Premio Racconti per Corti 2024 “La Fata delle Stelle ed una visita speciale” di Santi Pappalardo
Categoria: Premio Racconti per Corti 2024Era una fredda notte d’inverno ed in una grande città la neve scendeva lenta e lieve sui palazzi, sui giardini, sulle vie. In strada non c’era più nessuno: era tardi, faceva tanto freddo e quasi tutti dormivano.
Ad un tratto, nella sala di una delle tante case di un bel quartiere, accadde qualcosa di incredibile: una luce lieve sorse dal nulla e tutt’intorno una polvere magica si sprigionò. Pochi istanti dopo, una figura gentile si materializzò accarezzando l’aria. Era una giovane donna dalla bellezza senza tempo, indossava un brillante abito di seta dorata ed i suoi lunghi capelli erano intrecciati in una elegante acconciatura.
Era la Fata delle Stelle.
Per qualche istante osservò l’ambiente intorno a sè dirigendosi poi verso il corridoio ed entrare, quindi, in una delle camere da letto. La stanza in cui si ritrovò era piena di giochi, c’era una piccola scrivania con una sedia ed un letto nel quale stava dormendo un bimbo di nome Tim.
La Fata lo vide e pensò tra sé e sé: “Eccolo, l’ho trovato subito”. Si sedette ai bordi del letto ed aspettò.
Tim avvertì la presenza di qualcuno, si svegliò e sgranò subito gli occhi dal grande stupore. Non appena vide quella giovane donna che, risplendendo nella notte, mostrava la sua attraente dolcezza, parlò sottovoce e con tono incerto:
“Tu…sei…tu sei…una Fata?” domandò incredulo.
La Fata delle Stelle, con un gentile sorriso, annuì.
Tim la osservava in silenzio con due occhioni che non smettevano di fissarla ed era dubbioso su tutto ciò che stava accadendo.
La Fata iniziò quindi a parlargli: “Ciao Tim. Sai perché sono qui? So che nelle settimane scorse non ti sei comportato molto bene con una bimba. Parlo di Marie. Sai a cosa mi riferisco, vero Tim?”
Tim, che fino a quel momento aveva mantenuto quell’espressione di piacevole meraviglia, iniziò lentamente a mutarla fino a non essere più sorridente. Sentì il cuore che iniziava a battergli forte. Si domandava: “Come fa a sapere cosa è successo?”
La Fata, serenamente, gli chiese di nuovo: “Tim, sai a cosa mi riferisco, non è vero? Cosa è successo con Marie?”
Tim: “Ma…è stata lei a dirtelo?”
“No Tim, non è stata lei. Ma non è questo il punto”.
Trascorsero parecchi secondi in silenzio. Un tempo che sembrava un’eternità. La Fata continuava ad osservarlo con sguardo sereno. Tim allora sentì gli occhi colmarsi di lacrime e con voce rotta dal pianto disse: “Io ho cercato di tenerle la mano. Ma lei non vuole che io lo faccia”.
La Fata: “E questo ti fa stare male Tim, lo so”.
Tim: “Si, mi fa stare male perché vorrei tenerle la mano e lei…lei mi rifiuta. Ecco!”.
“Tim capisco che tu ne soffra. Quello che non capisco, però, è perché tu abbia poi cercato di farle del male per il suo rifiuto”.
Tim la fissava in silenzio con lacrime che gli rigavano il volto. La Fata delle Stelle continuò: “Nella vita, Tim, ci saranno le volte in cui le bimbe saranno interessate a tenerti per mano e ci saranno volte in cui non vorranno farlo. Succede anche ai grandi, succede a tutti. Non sempre le cose sono come le vogliamo noi. Ma quello che dobbiamo sempre fare è rispettare gli altri. Proprio come a noi piace essere rispettati. Quando accadrà che una bimba non vuole tenerti per mano, sappi che, se le farai del male, quel male lo starai facendo anche a te stesso”.
“Cosa vuoi dire?” le chiese Tim mentre si asciugava frettolosamente le lacrime.
La Fata: “Intendo dire che Marie, così come qualsiasi altra bimba, non è come uno dei tuoi giochi che puoi scegliere di trattare come tu vuoi. Le bimbe vanno trattate con gentilezza e considerazione. Invece di reagire in modo pesante come hai fatto tu, avresti dovuto parlare con lei, condividere i tuoi sentimenti, ascoltare cosa ti avrebbe risposto. E’ importante saper ascoltare e rispettare”.
Tim: “Anche mamma e papà mi hanno detto che non mi sono comportato bene” disse tenendo il broncio.
La Fata.: “Mamma e papà te l’hanno detto perché vogliono farti crescere con la consapevolezza che ci si deve aiutare tutti, gli uni con gli altri. Loro cercano di educarti anche se non sempre tu li ascolti. Se Marie non ha voluto tenerti per mano, ci saranno altre bimbe che arriveranno dopo di lei che saranno contente di farlo”.
Tim: “Ma lei mi piace tanto. Penso sempre a lei”.
La Fata: “Comportarti come hai fatto, non la spingerà ad iniziare a pensare a te. Ricorda sempre che fare del male a lei vuol dire fare del male a te stesso”.
Tim rimase in silenzio riflettendo su quella frase che la Fata aveva ripetuta: “Fare del male a lei, vuol dire fare del male a te stesso”.
La Fata delle Stelle lo osservava con uno sguardo pacifico e giusto.
Tim riprese sospirando: “Quando tornerò a scuola le chiederò scusa. Lei mi piace tanto ma, se non vuole tenermi per mano, io non voglio fare del male a lei e neanche a me stesso”.
La Fata gli sorrise e gli diede una carezza; restò a guardarlo ancora per qualche istante ed alzandosi lentamente dal letto gli disse: “Bravo Tim. Ora devo andare e ricorda sempre che voi bimbi avete il compito di proteggere e prendervi cura delle bimbe”.
Uscendo dalla stanza la Fata lo guardò nuovamente e, poco prima di voltarsi per andare via, gli disse: “Sii sempre un bimbo gentile ed educato. Se così farai, crescendo diventerai un vero uomo”.
Tim, di nuovo con occhi lucidi di commozione: “Grazie, è stato bello parlare con te. Sono felice che sei passata a trovarmi e che non mi hai lasciato da solo pur sapendo che ho sbagliato. D’ora in poi mi comporterò bene con le bimbe. Per ora sono ancora piccolo ma pure io voglio diventare un vero uomo”.
La Fata delle Stelle lo guardò compiaciuta e congedandosi da lui disse: “Mi fido di te Tim, sarai il mio portavoce. Rispetta le bimbe e fa che anche gli altri le rispettino”.
Anche se la Fata delle Stelle si era ormai allontanata dal letto, Tim si sentì come abbracciato da lei con calore ed affetto e così chiuse gli occhi e tornò a dormire di un sonno profondo.
Alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna, il mio racconto è una dedica a tutte le donne.
Ma soprattutto è l’invito a tutti i genitori a leggere questa favola ai propri figli. Educare al concetto del rispetto fin dalla più tenera età è uno dei nostri compiti fondamentali. Attraverso le favole il mondo fantastico aiuta ad introdurre gradualmente tematiche drammaticamente vere. Educare, prevenire, far comprendere fin dai primi anni di vita evitando così di dover correggere quando è troppo tardi.