Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2023 “Marina” di Brillante Massaro

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023

È odiosa. Non c’è niente da fare. Mi dà proprio sui nervi.

Oggi, come al solito, è entrata in classe senza salutare. Si è seduta nel suo banco, il primo, così almeno vedo che combina, e mentre tutta la classe apriva l’antologia per leggere il racconto Sentinella di Brown (dovevamo lavorare sull’inversione del punto di vista), lei ha tirato fuori il diario e ha cominciato a disegnare per fatti suoi.

Non so mai che cosa sia meglio fare in queste occasioni, la verità è che mi sento una fallita, non riesco ad agganciarla, non riesco a dirle: guarda che qualsiasi cosa ti passi per la testa, io ci sono, guarda che non sono interessata a te solo come alunna, non me ne frega niente se non hai fatto i compiti, m’interessa come stai, m’interessi tu. E invece ogni mio tentativo fallisce miseramente.

“Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era livido…come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano mandato.”

Marina continua tu per favore.

Mi guarda provocatoria (non lo vedi brutta stronza che non ce l’ho davanti il libro? Come cazzo leggo?) sbuffa, sa che ora le toccherà prendere l’antologia e leggere. I compagni le indicano la pagina. Si aggiusta i capelli foltissimi e ribelli dietro le orecchie e inizia a leggere.

Ha una voce intensa e calda, legge in modo perfetto, non sembra neanche leggere all’impronta. È capace di dare la giusta intonazione ed enfasi a ogni periodo. Il ritmo, la modulazione della voce sono musica, fraseggi armonici che creano ponti tra una frase e l’altra. Tutto è fluido e crea onde sonore che attraversano le orecchie e puntano dritte al cuore. La classe è sospesa, affascinata, la sua lettura detta una linea interpretativa che è facile seguire e che agevola la comprensione del testo. Come i compagni di Ulisse i ragazzi non sanno resisterle, smettono di seguire il libro e alzano lo sguardo, guardano lei per godere fino in fondo della melodia della sua voce. Appoggio i gomiti sulla cattedra e col volto tra le mani mi perdo anch’io. Nel preciso momento in cui capisce che ci ha in pugno, si ferma: ma che devo leggerlo tutto? Esisto solo io? Mi guarda severa e chiude di botto il libro, riapre il diario e ricomincia a disegnare.

A merenda litiga con Sara che maldestramente le ha versato un succo di frutta sulla manica del maglioncino. Io la osservo temendo il peggio. So che è irascibile e me lo potrei aspettare. Lei, meccanicamente, si tira su la manica destra.

E i miei occhi cadono, il respiro cade, la scuola cade, cade l’antologia, cade Brown, cade la certezza di sapere le cose come stanno, cade la prof che credevo di essere.

I tagli sulle braccia aprono un mondo parallelo inesplorato. Sono di forme e colori diversi. Alcuni marroni, altri giallognoli, altri ancora rossastri, appena nati.

Marina si affretta a tirare giù la manica, ma quella manciata di secondi mi è servita per vedere la mia incapacità di leggere dietro l’arroganza, dietro quell’eterna aria di sfida.

Resto sola. Io e il mio “fottutissimo pianeta” di docenti/discenti/programmi/obiettivi/prove d’ingresso/competenze/capacità /metologia/risultati/analisi delle competenze /valutazione formativa/valutazione sommativa.

Sono io la sentinella di Brown, sono il nemico e striscio verso quell’essere ignoto con la pelle dalle venature colorate così diversa dalla mia e da quella dei compagni.

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6 commenti »

  1. Bello, intenso, ottimo il twist finale. Brava (come sempre) Brillante!

  2. Complimenti per la descrizione..da insegnante ho proprio vissuto il racconto punto per punto. Complimenti

  3. La scuola è un’ azienda ossessionata da una miriade di progetti formalmente volti all’ attenzione, di cui, invece, diventa vittima e carnefice, tralasciando la relazione umana tra adulto consapevole (?) e soggetto in crescita, l’ unica possibile sia per innamorarsi della materia che per cucire i brandelli di storia che ognuno si porta dietro e farne trama per dar luce a talenti e passioni.
    Brava, Brillante!

  4. Grazie. La scuola rimane il mio punto forte o debole chissà. Comunque un punto imprescindibile.

  5. Efficace, quasi una messa in scena. Lo spirito da regista si fa sentire. Brava come sempre

  6. Davvero molto bello, complimenti!

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