Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2024 “Consigli per gli acquisti (e non solo)” di Alfonso Angrisani

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2024

Ci sono cose, cosucce che a volte aprono a piccoli universi, per esempio ‘sta storia che mi ha riguardato da sposato di lungo corso, che già questo voglio dire…e poi io sono pure recidivo, perché sono al secondo giro, ho l’aggravante della precedente unione seguita da divorzio, e perseverare dicono che sia diabolico, ma il fatto è che noi uomini siamo cioè non sappiamo stare…alt, mi fermo, perché di questi tempi ogni aggiunta è maschilismo, e figuriamoci…quindi vabbè, meglio andare sul fatto specifico.
Dovevo comprare delle uova, ecco, un sabato mattina, e il giorno conta, perché nei week end sono talmente giù di corda per via del fatto che mi si abbassa l’adrenalina che non mi ricordo niente, non riesco a concentrarmi su niente, rispondo a monosillabi, sono una specie di zombie di quartiere. Così sono uscito senza informarmi sui particolari che dovevo rispettare per l’acquisto: comprare, fra le altre cose, delle uova. Sembrava una cosa semplice, però al supermercato, al cospetto del relativo e nutrito scaffale, mi si è appalesato un dilemma: non se sia nato prima l’uovo o la gallina, ma anzitutto quale uovo sia nato, con che caratteristiche, a prescindere dalle precedenze. Uova a terra, uova all’aperto, uova da galline che razzolano, uova senza ogm, uova italiane da galline italiane (vietato fare battute, su questo), uova senza antibiotici, uova a media, breve, lunga scadenza…e chi ci capisce su quale possa essere la scelta giusta?
Guardo, studio, rifletto, alla fine compro quelle che mi sembrano avere quasi tutto, perché : a) sono senza antibiotici b) sono da allevamento a terra c) sono italiane d) sono a media scadenza e) sono uova.
Soddisfatto, quasi ilare per l’acquisto che mi sembra sicuro, mi avvio alla volta di casa, e nel percorso incontro una vicina alla quale espongo i dettagli del mio acquisto. “Ahhh – fa lei – la vera prova se hai comprato delle buone uova la devi fare con un bicchiere d’acqua”. Io la guardo perplesso, ma intuisco in lei una competenza fuori dal comune, così chiedo: “L’acqua? E come?”. Lei, la vicina, mi guarda con sorriso che è metà compassione e metà ironia e risponde: “ Ma è semplice! Prendi un bicchiere d’acqua e ci metti dentro l’uovo e se affonda è buono se invece galleggia…” – la interrompo: “è uno stronzo!”. Scoppia a ridere, ridiamo insieme, a me sembra però che sia per motivi diversi, cioè lei ride per la battuta ma (sono arcisicuro) ancora di più perché ho confermato che noi uomini siamo un disastro in queste cose, e quindi lei già si immagina cosa mi aspetta a casa. Io invece rido perché penso a quanto sono stupide le mie battute e in fondo a quanto sia stupido io, cioè proprio in generale, senza bisogno di altre qualificazioni.
Salgo le scale che sono ancora più perplesso di quanto non fossi nel supermercato, di fronte a tutte quelle variabili impossibili da far coincidere in un unico prodotto. Entrando in casa, sciorino alla mia Signora gli acquisti, come da lista precedentemente ricevuta, cominciando da quelli più facili e sui quali vado sul sicuro. Alle fine, con nonchalance, accenno alle uova e gliele consegno. Lei la mater familiae le prende, comincia a leggere quel che c’è scritto sul contenitore (aiuto!) rimane un attimo in silenzio, poi mi dice: “Ma…non sono da galline all’aperto!”. Eccolo là, colpito affondato, penso. Però un Dio pietoso mi manda all’istante nelle sinapsi una battuta, e me la spendo al volo e alla grande: “…e si vede che avevano avuto un avviso di garanzia e le hanno incarcerate!”. Sorride, poi ride, sono salvo. Assoluzione, con condizionale: “Va bene, dai, però la prossima volta mi raccomando, da allevamenti all’aperto, lo sai in che lager altrimenti le fanno vivere, e quindi poi le uova finisce che sono pessime!”.

Conclusione n. 1): per gli acquisti su commissione femminile, chiedete sempre PRIMA tutti i particolari anche minimi da rispettare, e se del caso non avventuratevi, non siate presuntuosi, telefonate prima di acquistare (io mi ero dimenticato di farlo).
Conclusione n. 2) : se dopo tanti anni di matrimonio non riuscite più a far godere la vostra dolce metà come nei primi tempi, cercate almeno di farla ridere!

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