Premio Racconti nella Rete 2023 “La lavatrice” di Francesca Marciello
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023Non c’era niente da fare. Per quanto X fosse un uomo di corporatura minuta non riusciva in nessun modo ad entrare dentro la sua lavatrice. Aveva passato un’ora, forse di più, a contorcersi su sé stesso nella speranza di ridurre le dimensioni del suo corpo a quelle del cestello ma era stato tutto inutile. Dopo l’ennesimo tentativo andato a vuoto, si accasciò sul pavimento del bagno. Gli venne da imprecare. Lo fece. Doveva trovare una soluzione, e alla svelta, se non voleva perdere la testa. In un primo momento considerò l’ipotesi di chiedere aiuto alla sua cerchia di amici, poi però ci ripensò. Parlarne con loro avrebbe solo complicato le cose. Una volta scartata quell’opzione, X si convinse che l’alternativa migliore che aveva era quella di andare a setacciare tutte le lavanderie della città fino a che non ne avesse scovata una in grado di soddisfare le sue esigenze.
La ricerca fu più faticosa del previsto. Per questo, quando s’imbatté nella lavanderia *** (di cui non è opportuno rivelare il nome per diverse ragioni) gli sembrò un incredibile colpo di fortuna.
Il proprietario del negozio, che chiameremo l’uomo con i baffi per via del folto paio di baffi scuri che gli copriva quasi per intero il labbro superiore, se ne stava seduto dietro alla cassa intento a leggere il giornale.
X gli si avvicinò a passo spedito e, preso dalla foga di concretizzare il suo proposito il prima possibile, avanzò la sua richiesta senza troppi giri di parole.
“Come dice?” chiese l’uomo con i baffi senza sollevare lo sguardo dalla pagina sportiva “Mi ripete di preciso cosa le serve?”
X ripeté. A quel punto, conquistò l’attenzione del suo interlocutore che si tolse gli occhiali e si voltò verso di lui. “Mi prende in giro per caso?” fece quello.
“No, non la prendo in giro.”
“No?”
“No.”
“Capisco.”
“E dunque?” lo incalzò X.
“Non se ne parla.”
“Mi rendo conto che di primo impatto possa sembrarle tutto un po’ strano. Se ha bisogno di pensarci su posso tornare tranquillamente dopo, o magari domani.”
“Senta, non insista. La mia risposta gliel’ho già data.” tagliò corto l’uomo con i baffi. Poi, sospirò e riprese la lettura del giornale da dove l’aveva interrotta.
X decise che doveva fare qualcosa. D’istinto tirò fuori il portafoglio dalla tasca posteriore dei pantaloni, estrasse tutti i soldi che aveva e li fece scivolare sul bancone. Si accorse solo allora che erano molti di più di quanti avrebbe potuto permettersi di offrire ma non c’era più spazio per i ripensamenti. Per sua fortuna, quel tentativo disperato di salvare la situazione si rivelò straordinariamente efficace. L’appuntamento fu fissato per quella sera stessa dopo l’orario di chiusura. Come stabilito, poco più tardi, i due si trovarono dentro alla lavanderia. Si scambiarono appena qualche parola per chiarire i dettagli pratici che avevano lasciato in sospeso, dopodiché, l’uomo con i baffi salutò a mezza bocca e andò via. Quando la sua figura scomparve nel buio X si girò verso le lavatrici disposte su due file parallele e come attratto da una forza invisibile si diresse verso l’ultima in fondo a destra. Per un attimo restò immobile a fissare l’oblò. Dai suoi occhi si sprigionò un bagliore, una luce vivida che per tanto tempo era rimasta sepolta sotto le sue pupille. Poi, con gesti lenti e solenni si sfilò uno ad uno i suoi vestiti finché non rimase completamente nudo. Era pronto. Prese un respiro profondo e senza sforzo si rannicchiò in quella specie di grembo cavo e fuori misura.
Lì dentro, di lui non restavano che i suoi pugni chiusi, le sue ginocchia strette al petto e i suoi movimenti occasionali appena accennati. Non esisteva più nulla al di fuori di quell’imperturbabile pace primordiale.
Un racconto assurdo, bellissimo! Mi ricorda Casi,di Daniil Charms che adoro, complimenti!
Bel racconto, scritto molto bene!
Il titolo del racconto mi ha ricordato un monologo interpretato da Maddalena Crippa di forse 30 anni fa. la storia però era molto diversa e per un attimo mi ha indotto a pensare un diverso utilizzo della lavatrice, in quel caso serviva a nascondere un delitto. Trovo il racconto molto interessante e ben scritto e il finale una piccola perla.Comunque che fatica trovare un surrogato di utero materno!
Grazie Romina! Non ho mai letto Casi di Charms ma a questo punto mi tocca recuperarlo
Grazie mille Caterina, sono davvero contenta che ti sia piaciuto!
Grazie Anna Rosa, mi fa davvero piacere sapere che in qualche modo ti abbia sorpreso!
Molto originale e ben scritto. Brava!
Grazie mille Raffaella!
Breve ma davvero molto efficace! Un bello stile, complimenti!
mi è piaciuto molto! Asciutto e dritto alla meta. Complimenti!
Grazie mille per i vostri commenti!
racconto ben scritto, forse a mio avviso rimane incompleto: c’erano ancora tanti caratteri a disposizione per domandarsi… e poi? nel momento in cui X sarà costretto a lasciare l’uteratrice, la pace primordiale svanirà? cosa farà a quel punto il signor X? l’uomo coi baffi fiuterà il business? nascerà una catena di uteratrici a gettone? oppure al momento di uscire, a causa della postura della schiena, lo coglierà il colpo della strega e l’omino coi baffi chiamerà il 118? cosa dirà X, cosa diranno i medici… e così via… sì, insomma, solo per dire che avevi catturato la mia attenzione e avresti potuto “approfittarne”).
in ogni caso, aggiungo, che visto il caro alloggi e i prezzi alle stelle anche di monolocali-loculo, non mi stupirei se nei prossimi anni le lavanderie a gettone diventassero affittacamere: un cestello 500 euro al mese (offerta resa più appetibile da lavaggio lenzuola incluso)…
Grazie per il commento Malos, sono contenta di aver stimolato il tuo interesse. In effetti, per quello che volevo raccontare, il seguito della storia non mi sembrava così cruciale ma al tempo stesso mi piace moltissimo l’idea che tu ti sia interrogato sul futuro del mio personaggio.
Proprio un bel racconto. Mi è piaciuto moltissimo leggerlo. Brava!