Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2023 “La lettera” di Alessandra Bruno

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023

Caro Direttore,

Ho deciso di informarla su quanto e’ accaduto durante il mio soggiorno. Le comunico che ho confermato la prenotazione, nonostante il brutto tempo, solo perche’ la sua piscina riscaldata avrebbe dovuto consolarmi. Stamattina, dopo essermi cambiata, sono scesa al piano meno due: in piscina non c’era nessuno e sentire l’aria tiepida della stanza mi ha subito resa felice. Purtroppo la mia pace e’ durata pochi minuti. Ho lasciato le mie cose sulla panchina di legno. Le diro’, dovrebbe aggiungere un attaccapanni. E la panchina, mi scusi, e’ davvero troppo piccola. Ma non voglio dilungarmi. Dicevo che lasciando le mie cose sulla minuscola panchina, mi domandavo perche’ in piscina non ci fosse nessuno. Mi sono avvicinata alla scaletta e  

Mario smise di leggere. Alzo’ lo sguardo aspettando che Tomi dicesse qualcosa.

  • Quante pagine sono ? –
  • Sei – Penna blu e lettere non troppo grandi le riempivano. – Fammi finire che ora viene il bello –Mario teneva in mano i fogli del blocchetto con l’intestazione dell’hotel.

toccare l’acqua e’ stato uno shock. Lei ha mai fatto una doccia fredda? C’e’ a chi piace, per carita’, ma non a me. L’acqua era gelata. Scusi ma sul sito non diceva riscaldata? Ho deciso allora di asciugarmi i piedi, rivestirmi e fermarmi al bar. Avevo proprio voglia di un caffe’ caldo. Ho aspettato dieci minuti senza che arrivasse nessuno. Avrei evitato di dirle della camera, ma non riesco, mi scusi : le poltrone, in camera mia, avevano ben due macchie.

  • Ha scritto macchie?-
  • Si Tomi , macchie. –
  • Impossibile. Ho pulito io la camera. –
  • Stiamo leggendo per capire. – Tomi afferro’ un panino dal piatto e lo addento’. Cadde un po’ di tonno sul tavolo.
  • Ho passato tre volte su quelle macchie. Scusa ma dov’era la lettera?  –
  • L’ha data a me dicendo che era per il direttore.-
  • Andiamo avanti. –

Le macchie dovevano essere li’ da diverso tempo, cosa che mi fa dedurre che la pulizia non sia il vostro forte. Peccato , l’albergo sarebbe carino.

  • Seriamente vuoi portarla al direttore? –
  • Non so, e’ per lui. Che devo fare? –
  • Buttarla. Perche’ la stiamo leggendo?-
  •  Ero io di turno al bar stamani.-
  • Appunto allora strappiamola. –
  •  E se avesse avvisato il direttore con una mail?-
  • Se ha lasciato un biglietto in reception non credo.-
  • Vuoi farti licenziare?-
  • Senti e’ una cliente noiosa.  –
  • Tu sei stata in piscina? –
  • Certo che no. –
  • Sai com’e’ l’acqua ?-
  • E’ fredda, costa troppo riscaldarla d’inverno. Chi non lo sa? –
  • Abbiamo avvisato i clienti all’arrivo?-
  • Siamo a corto di personale. L’albergo e’ semi vuoto.-
  • Non e’ sufficiente come scusa. Sai dov’ero io?-
  • No. Dovevi essere al bar immagino.-
  • Anche. Ero di turno sia alla reception che al bar ma guardavo un film al computer.-
  • Nessuno lo sapra’ se non lo dici. E’ solo una cliente.-
  • E se altri fossero stati in piscina? O al bar ? E se ci mettessero delle recensioni negative? Il direttore si arrabbierebbe molto.-
  • Sei esagerato. Chi c’e’ in hotel? Due famiglie, tre coppie di anziani e la zitella della lettera. –
  • Dira’ che la colpa e’ nostra. –
  • Ha detto lui di tenere la piscina a venticinque gradi. E lui ha mandato via le ragazze.-
  • Ci licenziera’.-

 Mario continuava a rigirarsi i foglietti fra le mani, le spalle curve quasi affogando nel caffe’.  Immaginava il direttore richiamarli nel suo ufficio. Uno alla volta prima e poi entrambi. Le sue parole sarebbero state fredde, distaccate, quasi annoiate. Mario lo avrebbe pregato di farlo restare. In fondo era stata una svista. Il direttore non avrebbe ceduto e lui sarebbe tornato a casa in anticipo. Doveva pensare a una scusa per spiegarlo a sua moglie.

Tomi bevve la sua spremuta.

  • Continua su, prima che arrivi davvero il direttore-

Mario sgrano’ gli occhi e trattene il fiato. Si blocco’ guardando quei foglietti come se si fosse bruciato e li lascio’ cadere sul tavolo.

  • Mario nessuno sa gli orari del direttore. Magari neanche viene oggi.Vai avanti.-
  • Ho perso il filo. Dov’ero? Si, ti ha scritto delle macchie.-

Tomi alzo’ le spalle.

  • Ho pulito come sempre.-

Sono stata tentata a recensirlo su internet, funziona cosi’ adesso vero?  Poi qualcosa mi ha fermata. Sembra un uomo distinto lei, con i suoi completi blu e le cravatte rosse, i capelli pettinati all’indietro.Ha solo sbagliato a scegliere il personale. E’ stato ingannato. Ecco si, dovrebbe cambiare dipendenti. Non e’ facile oggi trovare dei lavoratori in gamba. Nel suo settore, fara’ contratti stagionali suppongo. I dipendenti sono scontenti e lavorano male. Succede spesso sa, non si preoccupi. Potrei aiutarla io se vuole.

  • Mario questa e’ pazza –
  • Possiamo finire di leggere e poi commentiamo?-

Tomi si alzo’ .

  •  Me ne vado. Grazie per la condivisione. Ho finito per oggi. Butta la lettera e non pensarci piu’. –

Mario si schiari’ la voce e alzo’ il tono.

Ho una agenzia interinale a nemmeno un’ora da qui. Ho gia’ selezionato dei profili che potrebbero fare al caso suo.

Tomi si giro’ di scatto.  

Mi creda, so fare il mio lavoro. Organizzo personalmente i corsi di formazione. Le lascio il mio biglietto da visita qui sotto, mi chiami cosi le offro un caffe’.

  • E’ uno scherzo ?-
  • No, firma una tale Lucrezia Signorina. Ecco qui il biglietto. –
  • Il direttore non puo’ licenziarci-
  • Sei sicura? –

Mario torno’ alla reception. Qualche attimo dopo arrivo’ un’e-mail con la presentazione dell’agenzia e allegati curriculum vari. Apri’ il messaggio, vide le foto dei candidati e decise di cancellarlo. Si mise una mano in tasca, uscendo : la lettera era al sicuro.  Il direttore quel pomeriggio non si presento’.  

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1 commento »

  1. Complimenti

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