Racconti nella Rete®

Ore 8:10 un altro messaggio sul cellulare. Numero sconosciuto. Mentre si infila nell’ascensore seleziona l’opzione: elimina per me.

Ma chi cazzo é? se lo dice ad alta voce, mentre le porte si chiudono […]

Ore 10.15. Pausa caffè. Quella sacra. Il bip glielo fa andare di traverso.

Ore 10.30. l’avvocato le consegna delle pratiche da fotocopiare:

Solo le pagine con l’intestazione e le firme, le dice.

Lei annuisce, ma ha la testa in tasca, nel cellulare. Quello coglie la sua aria assente e ribadisce:

Ha capito? La vedo distratta.

Torna nel suo bugigattolo, una stanzetta senza finestre di 2 metri per 1 e 80, una piccola consolle Ikea di quelle allungabili con le ali laterali da tirare su all’occorrenza, ma in quella stanza, la Brookline bianca non ha mai dispiegato le ali. […]

Prende il cellulare, legge:

Ti sta bene la camicetta a fiori su quei pantaloni blu. Ma ti preferisco col tubino azzurro di ieri.

Si guarda intorno anche se è sola.

La spunta blu al messaggio è un cazzotto in un occhio. Sì, la prima cosa da fare è non far capire che legge i messaggi. Google docet. Basta andare nelle impostazioni dell’app di messaggistica […]

Nella pausa pranzo non ce la fa a non leggere […]

Lo so che mi leggi, e io LEGGO te. Sempre.

Panico.

A mensa indaga gli occhi dei colleghi. C’è uno che non le toglie gli occhi di dosso. Intanto un altro bip proprio in quel momento 13:45. Non può essere il collega guardone. Due minuti dopo:

Hai il bottone della camicetta sbottonato e gli occhi del tuo commensale vi si infilano dentro. […]

Torna a casa. Il cellulare è silenziato, si impone di non guardarlo più, mai più. Poi pensa che aspetta il messaggio di Gianna, per l’uscita del mercoledì sera e attiva la suoneria […]

Cenano al solito posto. All’uscita, prendono direzioni diverse.

Inizia a camminare lentamente […] la stanno seguendo […] è il commesso del supermercato […] Lo affronta che cazzo vuoi brutto porco? Guarda che se non la finisci chiamo la polizia […] Un altro bip le dice che non può essere lui.

A casa, finalmente a casa. Si spoglia, si infila il pigiama […]  Il bip di una notifica la sveglia alle 4:48. È il tuo colore il rosa, ti sta da Dio […]

Esaminiamo le cose con calma, si dice. Mentre stavo con Gianna non c’è stato nessun messaggio, solo quello di mia madre, perché? Scorre i vecchi WZ con Gianna: Ho conosciuto un tipo che mi piace. Dopo cena siamo andati a casa sua. Abbiamo fatto l’amore.

Per due giorni Gianna non si era vista né sentita. Poi si era presentata a casa con un regalo:    

 Scusami ho avuto due giorni un poco incasinati. Tieni, questo è per te. So che hai la fissa per gli orologi e ti ho preso questo, tienilo sempre con te, mi farai felice» […]

Lo aveva indossato e non se l’era più levato, neanche per fare la doccia.

Si guarda il braccio sinistro, l’orologio è lì col suo bel quadrante grigio […]

chiama Gianna:

Ci stai per una colazione prima del lavoro? […]

Ora che è lì davanti a lei si vergogna, come ha potuto nutrire sospetti su Gianna?  Il bip di un nuovo messaggio la mette in allerta. Quasi contemporaneamente anche il cellulare di Gianna emette un bip. Ti è arrivato un messaggio, non lo leggi?

Coglie un guizzo di incertezza negli occhi di Gianna.

Scusa Gianna rispondo un attimo a mia madre che rompe.

Google. Cerca: Orologio spia con telecamera nascosta. […]

Guarda lo schermo, eccolo, è il suo, proprio il suo, anche con l’opzione notifiche via sms.

Gira lo schermo e lo mostra a Gianna. […]

«Ti ho sempre amato Vale, fin dalle elementari».