occhi il piccolo sacchetto di fagiolini, così leggero e pronto all’uso.
Era contento del nuovo corso alimentare che rovesciava antiche e vecchie convinzioni, sostituendo il concetto di “grande” e “abbondante” con quello di “piccolo” e “utile” a misura di single. “Viva l’era delle monoporzioni”, pensava.
Ma, nel tornare verso casa e salire le scale fino al suo appartamento, Marco aspirava fino in fondo, a narici aperte, i buoni profumi di pasta al ragù o il buon odore di minestrone che invadeva i pianerottoli, portandosi dietro, oltre all’acquolina perduta, il ricordo di tanti deliziosi piatti cucinati da sua moglie al tempo in cui le porzioni erano “abbondanti” e la famiglia era ancora viva.