Premio Racconti nella Rete 2023 “La luna” di Adelaide Gioci
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023Mi sono svegliata all’improvviso, come se qualcuno mi avesse dato uno scossone.
Guardo il cellulare appoggiato sul comodino, sono le 2,30, ho un po’ i battiti accelerati, anche se non stavo sognando nulla di brutto, anzi non sognavo affatto.
Faccio un respiro profondo, guardo il buio della stanza, in cui gli oggetti divengono ombre in 3 d . Non riesco a riprendere sonno, mi giro sul lato sinistro, perché ho letto in una rivista di medicina che tale posizione, aiuta a rilassarsi.
Con me, però, sembra non funzionare, mi distendo supina, sento lo sciacquone dell’appartamento sopra al mio, a quanto pare non sono l’unica ad essere sveglia stanotte.
Lo sciacquone, mi ha stimolata e vado in bagno a fare pipì, già che mi trovo bevo un bicchiere d’acqua.
Dalla finestra della cucina entra un bagliore, guardo attraverso i vetri, c’è una luna bianca da mozza fiato, sembra uscita da un film da notte da lupi.
La sua bianca luce si irradia tutt’intorno, gli alberi hanno acquisito un colore azzurrino, le foglie danzano guidate da un venticello fresco.
Penso, chissà se fa freddo fuori, in fondo siamo in aprile, indosso la vestaglia e mi dirigo in terrazza, il venticello mi accarezza la faccia, quel fresco mi piace, se prima non riuscivo a dormire ora in quella brezza fresca, che risveglia tutti i sensi, sono sicura non dormirò più.
La luna è talmente grande che sembra voglia venire a sedersi nella mia terrazza.
Mi sento come avvolta in quel chiarore, _ Sei stata tu a svegliarmi? Sussurro alla luna, – se è così hai fatto bene .
E’ uno spettacolo stupendo, il silenzio avvolge tutto, sembra di essere in una dimensione diversa.
Gli umani dormono e i loro rumori assordanti, fatti di motori, stereo, clacson tacciono e la natura ne approfitta , si trasforma, diviene poesia , dolce e soave .
Come una bella donna, che si reca ad una serata danzante, sfoggia l’abito più bello.
Scioglie i capelli che sinuosi, le accarezzano le spalle, con passo lento, muove i fianchi seducenti e da lontano la vedi arrivare sorridendo, gli occhi colmi di gioia, aspettano solo che qualcuno la inviti a danzare.
Così la luna, pallida e lucente, attira a se le creature della notte, illuminandole con la sua luce le fa brillare, il buio s’inchina al suo passaggio e si ritira a contemplare.
Ora in questo silenzio riesco ad udire i loro versi, bubola un gufo, poi un gatto miagola d’amore un cane ulula di malinconia ed io rimango rapita e ringrazio di essermi svegliata, perché neppure
il sogno più bello, m’avrebbe regalato tanto stupore.
Respiro quest’aria cristallina, mi sento come ringiovanita, carica di energia, sento come se scorresse in me, nuova linfa di vita.
Eppure sono sempre la stessa, quella che si alza all’alba , che prepara il caffè, che prende l’auto e si perde nel traffico delle ore di punta, quella che dimentica sul tavolo la lista della spesa, sono sempre io quella che a lavoro, pensa di non farcela più e che ritorna a casa a preparare la cena e mille altre faccende.
Sono quella che fa zapping con il telecomando, che si ferma a leggere qualche pagina di un libro o che chiama una amica e poi messaggia la buonanotte alla figlia lontana.
Eppure, stanotte mi sento un’altra, come trasformata dalla luce della luna, la mia vestaglia sembra l’abito di una regina e il parapetto della mia terrazza, sembra la guelfa di un castello.
Ho i capelli sciolti, il venticello me li smuove, penso a principesse in attesa dell’amato, dei loro baci da lontano, di sguardi appassionati e lusinghieri, a serenate, in cui la luna mostrava come stanotte tutta la sua bellezza e diveniva complice di amori e tradimenti.
Oggi , se un uomo vuole corteggiarti si limita ad uno striminzito messaggino, di buongiorno o buonanotte accompagnato da un emoticon, senz’anima, privo di emozione ed unicità.
Anche i fiori vengono inviati tramite whatsapp e così i cuori e saluti vari.
Le frasi sono copiate da poesie d’amore, scritte da eccelsi poeti, oppure prese in prestito da aforismi e canali youtube.
Succede, di non sapere realmente di chi ti innamori, se di un social o di qualcuno in carne ed ossa.
Tu, luna, però non cambi, sei sempre la stessa, vera e immensa, spesso ruffianèlla se ti va.
Il freddo mi coglie all’improvviso, guardo ancora un po’ la luna, anzi la saluto con un cenno della mano, come si fa con un amica, con cui ci si è fermati a chiacchierare, senza poi accorgersi dell’ora tarda.
Ritorno a letto, mi sento come avvolta in una corolla di un fiore, mentre gusto questa sensazione penso che sto diventando troppo sdolcinata, sarà l’effetto del biancore della luna ? Forse si , forse no.
Riguardo il cellulare, sono quasi le 4 .00, non pensavo di essere stata cosi tanto fuori la terrazza, la luna mi ha stregata, mi accorgo che c’è un messaggio su whatsapp.
Mi chiedo chi può scrivermi a quest’ora, sono indecisa se leggerlo, ma penso a mia figlia lontana e non esito più e guardo.
Non è lei, da un lato ne sono contenta, significa che non ci sono cattive notizie, noi mamme siamo così, è raro che un figlio ci messaggi di giorno, figuriamoci di notte, perciò poi si pensa a cose negative.
Il messaggio è da parte di Roberto, mai avrei pensato a lui , strano, eppure sembra che non mi veda neppure, o forse sono io che non vedo lui.
Prima di leggere, ne focalizzo i tratti del volto, dato che come profilo, ha messo la foto di una barca non mi piace leggere il messaggio di una barca.
“Ciao, scusa l’orario, ma non riuscivo a dormire…”, Bene ,penso, un altro che non dorme, “..così, mi sono alzato e ho visto che c’è una luna stupenda, l’ho guardata stupito, creava una riga luminosa nella mia stanza…”, però che strano anche lui guardava la luna, “…ho pensato che sarebbe stato bello guardarla insieme, in riva al mare. Lo so ti sembrerà strano che ti dica queste cose…”, si strano un bel po’,continuo a pensare, ma nello stesso tempo, mi piace quello che scrive.
“… ti confesso che da quando ti ho vista , quella sera in cui Dario ci ha presentati, non ho fatto altro che pensarti, come dirtelo , mi piaci…”, ti piaccio? Questa poi non me la sarei aspettata.
“..mi piace il tuo sorriso, come cammini, la tua voce, persino quando fai quella smorfia con le labbra quando ti annoi …”,quale smorfia, io non faccio smorfie . “… si anche il tuo modo di camminare, la tua allegria…”, però simpatico, “…ecco ti pensavo e non sono riuscito più a dormire, ho pensato alla luna , a come mi ricordasse e scusami se te lo dico, il tuo fondo schiena…”, Cosa? “…ecco, l’ho scritto, non pensare male di me ora, volevo solo chiederti se vorresti prendere un caffè insieme a me? Spero tanto di si, buonanotte.”
Buonanotte, seguito da un omino con il braccio alzato in segno di saluto e un cuoricino.
Buonanotte un corno penso, prima il poeta e poi il maiale , ecco cosa dovevi metterci la faccina di un maialino.
Spengo il cellulare, non rispondo,” il tuo fondo schiena simile alla luna”, un paragone satellitare. Avevi iniziato bene, dico ad alta voce, rivolgendomi al cellulare, ma sei caduto in un baratro.
Mi seggo sul letto, a braccia conserte, ecco ora parlo con i cellulari , penso.
Sono nervosa, ora sono sicura che non riuscirò più a riaddormentarmi, aggiusto più volte la coperta mi rigiro nel letto, e più mi muovo e più mi innervosisco.
Decido di alzarmi, bevo un altro bicchiere d’acqua, dai mi dico, in fondo è stato carino, però paragonare il mio fondo schiena con la luna è spropositato, non ho un sedere così infinito. Avessi detto,” hai gli occhi come due stelle”, avresti guadagnato punti, oramai parlo da sola , sono circa le sei , mi preparo il caffè.
Esce sbuffando, come sbuffo io a ripensare al suo messaggio, metto in tazzina e addolcisco con un po’ di zucchero, sai che faccio gli rispondo.
Prendo il cellulare , lo riaccendo, inizio a scrivergli :” Ciao, ora strana per scrivermi, non trovi?
Avresti potuto aspettare un’ora più consona, mi fa piacere che mi hai pensata, una donna come me come fai a non pensarla, soprattutto per il fondo schiena alla luna, non passo sicuramente inosservata. Anche tu, non passi inosservato , ieri sera infatti ti pensavo, proprio mentre mangiavo
una triglia, mi sono venuti in mente i tuoi occhi, si hai gli occhi di una triglia lessa.”
Rileggo, non mi piace , risulto proprio antipatica, mi sa che cancello, si forse è meglio, non rispondo, gli parlerò di persona, gli chiederò della luna, meglio guardarsi in faccia , lo preferisco.
Cosi sto per cancellare ma parte l’invio, urlo un no lungo un minuto.
Dannati cellulari ultra sensibili. Cosa faccio ora, ora niente, non devo pensarci, mi ci vuole un altro caffè, cosi mi scolo tutta la 4 tazze e mi ficco sotto la doccia.
Mi vesto, un trillino mi avverte che mi è arrivato un messaggio, non ho il coraggio di guardare.
Sbircio, maledizione è lui, ecco lo sapevo, ora nasce una polemica infinita.
Apro e leggo, “ Lo sapevo che eri una donna ironica, ho riso tanto, hai ragione ho un po
gli occhi da triglia lessa, ma forse perché mi sono innamorato di te, scusami ancora se ti ho scritto di notte, ma è stato più forte di ogni regola di educazione, spero che accetti le mie scuse e il mio invito “.
Rimango basita, con il cellulare in mano, che tipo, penso, e se fosse il tipo giusto per me?
Cosi gli rispondo, “ Alle 17.00 al bar Tiziano “, compaiono due spunte blu di avvenuta lettura e la risposta , “Ok a più tardi, e buona giornata “.
Sorrido, penso, è proprio vero , la luna quando ci si mette è proprio ruffianella.
L’ho letto volentieri, è leggero, frizzante, qualche refuso da sistemare.
Grazie
Grazie Adelaide! E’ nata una piacevole storia da piccoli fatti di vita, bene!
E’ stata una lettura gradevole anche per me.
Forse rivedrei la punteggiatura per scandire ancora meglio il ritmo che c’è già. Non so, forse è solo una questione personale.
Un dubbio: la tua protagonista non sa che si possono cancellare i messaggi su whatsapp entro un certo limite di tempo, vero? Forse bisognerebbe mettere in evidenza questa mancanza di informazione in qualche modo?
Certo che lo sa, ma la foga alcune volte gioca brutti scherzi. Grazie per i consigli .