Premio Racconti nella Rete 2022 “Stravaganza” di Donatella Guidorizzi
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2022Mi chiamo Alma.
Questo è il mio primo nome e voglio raccontarvi la mia storia.
Verso la fine degli anni quaranta, abitavo in una piccola casa in Trastevere con mio marito Falco e lui era tutto ciò che avevo.
Amavo uscire di casa indossando grandi cappelli e dipingevo le mie unghie con lo smalto di vari colori, come quelli dell’arcobaleno, per me era un inno al sole, era il mio modo di amare la vita, mio marito, il mondo.
Questa era la mia natura, però a Falco così non piacevo.
A quell’epoca eravamo sposati da poco e lui invece di amarmi ed accettarmi per quella che ero, mi ha condannato a una non vita, facendomi rinchiudere in un manicomio in mezzo ai monti, lontano da Roma e lontano da lui, solo perché ero una persona stravagante.
Egli considerava la stravaganza figlia della follia.
Ho vissuto più di trent’anni là dentro, come sepolta senza essere morta, costretta a dividere la mia solitudine con quella degli altri, adulti e bambini.
Ovunque si sentivano urla soffocate dal silenzio.
Ed io che non conoscevo la follia sono stata abbandonata in quel luogo, costretta a vedere il sole tra le sbarre e a sentir cadere la pioggia didentro, in ogni istante, di ogni giorno, di ogni anno trascorso fino alla fine degli anni settanta, quando si sono aperte le porte della mia prigione e ad attendermi ho trovato una nuova me stessa: Alma libera!
Libera! Questo è il mio secondo nome.
Finalmente,
libera da ogni cattivo legame,
libera da ogni costrizione,
libera da ogni sofferenza,
libera di essere quella che sono,
libera di avere una dignità,
libera di indossare qualsiasi cappello,
libera di laccare le unghie di mille colori,
libera di passeggiare al sole,
libera di respirare l’aria,
libera di amare senza essere giudicata.
Libera finalmente a cinquant’anni da quelle mura di follia!