Premio Racconti nella Rete 2023 “In sala di attesa” di Alessandra Bruno
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023Aldo entra in sala d’attesa zoppicando. La borsa di pelle ciondola sotto il braccio colpendogli la pancia. Telefono in mano. Camicia gialla infilata per meta’ nei pantaloni. Alla sua destra l’assistente gli sorride da dietro il bancone, divisa rosa e auricolare. I denti risplendono fra le labbra carnose.
- Buongiorno –
- Buongiorno Aldo, come va? – chiede l’assistente sorridendo.
- Dolorante –
- E i denti? –
- Ah i denti bene, come nuovi –
- Siediti, fra poco ti faccio entrare –
- Non tenermi qui un’ora –
Aldo si siede sull’unica sedia libera. Una ragazza giovane e carina, gli sorride. Aldo abbassa lo sguardo, e’ interessato solo ad aprire l’ultimo messaggio di sua figlia : gli ha inviato un altro video della nipote che parla, ridendo, di quello che sta facendo. Le fanno il solletico? Aldo non capisce, alza il volume. Una Signora abbronzata alza le mani al cielo, mettendo in risalto le sue unghie laccate color fucsia. Accavalla le gambe: il pantalone corto fa una grinza e la t-shirt blu si alza sbuffando. Il sandalo brilla al movimento improvviso, illuminando il tavolino porta riviste al suo lato. Barche e’ la rivista incima alla pila. Adesso sopra lo yacht riflette un’arcobaleno. Aldo avvicina il telefono all’orecchio, per capire meglio. Torna indietro e riparte. “Ma cosa dice? “
- Scusi –
Aldo alza lo sguardo.
- La aiuto con il telefono? – chiede una ragazza giovane e carina.
- Come?-
- Dico, LA A-I-U-T-O ?- la ragazza alza la voce scandendo le parole.
- Guardi che N-O-N S-O-N-O S-O-R-D-O – ribadisce Aldo.
- Scusi, non volevo offenderla. Pensavo-
- Non pensi signorina –
- E’ che – la ragazza e’ titubante – Il volume. E’ alto –
- La disturba? –
- Dovrebbe abbassarlo –
- So come si fa – Aldo rigira il cellulare fra le mani a cercare il tasto del volume.
- A me disturba – sentenzia la Signora troppo abbronzata. Aldo riesce ad abbassare. Apre un altro video : sua nipote adesso sta mangiando delle stelline in brodo.
Le stelline cadono colpendo a volte il tavolo , a volte le sue gambe. – Camilla . Saluta.- La voce di sua figlia e’ lontana. Aldo non la riconosce piu’. – Ciao nonno ! Sto mangiando le stelline. Sono buone vero? – Vede solo la sua mano tenere il cucchiaino che si avvicina alla bocca della piccola. – Bravissima Camilla ! Hai mangiato tutto . Ora banana. Che buona la banana. Fai vedere a nonno come sei brava. – Camilla prende i pezzi di banana uno alla volta, con le mani, e prima di aprire la bocca, guarda il suo trofeo stretto fra indice e pollice.
Aldo pensa a com’era sua figlia da piccola. Mangiava di tutto,forse. Sicuramente non c’era la moda dei telefonini come adesso. “E mentre mia figlia giocava, mangiava, faceva il bagno, dov’ero io?”
Quando lui arrivava a casa e lei gia’ dormiva, si avvicinava al suo letto : chinandosi facendo attenzione a non svegliarla, la baciava sulla fronte. Lo rasserenava vederla dormire.
La Signora muove il suo indice laccato con fare nevrotico, stara’ guardando delle foto su qualche social perche’ avvicina il viso allo schermo stringendo gli occhi. E’ senza occhiali ma ne avrebbe bisogno. La ragazza carina forse stanca delle risate della nipote di Aldo, fruga nello zaino. Ecco che la ricerca finisce e lei sorride , tirando fuori un paio di cuffie che prontamente indossa. Adesso nella sala, oltre alle risate di Camilla, ci sono gli sbuffi della Signora e una musica pop che esce dalle cuffie della ragazza.
- Quella ragazza diventera’ sorda – osserva Aldo, ma la Signora finge di non aver sentito e continua nel vano tentativo di mostrarsi impegnata in qualcosa di importante.
Aldo torna ai suoi pensieri. Ha trascorso la sua vita lavorando come imbianchino. Dodici ore di lavoro al giorno, dal lunedi al venerdi. E il fine settimana lavori per amici e conoscenti vari, per arrotondare. Tornava a casa esausto, sporco, ma andava bene cosi’. La cena era sempre pronta e la casa profumava di famiglia. Sua moglie si occupava di tutto e lui portava a casa la possibilita’ di non farle mancare niente. Si permettevano anche una settimana di montagna a Natale e una di mare a Ferragosto.
- Aldo – l’assistente gli indica di entrare
Aldo si alza appongiando le mani sulle ginocchia. Mette il telefono nella borsa di pelle, stando attento a chiudere bene la cerniera. Si inceppa. Lui la forza. Chiude la borsa. Porta una mano su un fianco e zoppica fino a sparire dietro la parete opaca.
– Buongiorno Aldo, come andiamo? –
– L’eta’ inizia a farsi sentire, e lei,dottoressa,come sta? –
– Io bene. Do un’occhiata a questo impianto e fra due minuti e’ libero. Ha avuto qualche fastidio? –
– No per l’impianto –
La dottoressa gli sorride.
- Tutto bene. D’accordo. Per qualsiasi problema puo’ chiamare. Ci vediamo fra sei mesi per una revisione. Arrivederci Aldo –
Aldo si alza e a fatica si dirige verso l’assistente. Da’ un’ultimo sguardo alla sala di attesa. Non e’ cambiato niente. Ognuno al suo posto e con le sue occupazioni. Pensa a quanto invece sono cambiate le cose da quando sua moglie si e’ ammalata. Passa da lei tre volte al giorno: la mattina presto a darle il buongiorno, all’ora di pranzo per poter condividere almeno un pasto e nel pomeriggio per portarla in giardino a passeggiare. Ieri proprio mentre la imboccava, lei gli ha bloccato la mano.
– Siamo andati al mare con Aldo. C’era il sole e avevo preparato tutto. E’ stata una splendida giornata in famiglia. –
Lei si era alzata all’alba per preparare la borsa frigo e aiutarlo a caricare la macchina, in modo dopo da dover pensare solo alla sua piccola. Ma nel tragitto sua figlia vomito’ tre volte. Si spavento’. Tornarono indietro in fretta. Alla fine pranzarono in giardino. Fecero l’amore. Passarono una bella domenica in casa. Peccato che sua moglie raccontasse di lui come se fosse un altro ad ascoltare, e Aldo ancora non aveva capito chi era in questo presente.
- Ha detto revisione fra sei mesi –
- Certo Aldo, ti segno l’appuntamento qui . Ecco. A presto –
Aldo chiude la porta e si avvia verso la casa di riposo. Forse arrivero’ in tempo per pranzo.
Il suo telefono squilla : e’ sua figlia, lo avvisa che passera’ a trovarlo un giorno ma stara’ da sua suocera. Da quando sua madre ha smesso di riconoscerla, viene solo a Natale e a Ferragosto.
Un’amara riflessione sulla vecchiaia, sulla malattia, sulla solitudine e sui cambiamenti che ciclicamente avvengono nel mondo. Mi riferisco al passaggio all’era digitale.
Il titolo è efficacissimo e scandisce tutto: il video della nipotina che Aldo non riesce a vedere, il tempo che lo separa dalla moglie che pure non lo riconoscere, e soprattutto la consapevolezza che non potrà incontrare la figlia “dal vivo.” se non per poco tempo. Nessuna pillola dolce, cruda realtà e basta. Perché hai utilizzato i punti elenco nel dialogo?