Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2023 “La bambina e la ‘barbona’” di Stefano Carlo Vecoli

Categoria: Premio Racconti per Corti 2023
  • Siamo in una bella casa, una bambina sta studiando ad una scrivania, sente musica venire da fuori e si affaccia alla terrazza.  La bambina sgrana i suoi grandi occhi, da dietro le foglie e i fiori del suo terrazzo, per vedere quella signora vestita di molti colori che suona una fisarmonica (o violino o chitarra) per strada. Ha una lunga gonna formata da diverse stoffe, ognuna di un colore diverso, una giacca che era stata elegante, e oggi si presenta con qualche rammendo, in testa tiene un cappello con i fiori. La signora suona allegra e sorridente, spensierata. Accortasi della bimba che la guarda curiosa, le sorride lungamente e le mando un bacio.
  • Entra la mamma nella stanza, non vede la bimba, e arrabbiata la cerca, individuatala sulla terrazza, la prende per un braccio, la sgrida duramente e la riporta in casa dicendola che deve studiare, fin da piccola perché da grande dovrà prendere su di sé l’importante ufficio di famiglia, non deve perdere tempo guardando quella “barbona”. “Non è una barbona, è una fata colorata”, cerca di ribattere la bimba. Ma la mamma ancora sgridandola, la mette alla scrivania e la obbliga a studiare, poi si allontana guardandola in modo autoritario. La bimba uscita la mamma, va verso una cassapanca, e tira fuori qualche scarno trucco di carnevale e un vestito colorato un pò stropicciato. La festicciola del Giovedì Grasso a scuola era l’unico momento, durante l’anno, in cui poteva usarlo. Sospira e lo stringe a sé con tenerezza e commossa.
  • Sono passati molti anni, siamo in un ufficio molto elegante, dalla finestra si intravede una chiesa di Lucca (o una piazza riconoscibile di Lucca). La bimba è divenuta grande, adesso è una donna in carriera (che sia la stessa si può far intuire da un ritratto della madre con lei sulla scrivania). Lei seduta alla scrivania, è indaffaratissima, telefona, guarda fascicoli, richiama e riprende segretari/e e collaboratori/trici. Si arriva a fine pomeriggio lei appare stanca, è ancora in ufficio con l’ultimo collaboratore/trice, gli/le chiede un bicchier d’acqua, ha un malessere, sviene.
  • A colloquio (in uno studio medico, o anche nello stesso ufficio di lei) con un medico, suo amico, si danno del tu, le parla con amorevolezza oltre che professionalità. Lei è provata, aria dimessa, il medico le spiega la situazione: ha un difetto cardiaco che nessuno aveva ancora diagnosticato, ma che d’ora in avanti le impedirà di lavorare con quei ritmi a cui è abituata, se non vuole che accada l’irreparabile. Dovrà rimodulare i ritmi della sua vita. Deve rilassarsi, non può più continuare con i suoi ritmi di lavoro.
  • Lei nella stanza, in cui l’abbiamo vista bambina, si dispera, piange. Vede la cassapanca, si avvicina e la apre. Tocca con dolcezza i suoi vecchi vestiti, i suoi vecchi trucchi, pensa, riflette, poi sorride, e inizia a truccarsi in modo buffo, clownesco, come faceva da bambina le poche volte che glielo permettevano. Continua a truccarsi, a sorridere, sta ritornando ai suoi sogni di bimba.
  • Siamo di nuovo sulla strada, vediamo lei, vestita come la signora dai molti colori della prima scena, felice. Canta, suona una fisarmonica (o violino o chitarra). Davanti a lei una custodia dello strumento per accogliere le offerte, alcuni CD dal titolo: “Non rinunciare mai ai tuoi sogni”. Si vede che è felice, sorride ai passanti, a tutti i passanti e soprattutto ai bambini. Passano anche i suoi oramai ex segretari/e e collaboratori/trici, qualcuno di loro la guarda con sarcasmo, qualcun’altro è stupito ma alla fine le sorride, e con allegria le lascia pure un soldino, e lei la rude manager di un tempo è tornata bimba, e adesso è davvero felice. Lei la ringrazia con un gran sorriso e le manda un bacio come fece la vecchia signora con lei.

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8 commenti »

  1. Molto poetico, si riesce a vedere, a immaginare… Senza dubbio, fa riflettere!

  2. per Sonia Bizzarro: grazie del tuo apprezzamento.

  3. Un corto che si concretizza negli occhi di chi legge. D’altronde, può essere veramente una scelta difficile perseguire i propri sogni: richiede energia, entusiasmo e una buona dose di sfrontato coraggio. Ma, alla fine, è l’unica strada che realizza e palesa veramente noi stessi. Grazie all’autore per le immagini di una sensibile e sognante visione della vita.

  4. x Roberta Banchi: grazie del tuo articolato giudizio.

  5. Bella storia con un messaggio d’amore !
    Complimenti!

  6. x Sergio Saponati: grazie , contento che ti sia piaciuto.

  7. Credo anch’io che i sogni che avevamo da bambini siano tra le cose che ci possono salvare da adulti. E’ importante che ogni tanto qualcuno ce lo ricordi, come fa questo racconto.

  8. x Riccardo Negri, grazie per il tuo commento. E’ questo infatti l’intento del mio racconto. Vediamo se si trasporterà su schermo. 🙂

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