Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2023″Primavera… da padroni” di Anna Romani (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023

In un paesino di campagna, nella lontana periferia, si trovava un grande parco giochi per bambini. Era stato costruito in un prato dove erano da poco sbocciati bellissimi fiori: dalle margherite bianche e gialle, alle violette, agli anemoni, alle primule… Anche le magnolie davano vita al paesaggio con le loro grandi corolle aperte. Accedendo dalla strada principale si potevano osservare due scivoli: uno basso per i bambini più piccoli e uno alto per i bambini più grandi. Maggiormente lontani erano situati: altalene, anche esse adatte per bimbi di ogni età, una giostra, un’area con la sabbia e un campetto da minigolf.

Una mattina capitò, al parco, una bambina, di nome Alice, accompagnata dai suoi genitori. Era alta, bionda, con i capelli lunghi, gli occhi azzurri e tante lentiggini sul viso. Indossava una tuta di colore rosso chiaro e le scarpette da ginnastica nere. Appena arrivò il parco era deserto, quindi pensò: “Sono sola, vorrei farmi qualche amico o amica, ma prima fatemi provare a montare su questi giochi”. Salì prima sullo scivolo, poi sulla giostra, dopo si mise a giocare con la sabbia e al minigolf. Passò un po’ di tempo, ma alla fine affermò: “Non mi diverto tanto da sola…” “Sapete cosa faccio?” Disse rivolta ai genitori. “Monterò sull’altalena e, nel frattempo, se arrivassero altri bambini, proporrei loro di giocare con me”. Alice salì sull’altalena e cominciò a dondolarsi, carezzata dal vento.

Intanto, al parco, arrivò un’altra bambina, accompagnata anche lei dalla mamma e dal papà. Era mora, leggermente più bassa di altezza rispetto ad Alice, con i capelli più corti, castani chiari, e gli occhi di color marrone scuro. Portava una tuta marrone con scarpette da ginnastica grigie. Alla sua vista Alice pensò: “Oh, qualcun altro sta arrivando! Potrò fare amicizia in questo modo!” E disse all’altra: “Ciao, vuoi giocare con me?” “Con piacere”, fu la risposta della seconda. Si presentarono: “Io mi chiamo Alice”. “Ed io Giulia”. Tra le due nacque una grande amicizia e cominciarono a giocare sull’altalena, sullo scivolo, sulla giostra, con la sabbia ed a minigolf. Di lì a poco anche un’altra bambina, di nome Sara, si unì a loro. Era addirittura più alta delle altre due, con capelli rossicci di media lunghezza ed occhi verdi. Indossava una tuta verde scura a strisce nere e scarpe comode bianche.

Continuarono a divertirsi; anche i genitori si conobbero ed iniziarono a scambiarsi chiacchiere ed a prendere un caffè al bar vicino.

Le bambine si trovarono nuovamente al parco, anche nei giorni seguenti.

Un pomeriggio giunse, nella zona, un cagnolino di color marrone chiaro, con occhi verdi, di circa tre anni. Era randagio, sicuramente era stato cacciato di casa da qualcuno che non lo desiderava, e zoppicava perché la sua zampetta anteriore sinistra era rimasta sotto le ruote di un’auto. “Poverino!” Pensavano le bambine. “È tutto solo ed anche ferito!” E corsero a dirlo ai loro genitori. “Accidenti!”. Dissero. “Non ha nemmeno il collare! Perché non lo adottiamo?” A quel punto Alice intervenne e chiese: “Mamma, lo prendiamo noi?” “No, noi!” Ribatté Giulia. “Lo voglio io invece!” Gridò Sara. Ma sua madre ebbe un’idea: “Portiamolo tutti a farlo curare dal veterinario”, propose. “quando sarà guarito noi famiglie, a turno, lo terremo e in questo modo avrà più di un padrone che gli darà da mangiare e lo porterà fuori quando necessario”. “Evviva!”, gridarono felici le bambine. “Così giocheremo con lui anche nel parco! Che nome possiamo dargli?” Si misero tutte e tre d’accordo e lo chiamarono Axel. Lo portarono dal veterinario e, in breve tempo, poté riprendere a camminare senza problemi. Anche lui fu felice perché aveva trovato tre famiglie come padroni.

Da quel giorno le tre bambine, a turno, adottarono Axel e, durante le giornate di cielo sereno, giocarono anche con lui nel parco e si divertirono moltissimo. Addirittura gli buttarono dei pezzettini di legno che trovavano per terra e lui li riportava a loro felicemente. A casa gli dettero tanto da mangiare, anche gli avanzi della tavola, e gli fecero tante coccole. Trovavano la maniera di giocare con lui anche nelle giornate di pioggia, magari trovandosi tutte, a turno, a casa di ognuno.

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