Premio Racconti per Corti 2022 “Lo Strego” di Giorgia Monguzzi e Milena Fersini
Categoria: Premio Racconti per Corti 2022Nessuno accendeva mai il televisore nel circolo diurno, ma quel giorno il grande tubo catodico lampeggiava e annunciava un evento eccezionale. A Pagni, un piccolo borgo toscano ricco di storie e di leggende, ma terribilmente dimenticato da qualsiasi essere vivente, era stato avvistato uno Strego, una creatura sospesa tra la verità ed il mito che dominava i racconti popolari. Dall’aspetto di un uomo ben vestito, secondo i racconti portava con sé un piccolo lumino, presagio di sventura e di maledizione. La notizia dell’avvistamento era passata velocemente di bocca in bocca arricchendosi di particolari inquietanti sino ad arrivare alle orecchie del sindaco Baldo che, spaventato dalla terribile minaccia, aveva riunito il consiglio cittadino. L’intero paese era stato invaso da inviati di giornali e televisioni, il panico dilagava e Baldo aveva lanciato un appello: chiunque fosse riuscito a catturare lo Strego avrebbe ottenuto un’enorme ricompensa. Mario ero incollato al televisore, a colpirlo non era stata la vicenda in sé quanto la somma in palio che avrebbe potuto cambiargli completamente la vita. Nei suoi 45 anni non aveva combinato molto, un’esistenza spesa prima a studiare e poi passando da un lavoro all’altro senza raccogliere nulla, 2 lauree ed un’esperienza lavorativa pressochè inutile che lo avevano portato a gravare sulla bontà d’animo dei suoi genitori. Era il momento di cambiare, sarebbe stato il primo a trovare lo Strego.
Mario era arrivato a Pagni due giorni dopo, uno zaino e una rete, subito si era reso conto che non era l’unico a dare la caccia allo Strego: per la maggior parte erano organizzati in gruppi, uomini e donne venivano da paesi lontani dotati di equipaggiamento di ogni tipo. Nelle prime giornate di caccia Mario, un po’ spaesato, si era aggregato a qualche gruppo, si partiva all’alba senza una destinazione precisa, perlustravano le strade del paese e la campagna, ma l’epilogo era sempre il medesimo: nulla di fatto. I giorni erano diventati settimane, addirittura mesi, nessuno aveva più visto lo Strego e presto l’entusiasmo iniziale si era spento. Il borgo aveva iniziato a svuotarsi, tutti se ne andavano, ma Mario non voleva rinunciare, era profondamente convinto che lo Strego esistesse davvero e che lo avrebbe trovato, non avrebbe potuto tornare a mani vuote, sarebbe stata la sua ennesima sconfitta, troppo umiliante.
Mario aveva speso tutto ciò che aveva, era distrutto, ma non si arrendeva, non riuscendo trovare lo strego era andato alla ricerca di chi lo aveva visto la prima volta. Dopo tante false piste coperte da notizie esagerate, era arrivato ad uomo magrolino che viveva tra i campi, non si ricordava niente, forse aveva visto, sentito, ma non poteva affermare che l’incontro fosse reale, solo che qualcuno ne aveva dedotto che si trattasse di uno Strego. Forse era soltanto una semplice ombra.
Era finita la caccia, sei mesi della propria vita gettati in pasto ad una credenza che si era poi rivelata falsa, aveva perso tutto, senza più soldi, sarebbe ritornato sconfitto a casa, sopraffatto ancora una volta dalla vita, gli rimaneva solo il necessario per prendere un treno. In stazione una piccola folla veniva nella sua direzione, c’erano tanti volti sconosciuti, ma tra loro un uomo ben vestito lo fissava dritto negli occhi, tra le mani una strana luce, un attimo dopo era scomparso. Mario ritornò indietro pronto a ricominciare la caccia, era convinto di averlo visto, sarebbe stato l’inizio della sua dannazione.
———————————————————————————————————————————–
Nota 1: Il racconto è ambientato appositamente in Toscana, in un paese immaginario che può essere il centro storico di Lucca dato che la produzione del possibile corto avverrà proprio in quei luoghi. Per il medesimo motivo è stata scelto lo Strego, figura protagonista di molti racconti leggendari e che spesso è simbolo di mala sorte e può essere confuso con un uomo comune.
Nota 2: Nonostante i molti particolari il cortometraggio che ne potrebbe derivare è assolutamente di facile realizzazione. È già stata realizzata una prima versione di sceneggiatura che potrebbe fare da guida: i personaggi sono pochi così come le ambientazioni (vicoli della città, campagna, stazione) tutti realizzabili a Lucca
Nota 3: Il racconto vuole parlare di due temi fondamentali: la degenerazione di un semplice sentito dire fino a diventare assoluta certezza e la disperazione di un uomo pronto ad investire tutto nella speranza di dare una svolta alla sua vita. Il finale è appositamente aperto ad un’ambivalente interpretazione: Mario ha visto veramente lo Strego? Nel caso fosse un’allucinazione è sentore della disperazione totale dell’uomo, nel caso della verità sarebbe simbolo dell’inizio di una ricerca infinita, un’autentica condanna (simboleggiata dal lumino dello strego). E’ il gioco stesso del cinema dove falso e reale si intrecciano così come il nostro tempo dove effettivamente non si può essere più sicuri di nulla, ma si è alimentati dalla perpetua speranza delle storie.
Un racconto sulla speranza e la voglia di non arrendersi mai, con la giusta ambientazione.
L’ho trovato molto bello, attuale e interessante aperto a conclusioni inaspettate
Ho avuto modo di leggere gli altri racconti candidati, ma noto che questo è uno dei pochi che ha mantenuto la regola delle 3500 battute. Un racconto tra l’altro denso ed entusiasmante che ci fa entrare nei panni del protagonista con un esito in cui nulla è certo. Sono contento che sia stata trattata la tematica dello strego e spero che sia l’occasione di portarla in scena. da toscano mi sento di farvi i complimenti e tifo per voi.
Bello! La perseveranza del protagonista che “…non si arrendeva…” ed è “.. pronto a ricominciare la caccia…” assieme alla tensione che lascia diversi finali possibili, sono gli “ingredienti” che mi hanno colpito maggiormente.
Grazie di cuore a tutti. Siamo felicissime che il nostro racconto vi sia arrivato e piaciuto!
Racconto travolgente che mi ha immediatamente catapultato nei panni del protagonista e della sua caccia. Lo vedo molto bene come corto, la narrazione ha il ritmo giusto e si potrebbe lavorare molto sull’impianto visivo. Bella l’idea di riportare la leggenda dello strego
Mi ha colpito molto, ha la giusta dose di mistero e di adrenalina e soprattutto è molto avvincente, tutti possiamo riconoscerci nel protagonista.. Penso che attraverso questa storia la città di Lucca potrà essere l’assoluta protagonista e che ci dia la possibilità di parlare della leggenda dello strego che è affascinante