Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2023 “La nebbiolina” di GianMarco Cellini

Categoria: Premio Racconti per Corti 2023

Scena: oggi, in treno

Una ragazza è seduta da sola su un treno ancora fermo in stazione. È mattino. Lei guarda fuori dal finestrino: si scambia delle occhiate con un ragazzo sulla banchina. La ragazza sembra triste; passa lo sguardo su un foglietto di carta piegato che tiene tra le mani. A un tratto una fitta nebbiolina le nasconde la vista fuori dal finestrino. Sembra dispiaciuta ma si rassegna e abbassa ancora lo sguardo. Poi alza la testa e vede seduto davanti a sé un uomo: egli la guarda amorevolmente e le chiede il suo nome. La ragazza risponde senza esitazione: «Mi chiamo Laura Simone». L’uomo la guarda incuriosito per il fatto che lei, ancorché sconosciti, si sia presentata con nome e cognome.

Scena: nel passato, Laura dieci anni, nel parco divertimenti.

Laura non sembra interessata a giocare con le altre bambine intente a divertirsi con bambole e giochi per femminucce e si sente a disagio perché loro la chiamano con diminutivi e vezzeggiativi che a lei non piacciono («Laurina», «Lauretta»). Invece è attratta dai bambini che giocano a calcio poco più in là ed è felice perché la chiamano «Simone».

Scena: oggi, sul treno.

Laura continua a girare tra le dita il foglietto, triste. L’uomo le chiede il motivo per il quale lei si sia presentata con nome e cognome. Lei risponde quasi con stizza che non le è mai piaciuto il nome Laura: preferiva la chiamassero per cognome.

Scena: nel passato, Laura adolescente, appartata con un ragazzo.

Su una panchina delle Mura di Lucca, Laura non sembra interessata alla dichiarazione d’amore che un ragazzo le sta facendo seduto accanto a lei. Lui è molto gentile: lei però ascolta distrattamente e si ritrate a ogni contatto fisico. Laura è imbarazzata e non trova le parole per uscire dall’impasse. Riuscirà invece a spegnere gli ardori del ragazzo scappando via quando lui in un momento di preghiera la chiamerà «Laurina».

Scena: oggi, in treno.

Laura guarda fuori dal finestrino. Il treno è ancora fermo in stazione e la nebbiolina è sempre lì. L’uomo è incuriosito dalla cura e devozione con cui la ragazza tiene in mano quel fogliettino piegato. Le racconta di quelli che nella sua infanzia preparava con cura per comunicare alle compagne di classe il suo amore e di come capiva la risposta delle fanciulle non dalle loro parole ma da come trattavano quel foglietto.

Scena: nel passato, Laura giovane donna, discussione in famiglia.

I genitori di Laura sono infastiditi dal modo in cui la figlia si occupa della cura della propria persona: si lamentano dell’acconciatura, del modo di vestire, delle amicizie che frequenta, dal fatto che si fa chiamare da tutti per cognome. Laura è irritata ma non riesce a contrastare i genitori. Come sempre durante le discussioni animate, la madre si mette a piangere e il padre accusa la figlia di farla soffrire. Laura si sente in colpa e cerca di rassicurarli entrambi: promette loro che cambierà ma in cuor suo sa che niente potrà essere diverso da come si sente.

Scena: oggi, in treno.

L’uomo è sempre lì, come la nebbiolina. Le racconta di come il proprio nome sia come un compagno, che possiamo scegliere oppure respingere, e le suggerisce di non nascondere un importante messaggio dentro quel fogliettino. Laura intenta nell’ascolto dell’uomo, china la testa in basso e qualche lacrima cade sul foglietto facendo trasparire qualche lettera. Quando alza la testa per dire qualcosa l’uomo non c’è più. Si volta verso il finestrino e la nebbiolina si sta diradando. Guarda fuori e sulla banchina non c’è nessuno. Il capostazione annuncia l’imminente partenza del treno: lei si alza e scende in fretta prima che il treno possa partire. Quando si trova sulla banchina apre il foglietto e urla a gran voce il suo contenuto: «Il mio nome è Simone!».

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12 commenti »

  1. Argomento molto attuale. Le scene sono ben suddivise, si riesce a “vedere”. La nebbiolina, co-protagonista, forse meritava un po’ di spazio in più… resta una bella sensazione di “sospeso”.

  2. Grazie Sonia. Grazie per il tuo commento!

  3. Si percepisce perfettamente il tormento interiore della ragazza, la sua lotta contro tutti fin da piccola

  4. Grazie Rosa! Sono felice di essere riuscito a trasmetterti questa forte sensazione!

  5. Un bel racconto sulla identità che non sempre è scontata e decisa alla nascita.

  6. Le forti emozioni riescono a filtrare attraverso la nebbiolina.
    Complimenti.

  7. Un racconto molto bello, trasmette tante emozioni diverse! Complimenti!

  8. E’ proprio vero: a volte le parole di una persona sensibile, magari anche di uno sconosciuto, possono aiutarci a diradare la nebbia che avvolge i nostri cuori.

  9. Grazie Anna Rosa! È come un tatuaggio che non abbiamo deciso di incidere sulla nostra pelle…

  10. Grazie Roberto. Quella nebbiolina… a volte basta così poco guardare al di là di ciò che riteniamo più denso di come è in realtà…

  11. Grazie Aurora! Le tue parole mi hanno emozionato!

  12. Grazie Riccardo. Accade che la nebbiolina non copra soltanto i nostri occhi ma anche le nostre orecchie…

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