Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2023 “La via dei sogni” di Isabella Marchini

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023


I sogni rappresentano la parte più arcana del nostro pensiero. Immagini notturne che ci
riportano al passato, a volti ormai persi o a sensazioni inconsce a cui, da svegli, è difficile
dare un significato.
Ma c’è un tipo di sogno, o meglio un luogo, dove la mente di alcuni si rifugia per creare un
mondo parallelo, onirico, in cui non esiste dolore e la vita scorre serenamente. Giorno per
giorno quella vita prende forma, diventa un vissuto reale dove gli avvenimenti trovano un
posto migliore proprio perché nei sogni il dolore può trasformarsi in felicità.
Capitolo I
La vita reale
Marianna da bambina non era felice, voleva tante cose, ma queste purtroppo non arrivavano
mai. A scuola, annoiata, si rifugiava in un mondo tutto suo: lì la maestra l’elogiava per il
compito ben fatto, per il bell’aspetto e le regalava la parte da protagonista nella recita di fine
anno.
Così era cresciuta, carina, gentile, apprezzata dai ragazzi che le facevano volentieri la corte
e i sogni continuavano tra la realtà e la più felice fantasia.
Finita la scuola arrivò il mondo del lavoro poco pagato, orari scomodi, richieste difficili e se i
soldi scarseggiano c’è solo una soluzione trovare un compagno con cui condividere la
propria vita: uno sicuro, affidabile, con cui metter su famiglia e dividere le pene di ogni
giorno.
Il marito che aveva scelto se per alcuni versi non l’aveva delusa, per altri si era rivelato un
vero fallimento: modesto operaio era e tale era rimasto, i figli non erano arrivati e la vita ogni
giorno aveva lo stesso sapore: quindici giorni di vacanza al mare d’estate, una settimana di
vacanza a sciare e per il resto tutto aveva lo stesso colore.
Amici all’inizio ne avevano avuti, ma poi erano diventati genitori e pian piano si erano
allontanati, per esigenze diverse dicevano.
In questi ultimi anni, con i figli ormai grandi, c’era stato il loro ritorno e Marianna li aveva
accolti con piacere: ci sarebbero state cene, passeggiate, risate e divertimento. Ma le loro
serate, passata la novità, si svolgevano tra pizze e foto e racconti sempre uguali.
Eppure Marianna era felice, sorrideva e si preparava al meglio per vivere la propria vita,
perché lei nel suo cuore aveva un grande segreto.
Capitolo II
Il sogno
Un sasso da solo è solo un sasso, ma se ogni giorno ne prendo un altro e poi un altro
ancora dopo più di vent’anni avrò un’intera montagna.
Marianna era ancora una ragazza quando le capitò di sfogliare una rivista e tra tante foto un
giovane e promettente attore sembrava osservarla incuriosito: perché non avrebbe potuto
essere l’uomo della sua vita?
Ci furono giorni di corteggiamento, altri di passione fino al giorno in cui le chiese di sposarla
e poi ci fu la nascita della primogenita, dei gemelli, un maschio e una femmina, e la vita di
Marianna scorreva in un parallelo sconcertante.
Le capitava infatti di accendere per caso la televisione o di sfogliare un giornale e
quell’attore oramai famoso, Alexander, era lì a raccontare parte della sua vita, i progetti
cinematografici, i viaggi. A tutto Marianna riusciva a dare un senso che proiettava nella sua
vita fantastica. Se veniva fotografato con un’attricetta: era lei che si era rivolta ad un’agenzia
pubblicitaria per promuovere il nuovo film. Era solo un falso che permetteva alla loro famiglia
di vivere indisturbati, lontani dai flash della vita mondana.
Le bastava un’unica immagine per vivere il racconto della sua vita fino a una nuova
immagine e una nuova storia.
Così giorno per giorno la loro vita si era evoluta come una montagna che nasce e che
cresce, alimentata solo dalla volontà di creare la propria felicità.
Quanta vita insieme: i primi film, poi la fama e i premi cinematografici. Ogni volta lei era lì
con lui. Se non appariva nelle foto era perché doveva occuparsi dell’immagine di suo marito,
scrivergli i testi per le interviste, curarne l’immagine. Sciocchi i fotografi: sarebbe bastato
guardare un po’ oltre per vederla perché lei era sempre presente nella vita di lui.
Non che tutto scorresse nel migliore dei modi: c’erano stati momenti difficili come quella
volta in cui in un’intervista Alexander sembrava pallido e sofferente. Lei sapeva che gli
avevano diagnosticato un inizio di leucemia: fortunatamente era bastato un trapianto di
midollo in una costosa clinica Svizzera. Quel Natale era stato il peggiore della sua vita. Ma
non si era arresa: i figli avrebbero detto da adulti che per loro era stato un grande Natale
ugualmente anche se vedevano il loro padre attraverso il vetro della stanza di un ospedale.
La mamma aveva preparato loro un albero al centro del salone della loro suite e loro
l’avevano decorato con fogli, disegni, macchinine e pupazzetti, ridendo a crepapelle per
quanto fosse buffo un albero così. E per pranzo a Natale, per la prima volta nella loro vita, la
mamma aveva rotto tutti gli indugi e li aveva portati in un fast-food.
Oppure quell’estate in cui i giornali avevano lanciato la moda del gratta e scopri: gli attori
venivano fotografati nudi a loro insaputa, i genitali venivano coperti con della vernice che si
grattava via con una moneta. A nulla avevano valso le proteste di Alexander che quello era
un fotomontaggio e che lui a giro nudo non c’era mai stato. Quella volta avevano rischiato il
divorzio, ma Alexander il giorno successivo le aveva portato un pacchetto: dentro c’era il
catalogo di una mostra newyorchese di un noto fotografo italiano. L’icona portante era un
particolare di una foto: si vedeva parte di una gamba di una giovane donna con una ferita da
taglio e parte di un rasoio, sullo sfondo troneggiava una vagina bruna. Marianna non
ricordava nemmeno che da ragazza, un compagno di scuola brutto e imbecille, le era
entrato in bagno e le aveva scattato una foto mentre si preparava per andare al mare.
L’episodio l’aveva dimenticato, anzi si era sempre chiesta come quell’insulso ragazzino
potesse essere diventato un fotografo così famoso. Ovviamente Alexander era stato
ampiamente perdonato con molti rimorsi da parte di Marianna.
Ogni giorno Marianna si compiaceva di quanto era stata brava a proteggere la propria
famiglia e questo le permetteva di fare la spesa al sabato in un comune supermercato,
vacanze tranquille, amicizie vere: la vita perfetta di un mondo perfetto.
Capitolo III
La svolta
Anche nella vita reale a Marianna, ormai più che quarantenne, capitavano imprevisti. Una
cara amica di scuola, sposata a un ricco palermitano, si era ammalata gravemente e aveva
espresso il desiderio di ospitare le vecchie compagne per un ultimo saluto. Questa richiesta
se nella vita reale le poteva dare solo piacere, le creò un po’ di problemi nell’altra, perché in
quel periodo con Alexander avevano deciso di seguire meglio la primogenita che stava per
laurearsi: dovevano cercare un appartamento a Milano, arredarlo e renderlo vivibile.
Ovviamente le altre avevano cercato un volo più comodo e più caro, a lei invece erano
toccati tutti i disguidi di un volo improvvisato in piena estate. Tra ritardi, cancellazioni e uno
scalo, si era già fatta più di venti ore di aeroporto: aveva passeggiato, guardato le vetrine,
cercato disperatamente un posto dove sedere e alla fine, stanca, si era arresa e si era
accoccolata in un angolo sporco. All’improvviso, come nelle fiabe, vide un posto libero in una
fila di sedili sovraffollati, ci si catapulto’ e il posto fu suo.
La vita è strana: se un letto comodo non ti regala un buon sonno, un sedile scomodo ti può
regalare un sonno profondo. Il piacere di un riposo non ti fa notare i vicini di seduta: un frate,
forse cappuccino, un uomo nascosto da un giornale immerso nella sua lettura.
Dopo un po’ una voce familiare ed assonnata le chiese: – Marianna, tesoro, hai una
caramella?
Lei si accoccolo’ ancora di più al braccio di suo marito e rispose: – No, Alexander, forse ho
un chewingum da qualche parte nella borsa.
Entrambi si drizzarono sui loro sedili, i muscoli contratti, si guardarono per alcuni secondi,
poi fu Alexander a mormorare: – Per tutti questi anni… non sono pazzo…lo sapevo che da
qualche parte nel mondo c’eri… sei, sei bellissima.
Furono le uniche parole di un passato non vissuto appieno. Con i soli sguardi capirono che
da ora in poi tutto si sarebbe svolto nella normale quotidianità. Il destino aveva fatto loro il
regalo più grande: non si chiesero come sarebbe andata a finire, che decisioni avrebbero
dovuto prendere per il loro futuro. Si abbracciavano, si tenevano per mano, parlottavano e si
sorridevano felici come una normale coppia sposata.
Salirono sull’aereo e grazie al caso, o forse perché era normale che marito e moglie
avessero i posti vicini, si sedettero felici assaporando appieno la completezza di quanto
avevano più volte vissuto da separati.
Fu solo un boato a spezzare i loro sorrisi.
E fu allora che capirono.
Notizia dell’ultim’ora: Palermo: aereo di linea si schianta prima dell’atterraggio. Non ancora
accertate le cause del disastro. Non ci sono superstiti. Sembra che tra i passeggeri ci fosse
anche un noto attore di cui non si conoscono ancora le generalità.

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