Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2023 “Navigando nel cielo” di Andrea Barranco

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023

Caelum è un mondo interamente formato da un cielo senza fine costellato di isole e fiumi fluttuanti. Nel mondo di Caelum vivono diverse specie ma solo due sono civilizzate: gli Umani e gli Alati.

Gli Alati sono una razza simile agli Umani tranne per le loro ali e le piume al posto dei peli. Esistono alcuni Alati, soprannominati sciamani, che sono capaci di usare la magia per controllare l’aria, i fulmini o la temperatura. Gli Alati detestano gli Umani, accusandoli di sporcare il cielo, e vivono reclusi nell’arcipelago di Tempestia, nascosto al resto del mondo.

L’unico modo per gli Umani di spostarsi fra le varie isole è cavalcare alcuni degli animali volanti nel cielo, oppure a bordo delle aeronavi.

Le aeronavi vengono usate per ogni cosa, come ad esempio il commercio.

A Caelum esistono diverse nazioni e tra di esse la più potente economicamente e militarmente è la repubblica di Aurelia. L’aeronautica di Aurelia domina i cieli col pugno di ferro, sconfiggendo altre nazioni o dando la caccia ai pirati.

I pirati sono coloro che si oppongono alle leggi ingiuste di Aurelia e si dividono generalmente i due tipi: i pirati tagliagole che saccheggiano e distruggono le aeronavi e attaccano le isole fluttuanti e i pirati avventurieri, i quali vogliono solo esplorare il mondo di Caelum senza le restrizioni del governo.

In una piccola isola ai confini di Aurelia vivono due fratelli orfani: Calro, il maggiore di 15 anni, e la più piccola Menne di 12 anni. I due fratelli vogliono diventare avventurieri come il padre e trovare Tempestia dove poter riportare un ciondolo che apparteneva alla madre, una sciamanna Alata che fu esiliata per essersi innamorata di un umano. I due fratelli sembrano umani in tutto e per tutto ma tengono nascosti le loro ali e i loro poteri agli altri. Calro ha ali rosse e con le punte arancioni, Menne, invece ha ali blu con punte verdi e un’affinità al vento e ai fulmini.

Calro è una “testa calda” ma è un grande meccanico, un bravo timoniere e un abile spadaccino, Menne è calma e sarcastica ed è più abile nel controllo dei suoi poteri anche se ha ancora dei problemi a gestirli.

Un giorno un gruppo di pirati tagliagole attacca il villaggio dove i due fratelli vivono ma l’aeronautica riesce a tenerli a bada mentre Calro e Menne, approfittando della confusione, rubano l’aeronave dei pirati e così cominciano finalmente il loro viaggio.

Con le doti di Calro e l’abilità di controllare il vento di Menne, i due fratelli riescono a salpare e lasciare velocemente la battaglia mentre i soldati e i pirati si fanno battaglia.

Dopo tre giorni di viaggio i due ragazzini arrivano ad un aeroporto di pirati avventurieri in cerca di rifornimenti e, mentre Calro cerca del carburante Menne sente parlare di una strega che conosce i segreti degli Alati e che vive in un’isola non troppo lontana dall’aeroporto, quindi decidono di farle visita.

Quando arrivano all’isolotto della strega trovano immediatamente la sua capanna e vengono invitati dentro. La strega si rivela essere semplicemente un’alchimista esperta di pozioni ma che conosce veramente la storia degli Alati e rivela che Tempestia si muove costantemente nel vasto cielo di Caelum. L’unico modo per trovare l’arcipelago è utilizzando una bussola che punta costantemente nella direzione di Tempestia. La strega offre uno scambio: la bussola in cambio di uno di loro che deve rimanere per diventare un ingrediente per le sue pozioni. Menne considera di rinunciare alla bussola e di trovare un altro modo ma Calro mette al tappeto la strega e ruba la bussola, dopodiché i due fratelli risalgono sull’aeronave e si allontanano dall’isola il più velocemente possibile.

Una settimana dopo i ragazzi vengono attaccati da un leviatano del cielo, ferocissimo mostro simile ad un grosso serpente alato che vola per i cieli di Caelum, e per poter fuggire Menne evoca una tempesta così forte da spaventare la bestia. Lo sforzo però, fa crollare la ragazzina e quindi Calro deve governare la nave da solo.

Poco dopo vengono attaccati da un’altra ciurma di pirati tagliagole e i due fratelli vengono catturati. Il capitano dei pirati intende vendere Calro e Menne al mercato nero e usare la bussola per trovare Tempestia e depredarne i tesori.

Durante la notte Menne sogna un momento trascorso con la madre: la mamma scatenava piccoli temporali nel giardino di casa per poi creare un piccolo arcobaleno per intrattenere i suoi figli.

Menne si risveglia e concentrandosi scatena un temporale che disorienta la nave e Calro ne approfitta per scassinare la porta della cella e rubare delle armi. Sul ponte Menne usa fulmini per spaventare i pirati che abbandonano la nave su delle scialuppe e Calro combatte contro il capitano e alla fine riesce a gettarlo fuori bordo.

Purtroppo, uno dei fulmini di Menne colpisce l’albero maestro e brucia la vela e il fratello la rimprovera di non saper controllare i suoi poteri, mentre lei controbatte che Calro è troppo impulsivo e sconsiderato.

La discussione diventa sempre più accesa e Menne vola via verso l’isola più vicina, lasciando Calro a dover riparare da solo l’aeronave. Quella stessa notte Calro riesce a riparare la maggior parte dei danni alla nave, ma non può muovere da solo la nave e dopo svariati tentativi si siede sul ponte e comincia a piangere. Ad un tratto una brezzolina comincia a soffiare e davanti a Calro si forma una figura fatta di nuvole somigliante a sua madre. La figura chiede al ragazzo il motivo per cui piange e Calro ammette di cominciare seriamente a dubitare che lui e sua sorella riusciranno a trovare Tempestia e a riportare il ciondolo della madre, ma la madre lo rassicura che sono vicini e che stanno procedendo nella giusta direzione e aggiunge anche che avranno bisogno l’uno dell’altra per arrivare alla loro casa ancestrale.

Dopo un ultimo saluto un’altra brezza spazza via la figura di nuvole mentre Calro cerca invano di abbracciarla.

Mentre Menne, consultando la bussola, cerca Tempestia trova per puro caso un accampamento dei soldati di Aurelia. Ascoltando la loro conversazione scopre che anche l’armata ha una bussola degli Alati e che stanno cercando l’arcipelago così che possano poi riferire l’ubicazione all’armata e dare così inizio all’assalto. Menne cerca di tornare di corsa all’aeronave ma viene scoperta dai soldati e, prima che lei possa usare la magia, le gettano addosso una rete designata per bloccare i poteri degli sciamani. All’improvviso Calro, venuto a cerare la sorellina, piomba dall’alto e allontana i soldati con la spada per poi volare via portandosi la rete con dentro la sorella.

Tornati all’aeronave, il ragazzo cerca di scusarsi con la sorella ma lei lo interrompe raccontandogli quello che hanno detto i soldati. I due fanno la pace e decidono di ripartire immediatamente per trovare Tempestia e avvertire gli Alati.

Dopo ore di viaggio in aeronave ad alta velocita i due ragazzi giungono di fronte ad un ciclone. La bussola punta dritta verso la tempesta e Calro realizza che Tempestia deve trovarsi nell’occhio del ciclone, così Menne, sforzandosi al massimo usa i suoi poteri per aprire un varco nella tempesta così che la nave possa passare.

Subito dopo arriva l’aeronave di Aurelia e Calro realizza che devono impedire ai soldati di riferire l’ubicazione degli Alati al resto dell’armata.

Calro punta i cannoni della nave contro l’aeronautica ma non riesce a fare molti danni, i soldati rispondono al fuoco e riescono invece a danneggiare seriamente lo scafo e i motori. In tutto questo Menne si sforza di tenere aperto il varco.

L’aeronave dei fratelli riesce alla fine a superare il varco e Menne lo richiude proprio mentre passano i soldati, i quali però sparano un ultimo colpo che fa tremare tutta la nave e Calro sbatte la testa mentre la sorella perde conoscenza per lo sforzo.

Calro e Menne si risvegliano nel relitto dell’aeronave e dopo essersi assicurati di non avere nulla di rotto, si accorgono di essere giunti all’arcipelago di Tempestia.

Dopo alcuni minuti di celebrazione i due fratelli si rendono conto di non sapere dove mettere esattamente il ciondolo e nemmeno come avrebbero reagito gli Alati al loro arrivo.

Calro si accorge che alcuni Alati stanno volando verso di loro e così lui e Menne si decidono a volargli incontro e mostrare le loro ali e il ciondolo, sperando di essere i benvenuti.

Al palazzo del senato di Aurelia, il Presidente Reagus riceve notizia che una nave alla ricerca di Tempestia non ha fatto ritorno e capisce che è in quella zona che l’arcipelago si trova attualmente e dà l’ordine di preparare le aeronavi.

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