Premio Racconti nella Rete 2011 “Sal e Zucar” (sezione racconti per bambini) di Stefano Bordoni
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2011C’era una volta, tanto tempo fa, un asinello che tornava dal mercato tirando un carretto completamente vuoto. A fianco del somarino c’erano i suoi due padroni, Sal e Zucar. Sal e Zucar erano due contadini, ignoranti come due zucche vuote, ma molto buoni d’animo. Vivevano in una decrepita casa di campagna e avevano un piccolo fazzoletto di terra dove coltivavano insalata da vendere al mercato. Mentre camminavano sulla strada del ritorno a casa, a notte inoltrata, i due si lamentavano a gran voce della pessima giornata passata al lavoro. Non abbiamo venduto niente! Diceva Sal. Bella forza! Rispondeva Zucar. Io sono ignorante come una zucca vuota, ma secondo me è un errore andare al mercato col carretto vuoto! Tu non capisci le regole del commercio, diceva Sal di rimando. Intanto ci facciamo conoscere dai clienti e quando l’insalata sarà pronta da cogliere, faranno tutti la fila al nostro carretto per venire a comprare da noi. Mentre Zucar rifletteva in silenzio su quanto fosse saggio e astuto il suo amico, si udirono dei forti singhiozzi, come se qualcuno stesse piangendo disperato. Beh, dai, non c’è bisogno di piangere, disse Sal a Zucar, ci rifaremo domani. Abbiamo ancora qualche cipolla nella dispensa e se proprio vuoi proveremo a vendere quelle. Io non sto piangendo, rispose Zucar. Pensavo fossi tu. Allora chi è che si lamenta in questo modo? Detto questo, i due alzarono la testa e videro che la Luna, già alta nel cielo, stava piangendo a calde lacrime e non riusciva a trattenere i singhiozzi. Oh questa poi è bella! Disse Sal. Bella davvero! Rispose Zucar. Prima di riuscire a pensare che la Luna di solito non parla e non piange, Sal le chiese come mai fosse così infelice. Mi è andato un sassolino in un occhio e qui non c’è nessuno che mi aiuti! Rispose la Luna. Potremmo andare noi ad aiutarla, disse Zucar. Certo! Disse Sal. Abbiamo un somaro molto forte e basterà attaccare un paio di ali al carretto per poter volare fin lassù. Zucar guardò Sal con grande ammirazione, invidioso che un’idea tanto buona non fosse venuta a lui per primo. Così presero due rami di pino, ben robusti e frondosi e li attaccarono al carro con una corda. A quel punto Sal ebbe un dubbio. Siamo sicuri che questo coso volerà? Disse. Io sono ignorante come una zucca vuota, rispose Zucar, ma ho visto volare nel cielo carretti più grossi e più brutti del nostro. E in più noi abbiamo il somaro! Questa volta ti devo proprio dare ragione, disse Sal, con grande soddisfazione del suo amico che si sentì molto intelligente per quello che aveva appena detto. Andiamo! Così i due amici montarono a cassetta e, incredibile ma vero, dopo una breve rincorsa riuscirono a prendere il volo. Volarono e volarono, sempre più in alto e sempre più veloci, fino a raggiungere la Luna che continuava a piangere sconsolata. Dopo un atterraggio un po’ brusco, Sal e Zucar si avvicinarono ai grandi occhi della Luna per esaminare il problema da vicino, fingendosi grandi esperti di problemi lunari. Hai proprio ragione, le disse Sal, c’è un sasso grande come un cocomero proprio dentro al tuo occhio destro. Si, è mi fa un male cane. Per favore, provate a toglierlo perché io proprio non ci riesco! Non ho mica le mani! Sal e Zucar erano tanto forti quanto ignoranti e, in pochi minuti, riuscirono a recuperare il masso e a caricarlo sul carretto. Grazie amici! Disse la Luna. Non sapete che piacere mi avete fatto, non ne potevo proprio più. Non è che ricevo molte visite e se non foste venuti voi quel sassolino mi sarebbe rimasto nell’occhio per secoli e secoli! Grazie ancora e tornate a trovarmi quando volete! I due salutarono calorosamente la loro nuova amica e tornarono a casa col carretto e il suo pesante carico. Il mattino seguente, come tutti i santi giorni, si alzarono all’alba e partirono per andare al mercato, ma erano così assonnati che si dimenticarono di togliere il grande sasso dal carretto. Appena arrivati, tutta la folla riunita in piazza cominciò ad avvicinarsi incuriosita al loro carro. Hai portato le cipolle? Chiese Zucar a Sal. Oh no, scusami! Me le sono dimenticate, ma ti prometto che domani le porterò. E allora cosa vuole tutta questa gente? In effetti tutti i presenti continuavano ad accalcarsi attorno al loro carro con un gran vociare. Guardate! Dicevano tutti. E’ oro! E che oro! E’ la più grande pepita d’ora mai vista prima! Così Sal e Zucar si voltarono verso il carretto e si accorsero che il sasso altro non era che un’enorme pepita d’oro zecchino. Oh questa poi è bella! Disse Sal. Bella davvero! Rispose Zucar. E al mercante che si avvicinò per comprarla, chiesero in cambio un castello tutto per loro e il più grande campo di insalata di tutta la vallata. Così che, da quel giorno, il loro fu il più fornito e il più famoso carretto di insalata di tutto il mercato.