Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2023 “Delitto a sorpresa” di Elisabetta Imperato

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023

Arrivo nella villa prima della mezzanotte. Posso agire indisturbata perché la vecchia ha il sonno profondo. Basta forzare leggermente la porta d’ingresso ed entrare nell’ampio atrio che dà accesso all’enorme salone. Le luci sono spente ma ho con me una torcia che illumina i miei passi. Procedo con cautela, trattenendo il respiro e facendo attenzione a non fare rumore. La casa è piena di mobili e di cianfrusaglie e devo stare attenta a non sbatterci contro. Mi destreggio tra buffet e contro buffet, poltrone e divani e attraverso le stanze con passo felpato, cercando di non inciampare nei  tappeti persiani, piazzati ovunque senza risparmio. Grazie a Dio conosco l’ambiente che ho studiato nei minimi dettagli. C’è un tanfo di naftalina e di chiuso che mi stordisce, segno che l’aria non viene cambiata da un pezzo e quasi nessuno, tranne la domestica, viene ricevuto in villa. Mi guardo intorno. Accanto al pianoforte a coda una vetrinetta con calici di cristallo, in fila come soldatini. E tante fotografie appoggiate su un mobile che mi sta di fronte. Da una cornice d’argento un signore anziano guarda verso di me. Mi giro dall’altra parte quasi come se avessi timore di essere scoperta. Ad un tratto calpesto la coda di Ernesto, il siamese grigio che tiene compagnia alla vecchia. Il micione inarca la schiena e soffia. Poi con un scatto velocissimo e uno stridulo miagolio va a nascondersi sotto il tavolo.

Mi fermo con il cuore che batte. Per pochi secondi resto immobile come una statua e trattengo il respiro perché mi sembra di sentire dei passi alle mie spalle. Tendo l’orecchio mentre il sudore mi imperla la fronte e per un attimo vacillo per il timore di fare un passo falso. Presto una estrema attenzione anche al mio respiro e quasi lo sospendo. Nulla. Nessun rumore dalle camere di sopra, segno che la vecchia dorme e non si è accorta di nulla. Eppure qualcosa scricchiola come se i pavimenti o le suppellettili avvertissero la mia presenza. Deve essere soltanto una mia suggestione o il ticchettio dei tarli che accompagna quello delle lancette del grande orologio a pendolo. Le bestiole rosicchiano con un triturare intermittente. Scavano gallerie nelle gambe del grande tavolo col ripiano in cristallo scuro. Si fanno strada nei cunicoli del legno e si nutrono. Ad un tratto dodici rintocchi grevi segnano la mezzanotte. Poi la villa ripiomba nuovamente nel sonno. Mi avvio verso l’imponente scala di marmo che conduce alle stanze del piano superiore con la massima cautela. Sono pronta a compiere ciò che è stato programmato con cura. E fortunatamente posso agire indisturbata perché la villa sorge in un luogo isolato, circondata da alberi di alto fusto e lontana da occhi indiscreti. Devo colpire la vecchia alla gola e devo farlo senza alcun turbamento. Mi avvicino al letto sospendendo il respiro. I miei gesti sono misurati e decisi. Sto per compiere l’atto estremo. Ecco, ci sono. Il momento è arrivato e….uno, due, tre affondi netti nella carotide e il coltello insanguinato brilla di un rosso rubino in una lama di luce. La vecchia non avrebbe mai potuto immaginare nulla di simile. Di morire così, con una ferita profonda, per mano della sua unica nipote. Mentre sto per lasciare la stanza penso al mio prossimo compenso. Ancora un momento e tutto sarà finito. Il tempo di afferrare il testamento sul comodino della zia e il regista annuncia a gran voce. “Buona la prima”.

Loading

10 commenti »

  1. Per tutto il racconto, il lettore è disorientato, e non ha nessun elemento per intuire l’identità dell’assassino, solo alla fine si scopre l’arcano. Brava:)

  2. Una scrittura matura e densa di particolari, espressa con linguaggio attento e fluido. Intrigante e interessante il testo. Brava, Elisabetta!

  3. Denso di particolari come un quadro fiammingo, si presta ad una lettura agile. Divertente il meccanismo che conduce alla sorpresa finale. Complimenti, Elisabetta

  4. Racconto ricco di dettagli quasi come un quadro fiammingo, si presta ad una lettura agile. Divertente e per nulla scontato il meccanismo che porta alla sorpresa finale.
    Complimenti Elisabetta!

  5. Molto carino, ho immaginato l’ambiente ed il versaccio del gatto. Buon lavoro 🙂

  6. Brava, racconto simpatico con sorpresa finale. ?

  7. La tua novella è avvincente e ricca di suspense. Hai creato un’atmosfera tesa e misteriosa, mantenendo il lettore interessato e curioso di scoprire cosa succederà successivamente. La descrizione dettagliata dell’ambiente, con la villa buia e silenziosa, contribuisce a creare un senso di tensione e anticipazione.

    Hai abilmente delineato il personaggio principale, fornendo informazioni sul suo coinvolgimento emotivo durante l’intrusione nella villa. La tua scrittura riesce a far sentire le emozioni della protagonista, come il timore di essere scoperta e la determinazione nel compiere il suo oscuro intento.

    L’uso delle descrizioni sensoriali, come il tanfo di naftalina e il sudore sulla fronte, aiuta a immergere il lettore nella scena, facendo sì che si senta coinvolto nell’azione.

    L’elemento sorpresa finale, con la rivelazione del vero scopo della protagonista e l’annuncio del regista, aggiunge un’imprevista svolta alla trama. Questo finale inatteso lascia il lettore con una sensazione di suspense e curiosità, chiedendosi cosa accadrà dopo.

    In sintesi, la tua novella è ben scritta e ha una trama coinvolgente. Hai saputo creare tensione e sorpresa, mantenendo l’attenzione del lettore fino all’ultimo momento. Brava!

  8. Grazie grazie a tutti.

  9. Racconto davvero molto bello e valido, complimenti!

  10. Aurora grazie mille

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.