Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2023 “La nuova casa” di Pietro Senatore

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023

“Di questo passo moriremo tutti di fame. C’è un’unica soluzione”.

“Adorata consorte, mi chiedo solo cosa direbbe la loro madre se fosse ancora viva”.

“Lei è morta. E lo saremo anche noi se non ti comporterai da uomo”.

La seconda moglie del povero taglialegna era nota nel paese per essere una donna gentile e comprensiva. Con sé stessa.

“…”.

“Allora è deciso. Domani alle prime luci dell’alba li condurrai nel bosco. Poi sarà il destino ad occuparsene”.

“Aspetta, vuoi semplicemente abbandonarli? Pensavo volessi cibartene”.

“Come ti viene in mente? Non siamo mica barbari! Ci penseranno le bestie della foresta a mangiarli”.

All’imbrunire il padre parlò con i due figli.
“Bambini, che ne direste di accompagnarmi domani nel bosco per una battuta di pesca?”.

“E dove? Siamo in mezzo al bosco” osservò Hänsel.

“Oh, vedrete. In profondità ho trovato un lago, e neanche piccolo. Ci divertiremo”.

“E la siccità? Non c’è acqua da settimane, tutti i laghi sono in secca” rispose Gretel.

“Questo no, deve essere un lago speciale” disse il padre, sospirando.

“Speciale come? È magico?”.

“Sì, deve essere magico”.

“Magico nel senso di—”.

“Nel senso che se continuate con le domande dormirete all’addiaccio!”.

“Hänsel e Gretel erano due bambini svegli, sapevano quando era il momento di tacere. Il loro fratello maggiore no. Infatti non l’avevano mai conosciuto.

L’indomani il padre si svegliò al crepuscolo. Andò a prendere il secchio d’acqua lasciato fuori al gelo l’intera notte, e lo rovesciò sui fratelli ancora assopiti nel lettone.

“Oddio! Cosa succede? Chi è?” si allarmarono.
“Papà, ogni volta! È proprio necessario?” protestò Gretel.

“No, ma è troppo divertente!”.

I fratelli si vestirono in fretta vicino al fuoco della cucina, bagnati e infreddoliti.
Una volta pronti, si incamminarono tutti e tre verso la foresta.

“Andate voi avanti”, ordinò il padre. “In questo modo ricorderete meglio la strada”.

I ragazzi obbedirono, seguendo la voce del padre che li guidava da dietro.
D’un tratto si accorsero che c’era troppo silenzio. Si voltarono, il genitore non c’era più. Lo chiamarono a gran voce, ma nulla.

“Come torneremo a casa?” chiese Gretel al fratello.
“Guarda, laggiù c’è del fumo. Ci sarà qualcuno cui chiedere aiuto. Proseguiamo” decise Hänsel.

Dopo mezz’ora di scarpinata, i fratelli si trovarono al cospetto di una meraviglia che non poteva essere vera: una casa interamente di marzapane. Il tetto era ricoperto da una luccicante gelatina verde, l’aria pregna di odori ubriacanti: cacao, caramello, zucchero filato. Se il Paradiso aveva un odore, doveva essere quello.

Hänsel addentò un pezzo della cassetta delle lettere all’ingresso. “Sa di focaccia fresca. Pensa a quello che troveremo dentro la casa” disse alla sorella.
“Il diabete?” domandò lei.

I due fratelli si avvicinarono alla porta d’ingresso. Gretel mise la mano sul pomello e lo girò. “Guarda, è appiccicoso. Deve essere miele solido!” esclamò. “Ora come lo stacco dalla mano?”.

L’interno era altrettanto stupefacente. I dipinti emanavano un delicatissimo profumo di liquore dolce. Hansel ne staccò uno dalla parete, vide che muovendolo il disegno oscillava e si mischiava da solo.
“Sembra liquido” osservò.
Vi strisciò un dito, e disse che sapeva di arancia e canditi.

Gretel leccò una delle scurissime colonne interne: “È fatta tutta di cioccolato fondente!”.
Poi udì dei passi in lontananza.
“Arriva qualcuno” osservò.
“Nascondiamoci” disse Hänsel, prendendo per mano la sorella. Si nascosero dietro un baule adornato di canditi.

Fece capolino una vecchietta curva, che si sosteneva con un bastone. Aveva un lungo naso da strega. Annusò l’aria, come se qualcosa non la convincesse. All’improvviso si immobilizzò. Guardò in direzione dei ragazzi.

“Chi va là?” gracchiò. Spostò il baule e scoprì i due ragazzini.

“Bene bene, carne fresca!” esclamò entusiasta.

“Con carne fresca intendi che siamo giovani o che siamo buoni da mangiare?” chiese Gretel.

“Intendo che se fate altre domande vi getterò nel forno!”.
La donna li afferrò entrambi e li scaraventò in una gabbia.
“E non provate a scappare!”.

Gretel sussurrò al fratello che forse anche la gabbia era commestibile.
“No purtroppo” rispose laconico. Le sorrise e le indicò due denti rotti.

“Cosa vuoi farci, brutta strega?” chiese Hänsel.

“Ah, sei un’impertinente. Meglio così, darà un sapore migliore alla tua carne”.

“Cosa? Vuoi mangiarci?”.

“Indovinato!”.

“Non ti basta un’intera casa di dolci?”.

“Che vai blaterando, quali dolci?”.

Hansel e Gretel si guardarono, sconcertati.

“Questa casa è fatta tutta di marzapane. Sfamerebbe una famiglia per anni” affermò Gretel.

La vecchia li guardò perplessi. Poi pensò di dargli una possibilità, stanca com’era di una dieta di sola carne. Affondò i denti sul tavolo.

“È vero, è squisito. E mi sento già sazia!”.

“Come facevi a non sapere che qui fosse tutto commestibile?” chiese Hänsel.

“Ho ricevuto questa casa in eredità. Appena il notaio mi nominò come unica erede saltai di gioia e scappai dalla città mandando tutti a quel paese. Forse sarei dovuta rimanere e ascoltare la fine dell’annuncio”.

“Adesso ci libererà?”.

“Sì, dopo tutto avevo bisogno di qualcuno per sbrigare molte faccende domestiche”.

I fratelli si guardarono e alzarono gli occhi al cielo.
“Ci risiamo” sussurrò Gretel al fratello.
“Sempre meglio di nostro padre e di sua moglie” commentò lui.

“Certo ci servirà molta insulina” aggiunse Gretel.

“Cos’è l’insulina?” chiese la vecchia.

“Ehm, nulla” disse Hänsel, tappando la bocca alla sorella. La guardò con occhi complici. E lei capì. Molto presto avrebbero avuto tutta la casa per sé.

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