Premio Racconti per Corti 2023 “Il ventaglio di Alisea” di Sonia Bizzarro
Categoria: Premio Racconti per Corti 2023Resto immobile, smarrita.
Trattengo il fiato, non avevo mai provato prima questa sensazione del buio che in un batter di ciglia mi avvolge.
Chi ha vissuto questa esperienza prima di me racconta che dura poco, giusto il tempo della preparazione della sala. Poi passa.
Dopo si può tornare a respirare, a rivedere la luce.
Con un’ampia benda calata sugli occhi, vivo solo di suoni questo tempo che mi sembra indefinito.
Percepisco persone intorno a me, mi sento sfiorare dal loro respiro, da parole amplificate che mi arrivano da più lati. Confusa, non riesco a rintanarmi da nessuna parte.
Queste voci stridule riecheggiano nella mia mente che vorrebbe solo liberare farfalle, e tornare a rivedere il mondo negli occhi delle persone che ogni giorno mi ammiravano.
Mi sento afferrare, sballottare per un minuto appena. Non ho paura: so di valere tanto! Avranno molta cura di me.
In sala il vociare aumenta, per me che sono abituata al silenzio è una situazione fastidiosa. Non riesco ancora a capire di fronte a quante persone mi svelerò.
Per il bagliore che mi colpisce e il pauroso colpo d’occhio su una sala gremita di gente, d’istinto socchiudo gli occhi quando vengo liberata e una leggera brezza mi accarezza e mi sposta di lato i capelli.
In terza fila c’è una signora che cattura la mia attenzione: cappello improbabile, cappotto giallo senape e lo sguardo incollato su di me.
Riesco a specchiarmi nei suoi occhi, devo ammettere che è proprio bella la cornice che mi hanno messo intorno, permette di non far volare via tutte le parole che i miei pensieri trasformano in farfalle.
Noto accanto a lei un giovane uomo a braccia conserte, le gambe allungate fin sotto la sedia che ha davanti, quasi disteso, con aria scocciata fissa un punto lontano nel vuoto che io da questa angolazione non riesco a vedere.
Non mi guarda, non prova alcun interesse per me e, dispiaciuta, mi domando cosa ci faccia qui.
Credetemi, so quello che dico: non c’è niente di peggio che finire appesi a un muro nelle abitazioni di chi prima ci desidera tanto e poi, passata l’euforia del momento, non ci degna più di alcuna attenzione.
«Il ventaglio di Alisea!» È così che mi presenta il banditore d’asta.
Mi concentro sulla signora con il cappotto giallo senape.
Lei mi vuole, non distoglie lo sguardo da me.
Viene comunicata la base d’asta. In un attimo il banditore dagli occhi piccoli è intento a seguire la sala che si anima. Vedo la mano ingioiellata della signora alzarsi più volte, ma c’è sempre qualcuno che ribatte, non il giovane uomo che resta stravaccato nella sua noia, senza partecipare.
«E uno, e due. E tre! Il ventaglio di Alisea va alla signora con il cappotto giallo senape!» sancisce solenne, con il martelletto, il banditore.
Oh no, ci deve essere un errore. Sono stata aggiudicata alla signora con il cappotto giallo. Perché il giovane uomo annoiato viene verso di me?
Mi afferra deciso e con poca grazia; ho di nuovo quella nauseante sensazione di sballottamento. Prima d’incamminarsi, finalmente mi guarda.
Vedo un mondo intero nei suoi occhi corvini.
Fai attenzione ai periodi troppo lunghi. Spesso un punto messo al posto giusto alleggerisce lo scritto e rende tutto più scorrevole. Potrebbe esserti d’aiuto leggere a voce alta quello che scrivi.
Grazie per la lettura e il consiglio!
Bella short story, scritta anche molto bene. I periodi secondo me sono giusti e l’uso della punteggiatura mi pare adeguato alla storia ed al ritmo che hai voluto imprimergli. Si riesce anche ad immaginare bene la realizzazione del corto e le emozioni che vuole trasmettere. Brava.
Grazie per la lettura e il commento!
Che carino!Mi piace l’effetto sorpresa! Rende le emozioni e mi piace anche il ritmo!
Ti ringrazio.
Adoro ogni tipo di antropomorfizzazione! Gli oggetti possono foare quello che vogliono, sempre, senza se e senza ma. Bello! Brava!
Grazie!
Un punto di vista originale, complimenti!
@Riccardo grazie!