Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2023 “Domani” di Simona Rosati

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023

Domani 

Oggi sono stata al mare.

Sono uscita di casa di corsa, sbattendo la porta.

Ho preso l’auto e ho guidato nella calma feroce dell’alba.

A poco a poco ho venduto la rabbia. 

L’ha comprata la luna, impotente nel cielo già padrone del giorno.

Ho raccolto le forze e, per non cedere al sonno, ho acceso la radio.

Per una curiosa combinazione davano la nostra canzone.

L’ ho ascoltata fino in fondo e poi ho spento.

Quella canzone aveva aperto una porta che non sono riuscita a richiudere e tu ne hai approfittato.

Ti ho ritrovato  seduto vicino a me.

Ho continuato a guidare ignorandoti.

Io non ti volevo nemmeno guardare, ma poi…

Poi girandomi appena, sono rimasta stupita.

Avevi gli occhi dei tempi felici e il viso, il tuo viso, era cambiato.

Eri tornato ragazzo: la pelle liscia, lo sguardo aperto alle promesse di vita.

La fronte coperta dal vezzo del tuo ciuffo ribelle…e gli occhiali…i Ray Ban che mi piacevano tanto.

Mi hai sorriso.

E poi… poi  sfiorando lo sguardo nello specchietto dell’auto mi sono stupita.

Anche il mio viso era cambiato.

Ero tornata ragazza.

La frangetta sugli occhi non dipinti dal trucco, i capelli castani coi riccioli morbidi, l’apparecchio sui denti…

Ti ho sorriso.

Per un attimo siamo rimasti in silenzio.

E poi… poi l’abitacolo della vettura si è riempito del suono di mille parole.

Parole curiose, festose, piene di premure e attenzioni.

Ma quanto tempo è passato!

Dove sei andato a finire?

E dove sei adesso?  

Le nostre domande si sovrapponevano alle risposte e le risposte alle domande.

E poi ancora parole.

Parole belle, normali, semplici: le parole degli innamorati. 

Eravamo di nuovo due giovani innamorati felici.

E la frenesia, e l’eccitazione, il desiderio: la sete e la fame di te, esattamente la stessa tua per me.  

Ci siamo presi per mano.

Ho guidato nel colore pacato del giorno striato di rosa con la tua mano stretta nella mia.

Guardavo la strada e avevo il sole sul cuore.

Poi, hai fatto una domanda.

Ma dove stai andando?  Hai chiesto.

E la tua voce tradiva il timore di una risposta che non volevi sentire.

Lontano da te!  Ho risposto.

Lontano dalla persona che sei diventato.

Me ne vado lontano dalla tua vita , dalla nostra vita che non è più vita!

E la mia voce  era limpida e chiara.

Sei diventato serio e hai annuito.

E poi… poi il presente si è vestito di colpo coi soliti panni.

I nostri visi tirati dagli anni, gli occhi lividi e cupi, la fronte aggrottata da mille pensieri.

E di nuovo le ombre nei giorni di un tempo sempre più corto.

Le parole sono diventate schiaffi a colpire le guance allenate a riceverne i danni. 

E’ colpa tua! La voce affilata.   

No, tua!  L’ostinazione ignorante.

Non capisci  Non riesci Non conosci..

I verbi si sono fatti arroganti, e i gesti nervosi: un copione tristemente imparato a memoria.

In un attimo sei sparito.  

Ho continuato a guidare nella luce sfacciata del giorno.

Guardavo la strada e avevo il buio sul cuore.

Sono arrivata al mare.

Mi sono distesa su uno scoglio e ho chiuso gli occhi.

Ho ascoltato gli umori del mare.

Da domani sarò sola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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2 commenti »

  1. Quasi una poesia, perché alle volte, davvero, bastano poche parole o “quasi versi” per raccontare una storia. Un piccolo gioiello di scrittura, brava!

  2. Racconto poeticamente stringato e coinvolgente.
    Brava!

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