Premio Racconti per Corti 2023 “Intervista dal futuro” di Alessio Manfredi Selvaggi
Categoria: Premio Racconti per Corti 2023sceneggiatura per un Corto
SCENA UNICA
– Alessio piccolo è nell’incubatrice della Terapia Intensiva Neonatale
– Alessio grande è nei corridoi della Scuola Superiore che frequenta
Alessio piccolo– Ciao, oggi sono nato io. Sono in terapia intensiva, in una culletta di vetro calda calda, coperto di piccoli tubicini che mi aiutano a respirare e che vedono se il mio cuoricino va bene e ho la mia piccola gamba in trazione perché si è rotta nella concitazione del parto. Mi sa che mamma e papà sono preoccupati tanto.
Alessio grande-Beh certo, è normale.Sono felici che tu sia arrivato ma sono preoccupati per la tua salute.E preoccupati di essere per te dei buoni genitori.Non è semplice, sai? Vorrei essere lì ora,vicino a mamma e papà per rccontare questi diciotto anni con loro..Dai non essere preoccupato pure tu…mettiti comodo e ascoltami. Oggi non sono quello di ieri.E cioè te.Che poi sei me.Vabbè insomma hai capito no?
– E perché ? Che differenza c è ?
– Eh, caro mio. Lo scoprirai. Io però l’ho sentita mamma mentre si chiedeva “come si fa ad essere una mamma speciale?”.
– E io cosa posso dirle?
– Nulla perché lo vedi che sai solo mangiare urlare e fare la pupu’???Ma le potremmo far capire che basta essere come è.Una mamma.Semplice , no???
Come avrai capito ti parlo dal futuro, caro me, e io (cioè tu) oggi ho 18 anni!
– Aspetta..aspetta..quindi tu saresti me?Nel duemilaventitre???
– Bravo.Hai un futuro come matematico!Che intuito! e’ mezzora che cerco di dirteloooo
– Non ridere dai,e dimmi di me!(mi piace, sarei ironico?)
– Vedi, caro moccioso me, tu non immagini che anni meravigliosi trascorrerai.(Alessio grande racconta di viaggi, feste, esperienze…)
– Sono senza parole. Davvero uno come noi puo’ fare tutte queste cose?
– Eccolo qua.Parti pure tu con il pregiudizio verso te stesso???Ma dai!Sei stupito?? Non esserlo.Siamo persone come le altre,solo con delle difficoltà in più.E stanno facendo un buon lavoro con me.Non mi hanno mollato un minuto
– E…come eri? cioè come saro’ da piccolo?
– (Alessio grande continua nel suo racconto di questi diciotto anni . Racconta persone, luoghi, storie…) e poi chiosa:-Ci sono stati anche naturalmente anche dei momenti in cui abbiamo dovuto combattere contro l’ignoranza (e racconta con serenità e ironia episodi anche divertenti)
– Ma?
– Io però mi so diverso.E provo un inseguimento continuo verso una normalità che mi riesce difficile raggiungere.Voglio essere sempre una risorsa e non un costo sociale (bambolotto, nota che linguaggio, prego…)
– Soffriro’?
– Avrai dispiaceri.Come tutti.Ma io amo anche quelli che prima hanno fatto gli amici e poi mi hanno allontanato.E sai perché? Perché l’amore non si divide, ma si moltiplica.L’amore non è mai un peso.Anche quando non è corrisposto.
….
Ora devo proprio andare.La campanella è suonata.(Alessio grande descrive la sua scuola e i suoi compagni e racconta dei suoi successi scolastici…)e poi chiude:- Ah, un’ ultima cosa.Come amo sempre dire da un anno a questa parte, io sono anche un Alfiere della Repubblica.
Ma questa storia te la racconto un’altra volta, poppante.
Alessio piccolo viene coccolato dalle infermiere
Alessio grande rientra in classe abbracciato ad un’amica, si gira e sorride ….
Bello il messaggio di fiducia e speranza: è un invito a non mollare e a guardare avanti.
Riccardo Negri grazie molte! Io provo a battermi sui social e con la mia testimonianza per dare fiducia alle persone come me e per sensibilizzare tutti ad un maggior rispetto e considerazione per noi diversamente abili
Bravo Alessio, complimenti per il tuo impegno e la tua testimonianza.
Un bel messaggio soprattutto per noi “normalmente abili”. Ci insegna che è possibile imparare l’ascolto e migliorare perché il mondo deve essere proprio colorato dalle diverse sensibilità e abilità che animano questa terra.Complimenti Alessio
ANNA ROSA grazie per le belle parole. Con i miei scritti e i miei profili social provo a portare la mia disabilità nel quotidiano di tutti. Voglio solo che si comprenda davvero che noi siamo come tutti gli altri, con i nostri limiti e le nostre diverse abilità