Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2011 “Piumino e Serena” (sezione racconti per bambini) di Michela Guidi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2011

Questa è la storia di Piumino, l’angelo che non poteva volare, e di Serena, la bambina che volava con la fantasia. Piumino abitava in un piccolo paese, adagiato fra le morbide nuvole del Paradiso come un fiore di zucchero sulla panna montata.

Era un angioletto vivace ed intelligente, con lucidi riccioli neri che gli incorniciavano il viso paffuto e il sorriso luminoso come la grande stella dalle sfumature rosa che ogni sera veniva appesa al lampione della piazza principale per rendere la notte meno nera. Ma le sue ali non erano mai cresciute: sulla schiena aveva solamente due rigidi ossicini di pollo spolverati di piume spelacchiate, due fastidiose appendici che gli pungevano la schiena quando andava a dormire e che suscitavano l’ilarità dei compagni di scuola. Sua madre lo accarezzava con un sorriso triste e poi guardava sconsolata la fotografia di San Lorenzo, protettore del paese, che troneggiava in salotto dentro una cornice d’argento perennemente tirata a lucido. Suo padre gli diceva scherzando che forse era nato qualche chilometro più in alto del dovuto, mentre sua sorella gli passava accanto facendo ondeggiare altezzosa un paio di ali lunghe ed armoniose, dalle soffici piume che acconciava sempre con nastri e spille colorate in base alla moda del momento e che ogni tanto si tingeva di biondo con risultati disastrosi.

Nei momenti di tristezza si rifugiava dal suo amico Venticello, santo protettore dell’intestino, che viveva relegato in una casupola lontana dal centro perché i rumori provenienti dalla sua pancia turbavano la quiete pubblica e inquinavano l’aria del paese. “Scommetto che anche oggi non ti hanno fatto giocare la partita di pallavolo del torneo scolastico!” Gli diceva il santo quando se lo vedeva comparire sulla porta imbronciato come un nuvolone. “Al massimo mi fanno fare il segnapunti o il raccattapalle… Non sanno che farsene di un angelo che non può volare, di un angelo a metà!” Rispondeva Piumino cercando di ingoiare le lacrime. “Un angelo a metà? Non mi sembra che tu sia tagliato in due! Comunque se continui a demoralizzarti per questa storia delle ali trovo io il modo di farti volare: spazzandoti via con una bella scoreggiona!” Ribatteva Venticello dandogli sonore pacche sulla schiena e facendogli immediatamente tornare il buonumore. “Devo mostrarti una cosa” Gli disse un giorno il santo, porgendogli un foglio di quaderno sgualcito “E’ una lettera proveniente dalla Terra, leggila”.

Piumino concentrò la sua attenzione su quella calligrafia infantile così simile alla propria:

Caro San Venticello, ho nove anni e mi chiamo Serena. Scusa se ti disturbo, ma ho bisogno di chiederti due favori:1) Potresti farmi passare il mal di pancia che mi viene sempre quando mangio il cioccolato? Altrimenti la mamma non me lo compra più! 2) Potresti farmi venire lassù in Paradiso per una giornata intera? Io non posso camminare e lascio la mia sedia a rotelle solo per andare a dormire.

Per questo un mio grande desiderio sarebbe quello di volare sulla mia città comodamente seduta su una delle vostre soffici nuvole, per ammirare tutto quello che dalla mia cameretta non posso vedere! Mi aiuterai? Ciao, Serena. Piumino rimase silenzioso per qualche istante, arrotolandosi un ricciolo all’indice con finta noncuranza. “Lei non può nemmeno camminare. E non vive in Paradiso, come me” Disse poi a bassa voce, come se stesse parlando a se stesso. “Mancano solo tre giorni al 15 agosto. Chiederò a San Lorenzo di farle cadere una piccola stella proprio fra le mani, per darle la possibilità di realizzare il suo sogno. Non può rifiutarmi il favore: proprio la settimana scorsa gli ho preparato uno sciroppo portentoso contro la diarrea!” Sentenziò Venticello, riponendo la lettera di Serena in un cassetto. Tre giorni dopo la bambina arrivò, con la sua sedia a rotelle, i capelli castani sciolti sulle spalle e un’espressione di incredibile gioia negli occhi azzurri. Era così carina che Piumino arrossì come un’aragosta bollita nel porgerle il suo regalo di benvenuto: un’enorme scatola di cioccolatini legata con un nastro rosa. “Mangiali tranquillamente. Hai la mia parola di santo che da oggi in poi non avrai più mal di pancia!” Promise Venticello facendole l’occhiolino. “Ho portato la mia motonuvola.

Vuoi fare un giro?” La invitò Piumino, ancora intimidito. “Ma certo! Sono venuta qui proprio per questo!” Disse ridendo Serena, tendendo le braccia verso di lui. L’angelo la prese in braccio, sentendosi forte come non gli era mai capitato prima, e la sollevò delicatamente dalla sedia a rotelle per adagiarla sulla sella della moto. I due bambini partirono, sollevando in aria fiocchi di nuvola, mentre San Venticello li salutava con la mano.

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1 commento »

  1. Tenero e delicato, questo racconto contiene un messaggio di speranza e insegna con semplicità ai più piccoli i valori dell’amicizia e del rispetto. Proprio mettendo insieme le forze si scopre infatti che coloro che ci appaiono diversi in realtà hanno abilità differenti dalle nostre e possono arricchire le nostre esistenze. Complimenti all’autrice.

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