Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2023 “Amico fidato” di Gigliola Ferrari

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023

La stradina che saliva verso gli ulivi era stretta quasi impraticabile ricoperta di piccoli sassolini che strusciavano e crepitavano sotto le ruote della mitica panda.

Da dentro l’abitacolo si sentiva il rumore delle gomme strusciare in un sibilo sinistro; tutte le volte che percorrevo quel viottolo a me puntualmente tornava alla mente mio padre.

Aveva un vecchio “Ape” a tre ruote e con questo glorioso mezzo percorrevamo la strada che ci avrebbe portato alla nuova casa.

L’ennesimo cambiamento di casa; avevo perso il conto di quante case avevamo abitato nel periodo della mia fanciullezza.

La casa era stata presa in affitto dai miei genitori, lontano “ohimè” dai miei amati nonni.

Era all’ultimo piano di un grande caseggiato, ogni piano una famiglia, il nostro piccolo appartamento era diviso dalle scale che terminavano proprio al nostro piano.

Ora, si direbbe da una parte zona giorno, dall’altra zona notte; a quel tempo la divisione mi dava fastidio, era una paura che a volte non riuscivo a controllare; avevo sempre il terrore di trovare davanti a me uno sconosciuto.

Però, il fatto di essere tutti insieme mi metteva molta allegria; era emozionante come il titolo di un famoso film “Pane amore e fantasia” tanta e dico tanta fantasia di bambina che voleva un amico fidato.

Avevo fatto amicizia con tanti vicini e in particolare con un bambino che però era troppo piccolo, per seguirmi nelle mie scorribande in quel nuovo territorio inesplorato; dove puntualmente, il vestito che la mattina mi veniva messo durante la giornata subiva un cambiamento drastico.

Come quando un giorno cadendo il vestito immacolato si era strappato lasciando piccole strisce scure di erba.

Il vento mi scompigliava i capelli, avevo sempre disprezzato quell’apino che mi aveva portato lontano dai miei nonni ma quel giorno dentro l’odiato mezzo avevo trovato un piccolo regalo; si muoveva e mi guardava con i suoi occhioni sgranati, questa sì che era una sorpresa!

Mi aspettava al mio ritorno dalla scuola e voleva sempre un abbraccio.

Mi tirava il vestito, mi correva incontro, mi fermava con una zampa; voleva e pretendeva una carezza e mangiava il suo meritato pasto dato dalla sua padroncina.

Finalmente era arrivato e con quell’amico fidato ero riuscita ad amare un periodo triste lontano dai miei amorevoli nonni.

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