Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2024 “Il Mondo di Avli. Luigino, il nonno e l’Orlando Furioso” di Giovanna Congiu (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2024

Luigino passava i giorni nella sua camera perchè a causa di una brutta malattia era costretto a rimanere a letto. In ogni angolo della sua stanza c’erano innumerevoli giochi: peluches, soldatini, giochi in scatola, collezione di figurine dei calciatori e qualche pupo siciliano tra cui il suo preferito l’Orlando Furioso, il cavaliere del poema di Ludovico Ariosto che suo nonno Michele, appassionato dei pupi, aveva regalato a Luigino per il suo quinto compleanno. Spesso nonno Michele tirando con maestria i fili del pupo lo animava, raccontando innumerevoli avventure. Travolto dai racconti avventurosi Luigino era estasiato di fronte all’Orlando e a quellla figura così affascinante. Il paladino Orlando combatteva contro i Saraceni cui uno degli avversari più temuti era Agramante, il quale perse la vita proprio per mano di Orlando, nipote di Carlo Magno. Orlando nel poema di Ariosto, essendo innamorato di Angelica, impazzì poiché ella lo respinse in quanto la dama gli preferì Medoro, un semplice fante dell’esercito Saraceno. Orlando impazzito dal dolore andò nel bosco e distrusse gli alberi recanti le incisioni d’amore che Medoro aveva lasciato per la sua amata Angelica.
Ormai il nonno non era più tra loro e il pensiero accentuò il dolore nel cuore di Luigino che da tempo aveva messo da parte sia i giochi che i ricordi. Esattamente dal giorno che i suoi genitori gli avevano regalato quel magico computer per il suo dodicesimo compleanno. La c’era un mondo nuovo tutto da scoprire: giochi, notizie, ricerche e contatti con nuovi amici virtuali. Luigino si allontanava da quel computer solo quando sua madre e suo padre entravano in camera per portargli il pranzo o la cena.
Una mattina, mentre faceva colazione, il suo sguardo cadde sulla mensola laterale sopra il suo letto. Pareva quasi che Orlando l’osservasse dalla sua posizione, con un’espressione contrariata, rise e pensò a quando il nonno gli raccontava che i paladini avessero dei poteri magici. Assorto nei suoi pensieri,si destò solo quando udì la voce di sua madre che lo chiamava:”Luigino è venuto Francesco a trovarti!” “Fallo salire mamma per favore”. Dopo poco senti bussare alla porta. “Entra Checco” disse Luigino. L’amico entrò allegramente e allungando il braccio gli diede un pacchetto. “Che cosa è?” chiese Luigino e l’amico ridendo scartò il pacchetto e gli mostrò la figurina mancante per la sua collezione. Luigino non credette ai suoi occhi: per mesi aveva cercato quella figurina. Finalmente l’album era completato. Felice alzò lo sguardo verso Orlando che sembrò gli sorridesse ,forse condivideva la sua felicità. Di li a poco la mamma entrò in camera, con un vassoio contenente spremute d’arancia e grosse fette di pane raffermo con Nutella spalmata. I ragazzi si catapultarono verso il vassoio con mamma Sara che rideva di gusto. Li lasciò soli e si diresse in cucina a rigovernare. Francesco con fare concitato mentre mangiava avidamente la sua fetta di pane disse: “Ti devo raccontare cosa mi è successo qualche giorno fa, devi sapere che io Matteo Giovanni e Giulio siamo andati a nuotare”, fece una pausa mentre addentava l’ultimo boccone” sai, eravamo là da una decina di minuti, quando ci raggiunse un ragazzino biondo, abbronzato e scalzo e si è unito a noi, era simpatico e cercava la compagnia di altri ragazzi. Mentre nuotavamo ci siamo accorti che il ragazzino non era più vicino a noi. Gettammo lo sguardo più in là, delle braccia si agitavano tra i flussi delle onde. Abbiamo avuto tanta paura ,se non fosse intervenuto un passante che in quel momento si trovava là, infatti il suo intervento aveva scongiurato una tragedia” “ Allora?” chiese Luigino. “Prima di fare qualcosa abbiamo visto un uomo muscoloso gettarsi in mare, raggiungere il ragazzo e riportarlo sul molo. Poi il ragazzo ci ha detto che mentre nuotava era stato punto da una medusa e dal grande dolore non riusciva più a nuotare, perchè preso dal panico. Certo se non fosse intervenuto quell’uomo sicuramente sarebbe finita molto male. All’improvviso sentimmo delle grida disperate; una giovane donna accompagnata dalla sua famiglia gridava il nome di Luca, e piangendo e ridendo abbracciò il ragazzino, benedisse il suo salvatore ringraziando ripetutamente quell’uomo che con generosità si era tuffato per salvare il ragazzino. Questi sorrise e con semplicità si allontanò in silenzio.” Dopo il racconto Francesco e Luigino giocarono al Gioco dell’Oca, con le carte e guardarono qualche cartone animato. Verso le 19.00 Francesco decise di congedarsi da Luigino, avevano trascorso qualche ora in compagnia ed erano stati bene insieme, salutò il suo amico promettendo di ritornare e andò via. Era già ora di cena, di li a poco entrò sorridendo sua madre tenendo tra le mani un piatto fumante. Il profumo invase la stanza, la zuppa di sua madre era deliziosa. La povera donna era stanca in quanto per tutto il giorno aveva servito i clienti nella sua piccola bottega situata sotto l’appartamento. Ogni tanto saliva su e giù per accertarsi che Luigino stesse bene. Anche il marito l’aiutava, tenevano duro per mandare avanti il piccolo negozietto, ormai c’erano tanti centri commerciali e i piccoli negozietti andavano avanti a singhiozzo. Anche suo padre fece ingresso nella sua camera, irruppe nella stanza e gettandosi allegramente di botto sul suo letto esclamò: “Fammi posto!” e si corico’ al suo fianco abbracciandolo semplicemente. Rimasero così per un po’. Allegro e di poche parole ma concreto e affettuoso. Poco dopo si alzò di scatto all’improvviso, si mise sugli attenti come un soldatino e con fare serio disse: “Anche oggi abbiamo combattuto sul campo signor generale, è ora di ritirarsi e riposare in branda.” certo si riferiva alla lunga giornata di lavoro Luigino e la mamma arrivata pochi istanti prima esplosero in una interminabile e fragorosa risata. La stanchezza raggiunse anche per Luigino che finita la sua cena volse lo sguardo verso l’Orlando, chiuse gli occhi e si addormentò. Presto un sogno lo portò lontano, si vide alle pendici dell’Etna, sul terreno scuro si ergevano due porte: una era azzurra e l’altra era trasparente, si vedeva un lungo corridoio. Raggiunse la porta blu’ e titubante l’aprì, il nonno era li con in mano il pupo Orlando, sorridendo allungò la mano e lo accompagnò lungo il corridoio, dove c’era una lunga linea segmentata con vari colori. “Questo è il passato nipotino mio” Ogni segmento rappresentava un evento della sua vita col nonno. Quante avventure avevano vissuto insieme, ando’ indietro nel passato, allora si ricordò in particolare quel giorno, insieme alla nonna Cecilia,quando si recarono ad Aci Castello a pescare. Il nonno possedeva una vecchia Fiat 850 appartenuta a suo padre, tenuta come un gioiello. Tutto era pronto per quella gita, i panini e la Coca Cola che a detta del nonno lo faceva digerire rumorosamente e poi la frutta e immancabilmente il giornaletto delle parole crociate. Arrivarono a destinazione, era una giornata caldissima, l’ombrellone a righe bianche e blu riparava dai cocenti raggi dei sole che luminosi si gettavano sul mare. Imponente si ergeva il castello Normanno. Dal bagagliaio presero le canne da pesca e le esche. La nonna immortalò quei momento con la sua Polaroid facendo una bellissima foto a Luigino e al nonno. Quella foto era ancora presente sul suo comodino. Subito gettarono le loro canne da pesca e attesero in silenzio. Poco dopo Luigino gridò: “Nonno! Nonno!” aveva abboccato un grosso pesce e tirandolo con incredibile forza lo aveva fatto cadere ai suoi piedi. Non avendo il coraggio di staccarlo dall’amo chiese aiuto al nonno il quale staccò il pesce e lo gettò nel secchio. “Che gran pescatore che sei Luigino!” si complimentò il nonno. La giornata era proseguita così, spensierata e felice, aveva anche legato amicizia con un altro bambino che pescava col papa, Giovanni e avevano nuotato e giocato a pallone assieme. Il sogno si dissolve e si svegliò era tutto chiaro, il nonno l’invitava a non dimenticarsi di lui. Le storie di Orlando e le sue avventure. Tutto questo apparteneva al passato, quel segmento di vita vissuto col nonno era stato importante per lui, un ricordo prezioso. Il nonno gli mancava, ma aveva la consapevolezza che lui non si sarebbe mai allontanato dal suo cuore.

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