Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2023 “L’esibizione del faro” (sezione racconti per bambini) di Matteo Guardabassi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2023

Esiste un’isola sperduta in mezzo all’oceano chiamata Yume. È abitata da alcune famiglie che collaborano per sopravvivere lontano dalla terraferma. La loro specialità è la pesca e sfruttano le risorse del mare per i loro piatti. C’è chi è più esperto nella raccolta dei molluschi, chi prende i pesci con la canna o con la rete. In ogni famiglia, ai più piccoli viene insegnato come stare a contatto con l’acqua e come procurarsi il cibo da condividere con tutti. Nel gruppo dei bambini è presente anche Milo, il quale va tutti i giorni a lezione dal Capitano Frisk con i suoi coetanei. Ogni mattina il Capitano trasmette loro nuove conoscenze, come nuotare, navigare con una barca a vela o scovare le anguille sotto le rocce. Il pomeriggio, invece, è prevista un’attività a libera scelta, in base alle preferenze di ognuno. Tutti ne approfittano per fare pratica di quello che hanno imparato al mattino, tranne Milo. Nel tempo libero, lui preferisce allenarsi nella sua più grande passione: ballare. Segue la musica delle onde del mare e danza sotto le palme, ascoltando il canto degli uccelli e lasciandosi trasportare in passi sempre più difficili. La sua passione, tuttavia, non era ben vista da nessuno. Un giorno, il Capitano Frisk si avvicina a lui e dice:

“Giovane Milo, sei ancora qui a muoverti senza alcun senso? Dove pensi ti possa portare questa tua frenesia? Con il ballo non si può mica mangiare. Anche i tuoi genitori mi hanno chiesto di farti integrare con gli altri. Forza, seguimi!”
Frisk prende per un braccio il bambino che, controvoglia, lo segue in spiaggia per la gara di apnea. Altri quattro bambini si erano riuniti per provare chi di loro avrebbe resistito più tempo trattenendo il respiro sott’acqua. Milo si avvicina ad una bambina che conosce molto bene, Cloe, e le confessa:

“Sarà davvero noioso… stare fermi senza respirare non è divertente. Non c’è qualcosa che preferiresti fare al posto di questa gara?”

Cloe sorride e risponde:

“In realtà c’è una cosa che farei anche tutto il giorno senza stancarmi, ma mi vergogno se qualcuno mi osserva, quindi preferisco non pensarci.”

Pieno di curiosità, Milo insiste per sapere di cosa si tratta. Cloe fa resistenza per un po’ e non vuole parlarne. Poi, però, si rende conto che è l’unico davvero interessato alla sua passione e gli sussurra nell’orecchio: “Va bene, va bene, voglio mostrartelo direttamente… ma quando saremo sott’acqua e non ci vedrà nessuno.”

“Ehi, voi due, finitela di distrarvi e ciarlare! La sfida di oggi prevede di resistere 1 minuto, vedete di non sprecare fiato!” tuona il Capitano Frisk, rimproverando i due bambini, e cala il silenzio.

Arriva il momento di iniziare la gara, tutti i partecipanti entrano in mare e si immergono. Gli altri bambini chiudono gli occhi e cercano di concentrarsi, mentre Milo e Cloe si mettono un po’ in disparte. Lei, con tutto il fiato che ha nei polmoni, inizia a cantare sott’acqua. Dalla sua bocca escono tante bolle che contengono note musicali. Mentre salgono in superficie, le bolle scoppiano e producono una dolce melodia. Seguendo quei suoni melodiosi, Milo inizia a ballare sott’acqua, in una coreografia che la sua amica osserva incantata mentre continua a cantare. La loro attività intensa, però, fa esaurire più in fretta il respiro ad entrambi e sono costretti a riemergere molto prima dei compagni.

“Milo! Cloe! Che state combinando? Sono passati appena 20 secondi. Avreste le capacità per resistere molto di più, i vostri compagni sono ancora in gara. Già prima di iniziare ho notato il vostro disinteresse e non va per niente bene!” dice sconsolato il Capitano Frisk, invitandoli a tornare sulla spiaggia.

Poco dopo, anche gli altri bambini escono fuori dall’acqua prima della fine del tempo. Uno di loro si avvicina al Capitano e riferisce di aver sentito dei suoni che lo hanno distratto. Anche un altro conferma di aver percepito qualcosa che gli ricordava la voce di Cloe. Il maestro intuisce cosa è successo e si rivolge alla bambina:

“Giovane, sono molto deluso dal mancato rispetto per le discipline del mare. Ancora più grave è impedire ai compagni il corretto svolgimento dell’attività. Da adesso sei in punizione, nella casetta delle reti da pesca! Parlerò anche con la tua famiglia, decideranno loro come rimetterti in riga…”

Il Capitano prende per il braccio Cloe e la trascina in una vecchia casetta di legno affacciata su una scogliera, piena di accessori per la pesca. Dopo averla accompagnata dentro, chiude la porta con il chiavistello, per lasciarla da sola a riflettere. La bambina scoppia a piangere per lo sconforto, non riuscendo proprio a sopportare tutte quelle ore dedicate al mare. Avrebbe voluto soltanto un momento per cantare in libertà. Una volta ritrovata la calma, Cloe si affaccia dalla piccola finestra sul mare e sogna un giorno di trovare la sua dimensione in un’altra terra. Dopo un po’ di tempo, sente bussare alla porta e una voce che dice:
“Ehi Cloe, sono Milo! I tuoi genitori non sono ancora tornati dalla battuta di pesca pomeridiana e il Capitano è andato a cercarli in barca. Credo sia arrivato il momento che tu esca di qui, ti aiuto io.”

Mettendoci tutta la sua forza, il bambino riesce a spostare il chiavistello all’esterno e apre la porta. Cloe si lascia andare e corre ad abbracciarlo:
“Milo, la nostra esibizione sott’acqua è stata bellissima. È durata poco, ma mi sono divertita davvero tanto… possiamo rifarlo? Ora siamo liberi fino all’ora di cena!”

Lui sorride, ricambiando l’abbraccio, e accetta più che volentieri la sua proposta. Il sole stava per calare nel cielo e avrebbero dovuto trovare un posto isolato. A Milo viene un’idea proprio mentre stanno tornando al loro villaggio. Corre verso casa sua e raggiunge la cameretta. Dentro il suo armadio era custodita una lampadina molto grande. Faceva parte di una vecchia nave, ma è ancora funzionante e va tenuta con entrambe le mani. Il bambino decide di portarla con sé, in modo da rendere visibile la sua coreografia anche di notte. Così Cloe avrebbe potuto sincronizzare il suo canto mentre osserva le sue mosse di ballo. Terminati i preparativi, si dirigono insieme alla Scogliera dello Squalo. Si tratta del punto più alto dell’isola e presenta un’ampia area sopra una roccia a forma di squalo. Appena arrivati, si rendono conto che quel posto assomiglia proprio a un palco dove esibirsi. Cloe prende un bel respiro e inizia a cantare, mentre Milo si posiziona al centro e comincia a muoversi leggiadramente, tenendo in braccio la sua lampadina accesa. La notte è già calata e le nubi coprono la luce della luna e delle stelle. L’unico bagliore che illumina la via a chi ha perso la rotta è la loro esibizione. In lontananza, due imbarcazioni notano quello spettacolo di luce e seguono la melodia per sbarcare sull’isola. Si tratta della barca dei genitori di Cloe, che si erano persi in mare aperto, e quella del Capitano Frisk, che era andato a cercarli. A Milo e Cloe, quella sera, è stata dedicata una grande festa. Nel villaggio c’è ancora chi considera le loro passioni come una perdita di tempo. Tuttavia, ora i due bambini non si vergognano più di mostrare a tutti la loro attività preferita. Nei momenti liberi, continuano ancora ad allenarsi insieme per diventare sempre più bravi.

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